Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Elisa M.
in Poesie (Poesie d'Autore)

Lode della cattiva considerazione di sé

La poiana non ha nulla da rimproverarsi.
Gli scrupoli sono estranei alla pantera nera.
I piranha non dubitano della bontà delle proprie azioni.
Il serpente a sonagli si accetta senza riserve.
Uno sciacallo autocritico non esiste.
La locusta, l'alligatore, la trichina e il tafano vivono come vivono e ne sono contenti.
Non c'è nulla di più animale della coscienza pulita, sul terzo pianeta del sole.
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    Scritta da: Impenitente
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Sopra un erotik

    Voglio un amore doloroso, lento,
    che lento sia come una lenta morte,
    e senza fine (voglio che più forte
    sia de la morte) e senza mutamento.

    Voglio che senza tregua in un tormento
    occulto sian le nostre anime assorte;
    e un mare sia presso a le nostre porte,
    solo che pianga in un silenzio intento.

    Voglio che sia la torre alta granito,
    ed alta sia così che nel sereno
    sembri attingere il grande astro polare.

    Voglio un letto di porpora, e trovare
    in quell'ombra giacendo su quel seno,
    come in fondo a un sepolcro l'Infinito.
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      Scritta da: Patty Diphusa
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Non cercare mai di dire al tuo amore
      amore che mai non si può dire;
      perché il vento gentile si muove
      silenzioso, invisibile.

      Ho detto il mio amore, ho detto il mio amore,
      le ho detto tutto il mio cuore;
      tremante, gelido, in terribili paure
      ah, se ne va via.

      Non appena se ne fu andata da me
      uno straniero passò per caso;
      silenzioso, invisibile
      oh, non ci fu rifiuto.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        La porta è socchiusa
        La porta è socchiusa,
        dolce respiro dei tigli...
        Sul tavolo, dimenticati,
        un frustino ed un guanto.

        Giallo cerchio del lume...
        tendo l'orecchio ai fruscii.
        Perché sei andato via?
        Non comprendo...

        Luminoso e lieto
        domani sarà il mattino.
        Questa vita è stupenda,
        sii dunque saggio cuore.
        Tu sei prostrato, batti
        più sordo, più a rilento...
        Sai, ho letto
        che le anime sono immortali.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          La Bufera

          La bufera che sgronda sulle foglie
          dure della magnolia i lunghi tuoni
          marzolini e la grandine,
          (i suoni di cristallo nel tuo nido
          notturno ti sorprendono, dell'oro
          che s'è spento sui mogani, sul taglio
          dei libri rilegati, brucia ancora
          una grana di zucchero nel guscio
          delle tue palpebre)
          il lampo che candisce
          alberi e muro e li sorprende in quella
          eternità d'istante - marmo manna
          e distruzione - ch'entro te scolpita
          porti per tua condanna e che ti lega
          più che l'amore a me, strana sorella, -
          e poi lo schianto rude, i sistri, il fremere
          dei tamburelli sulla fossa fuia,
          lo scalpicciare del fandango, e sopra
          qualche gesto che annaspa...
          Come quando
          ti rivolgesti e con la mano, sgombra
          la fronte dalla nube dei capelli,
          mi salutasti - per entrar nel buio.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Le stagioni umane

            Quattro stagioni fanno intero l'anno,
            quattro stagioni ha l'animo dell'uomo.
            Egli ha la sua robusta Primavera
            quando coglie l'ingenua fantasia
            ad aprire di mano ogni bellezza;
            ha la sua Estate quando ruminare
            il boccone di miel primaverile
            del giovine pensiero ama perduto
            di voluttà, e così fantasticando,
            quanto gli è dato approssimarsi al cielo;
            e calmi ormeggi in rada ha nel suo Autunno
            quando ripiega strettamente le ali
            pago di star così a contemplare
            oziando le nebbie, di lasciare
            le cose belle inavvertite lungi
            passare come sulla siglia un rivo.
            Anche ha il suo Inverno di sfiguramento
            pallido, sennò forza gli sarebbe
            rinunciare alla sua mortal natura.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              La sera

              Vien da lungi la Sera, camminando
              per la pineta tacita, di neve.
              Poi, contro tutte le finestre preme
              le sue gelide guance; e, zitta, origlia.
              Si fa silenzio, allora, in ogni casa.
              Siedono i vecchi, meditando. I bimbi
              non si attentano ancora ai loro giuochi.
              Cade di mano alle fantesche il fuso.

              La Sera ascolta, trepida, pei vetri;
              tutti - all'interno - ascoltano la Sera.
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