Poesie d'Autore migliori


in Poesie (Poesie d'Autore)
Un freddo vento australe
scompiglia i rami ai tigli,
sembra che vi s'impigli,
per guardar qui, la luna.

Io scrivo alla mia bella
che mi ha abbandonato
e la mia lunga lettera
la legge anche la luna.

La luce sua silente
scorre di riga in riga.
Io piango, e cosi scordo
preghiere sonno e luna.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Colui che il mio nome rinchiude

    Colui che il mio nome rinchiude
    piange in questa prigione.

    Ho un gran da fare
    a costruirmi intorno questo muro
    e mentre il muro sale verso il cielo
    giorno per giorno
    me ne sto nella sua ombra scura
    e perdo di vista il mio vero essere.

    Sono fiero di questo grande muro
    e lo ricopro per bene di polvere e sabbia
    per paura che rimanga anche
    il più piccolo spiraglio.

    Per questa mia solerzia
    non vedo più
    chi veramente sono.
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      in Poesie (Poesie d'Autore)

      L'immensità dell'attimo

      Quando tra estreme ombre profonda
      in aperti paesi l'estate
      rapisce il canto agli armenti
      e la memoria dei pastori e ovunque tace
      la secreta alacrità delle specie,
      i nascituri avvallano
      nella dolce volontà delle madri
      e preme i rami dei colli e le pianure
      aride il progressivo esser dei frutti.
      Sulla terra accadono senza luogo,
      senza perché le indelebili
      verità, in quel soffio ove affondan
      leggere il peso le fronde
      le navi inclinano il fianco
      e l'ansia dè naviganti a strane coste,
      il suono d'ogni voce
      perde sé nel suo grembo, al mare al vento.
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Vecchio?

        In agosto avrò 73 anni,
        quasi ora di fare le valigie
        per un salto nel vuoto
        ma due cose
        mi trattengono:
        non ho ancora scritto
        abbastanza poesie
        e poi il vecchio
        che abita nella casa
        di fianco alla mia.
        Vivo e vegeto,
        a 96 anni.
        Picchia sulla finestra
        col bastone
        e manda baci
        a mia moglie.
        Capisce tutto,
        schiena dritta,
        passo svelto,
        guarda troppa tivù
        ma noi
        allora?
        Ogni tanto vado a trovarlo,
        ciacola
        ma non dice cazzate,
        tende a ripetersi
        un poco
        ma vale quasi la pena
        di riascoltarlo.
        Ero da lui
        un giorno e ha detto:
        "sai, presto
        tirerò le cuoia..."
        "mah," ho detto io, "non ne sono
        così sicuro..."
        "Io sì," ha detto,
        "perciò, che ne diresti
        di fare un cambio con casa mia?"
        "Certo la tua è carina."
        "ma non so se puoi darmi
        quello che voglio in cambio..."
        "Dipende, mettimi alla prova."
        "Bè," ha detto, "vorrei un nuovo
        paio di testicoli."
        Quando morirà il vicino
        sarà difficile riempire
        il gran vuoto che lascia.
        Mi sono
        spiegato?
        Composta mercoledì 25 settembre 2013
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          Scritta da: Daduncolo
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Benedetto sia'l giorno e'l mese e l'anno

          Benedetto sia'l giorno e'l mese e l'anno
          e la stagione e'l tempo e l'ora e'l punto
          e'l bel paese e'l loco ov'io fui giunto
          da'duo begli occhi che legato m'ànno;

          E benedetto il primo dolce affanno
          ch'ì ebbi ad esser con Amor congiunto,
          e l'arco e le saette ond'ì fui punto,
          e le piaghe che'nfin al cor mi vanno.

          Benedette le voci tante ch'io
          chiamando il nome de mia donna ò sparte,
          e i sospiri e le lagrime e'l desio;

          e benedette sian tutte le carte
          ov'io fama l'acquisto, e'l pensier mio,
          ch'è sol di lei; si ch'altra non v'à parte.
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            Scritta da: Elisabetta
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            Pasqua

            Le trombe argentee squillarono nella Cupola:
            La gente cadde in ginocchio a terra, emozionata:
            E recato sul collo degli uomini io vidi,
            Come un gran Dio, il Santo Signore di Roma.
            Sacerdotale, egli portava una veste più bianca della spuma,
            E, regale, si paludava in rosso maestoso,
            Tre corone d'oro gli si levavano alte sul capo:
            In splendore e in luce il Papa passò.
            Furtivamente il mio cuore ripercorse ampi deserti d'anni
            Fino a Uno che vagò presso un mare solitario,
            Ed invano cercò un luogo di riposo:
            "Le volpi han tane, e ogni uccello ha il nido.
            Io, solo, io debbo vagare stanco,
            Piagarmi i piedi, e bere vino e sale di lacrime".
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              Scritta da: Valentina
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              La bellezza

              Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno,
              cui volta a volta ciascuno s'è scontrato,
              è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.

              Troneggio nell'azzurro quale Sfinge incompresa,
              unisco un cuore di neve alla bianchezza dei cigni,
              odio il movimento che scompone le linee e mai piango, mai rido.

              I poeti, di fronte alle mie grandi pose,
              che ho l'aria di imitare dai più fieri monumenti,
              consumeranno i giorni in studi severi, perché,

              onde affascinare quei docili amanti,
              ho degli specchi puri che fanno più bella ogni cosa:
              i miei occhi, questi larghi occhi dalle luci eterne.
              Composta mercoledì 28 ottobre 2009
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