Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Margaret Fuller Slack

Sarei stata grande come George Eliot
ma il destino non volle.
Guardate il ritratto che mi fece Penniwit,
col mento appoggiato alla mano e gli occhi fondi —
e grigi e indaganti lontano.
Ma c'era il vecchio, l'eterno problema:
celibato, matrimonio o impudicizia?
Venne il ricco esercente John Slack,
con la promessa che avrei potuto scrivere a mio agio,
e io lo sposai, misi al mondo otto figli,
e non ebbi più tempo per scrivere.
Per me, comunque, era tutto finito
quando l'ago mi trafisse la mano
mentre lavavo i panni del bambino,
e morii di tetano, un'ironica morte.
Anime ambiziose, ascoltate,
il sesso è la rovina della vita!
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    Scritta da: Cheope
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Il vino triste

    La fatica è sedersi senza farsi notare.
    Tutto il resto poi viene da sé. Tre sorsate
    e ritorna la voglia di pensarci da solo.
    Si spalanca uno sfondo di lontani ronzii,
    ogni cosa si sperde, e diventa un miracolo
    esser nato e guardare il bicchiere. Il lavoro
    (l'uomo solo non può non pensare al lavoro)
    ridiventa l'antico destino che è bello soffrire
    per poterci pensare. Poi gli occhi si fissano
    a mezz'aria, dolenti, come fossero ciechi.

    Se quest'uomo si rialza e va a casa a dormire,
    pare un cieco che ha perso la strada. Chiunque
    può sbucare da un angolo e pestarlo di colpi.
    Può sbucare una donna e distendersi in strada,
    bella e giovane, sotto un altr'uomo, gemendo
    come un tempo una donna gemeva con lui.
    Ma quest'uomo non vede. Va a casa a dormire
    e la vita non è che un ronzio di silenzio.

    A spogliarlo, quest'uomo, si trovano membra sfinite
    e del pelo brutale, qua e là. Chi direbbe
    che in quest'uomo trascorrono tiepide vene
    dove un tempo la vita bruciava? Nessuno
    crederebbe che un tempo una donna abbia fatto carezze
    su quel corpo e baciato quel corpo, che trema,
    e bagnato di lacrime, adesso che l'uomo
    giunto a casa a dormire, non riesce, ma geme.
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      Scritta da: Marzia Ornofoli
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Eppure primavera è nell'aria

      Pieno inverno: il contadino vigoroso
      Trasporta le fascine della legnaia gelida
      e batte i piedi contro il focolare.
      Sul fuoco che langue getta i ceppi freschi
      e ride perché la vampata spaventa
      i suoi bambini. Eppure, primavera è nell'aria.
      Cinta di erba gioia, verde sorridente.
      E avanti indietro per il campo va il seminatore
      e dietro a lui ridendo un ragazzino spaventa i corvi
      Rapaci, coi suoi strilli. Allora il castagno si veste
      Splendidamente, e sull'erba si iega il fiore cremoso
      In eccesso odoroso.
      Composta lunedì 17 agosto 2009
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Aquila solitaria

        Un migliaio di anni,
        un migliaio di paure,
        un migliaio di lacrime
        abbiamo versato
        l'uno per l'altro,
        come falene
        alla fiamma,
        un gioco mortale,
        bambini smarriti
        in cerca
        della loro mamma,
        e quando i cuori cantano,
        la musica porta
        una magia
        come nessun'altra,
        il freddo inverno,
        non una mano da stringere,
        l'estate
        breve
        e assolata,
        e la mattina,
        stretta
        a te,
        momenti preziosi,
        teneri, amorosi,
        divertenti,
        ballavamo,
        ridevamo,
        volavamo,
        crescevamo,
        osavamo,
        volevamo vene
        più di quanto qualunque anima
        potesse capire
        o accettare,
        la luce cosi splendente,
        l'accordo cosi perfetto,
        per cento
        preziose
        stagioni,
        la falena
        la fiamma,
        la danza
        le stesse,
        poi ali spezzate
        e cose
        tenute come un tesoro
        in pezzi
        intorno a noi,
        il sogno
        l'unico
        per il quale mi struggo,
        qui o là,
        le nostre anime
        messe a nudo,
        fra un milione di anni,
        il mio cuore
        ti terrà
        sempre
        con se.
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          Scritta da: Luisa Marcangeli
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Nonno, l'argento della tua canizie
          rifulge nella luce dei sentieri
          passi tra i fichi, i susini e i peri
          con nelle mani un cesto di primizie:
          "Le piogge di Settembre già propizie | gonfian sul ramo i fichi bianchi e neri,
          susine claudie varietà pregiata di susine...
          a chi lavori e speri
          Gesù concede tutte le delizie" Mi specchio ancora nello specchio rotto
          rivedo i finti frutti d'alabastro...
          Ma tu sei morto e non c'è più Gesù.
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