Poesie d'Autore migliori


Scritta da: asterisco
in Poesie (Poesie d'Autore)

É bello, amore, sentirti vicino a me

É bello, amore, sentirti vicino a me nella notte,
invisibile nel tuo sogno, seriamente notturna,
mentr'io districo le mie preoccupazioni
come fossero reti confuse.

Assente il tuo cuore naviga pei sogni,
ma il tuo corpo così abbandonato respira
cercandomi senza vedermi, completando il mio sonno
come una pianta che si duplica nell'ombra.

Eretta, sarai un'altra che vivrà domani,
ma delle frontiere perdute nella notte,
di quest'essere e non essere in cui ci troviamo

qualcosa resta che ci avvicina nella luce della vita
come se il sigillo dell'ombra indicasse
col fuoco le sue segrete creature.
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    Scritta da: Elisa Iacobellis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Mediterraneo

    Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale
    siccome i ciottoli che tu volvi,
    mangiati dalla salsedine;
    scheggia fuori dal tempo, testimone
    di una volontà fredda che non passa.
    Altro fui: uomo intento che riguarda
    in sé, in altrui, il bollore
    della vita fugace uomo che tarda
    all'atto, che nessuno, poi, distrugge.
    Volli cercare il male
    che tarla il mondo, la piccola stortura
    d'una leva che arresta
    l'ordegno universale; e tutti vidi
    gli eventi del minuto
    come pronti a disgiungersi in un crollo.
    Seguìto il solco di un sentiero m'ebbi
    l'opposto in cuore, col suo invito; e forse
    m'occorreva il coltello che recide,
    la mente che decide e si determina.
    Altri libri occorrevano
    a me, non la tua pagina rombante.
    Ma nulla so rimpiangere: tu sciogli
    ancora i groppi interni col tuo canto.
    Il tuo delirio sale agli astri ormai.
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      Scritta da: Cheope
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Teatro degli Artigianelli

      Falce martello e la stella d'Italia
      ornano nuovi la sala. Ma quanto
      dolore per quel segno su quel muro!

      Esce, sorretto dalle grucce, il Prologo.
      Saluta al pugno; dice sue parole
      perché le donne ridano e i fanciulli
      che affollano la povera platea.
      Dice, timido ancora, dell'idea
      che gli animi affratella; chiude: "E adesso
      faccio come i tedeschi: mi ritiro".
      Tra un atto e l'altro, alla Cantina, in giro
      rosseggia parco ai bicchieri l'amico
      dell'uomo, cui rimargina ferite,
      gli chiude solchi dolorosi; alcuno
      venuto qui da spaventosi esigli,
      si scalda a lui come chi ha freddo al sole.

      Questo è il Teatro degli Artigianelli,
      quale lo vide il poeta nel mille
      novecentoquarantaquattro, un giorno
      di Settembre, che a tratti
      rombava ancora il canone, e Firenze
      taceva, assorta nelle sue rovine.
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        Scritta da: Daduncolo
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Erano i capei d'oro a l'aura sparsi

        Erano i capei d'oro a l'aura sparsi
        che'n mille dolci nodi gli avolgea,
        e'l vago lume oltra misura ardea
        di quei begli occhi, ch'or ne son si scarsi;

        e il viso di pietosi color'farsi,
        non so se vero o falso, mi parea:
        i'che l'esca amorosa al petto avea,
        qual meraviglia se di subito arsi?

        Non era l'andar suo cosa mortale,
        ma d'angelica forma, e le parole
        sonavan altro, che pur voce umana.

        Uno spirito celeste, un viso sole
        fu quel ch'i'vidi; e se non fosse or tale,
        piaga per allentar d'arco non sana.
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          Scritta da: Clocci
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Rosso è il fuoco nel camino,
          Sotto al tetto un letto aspetta;
          Ma non son stanchi i nostri piedi,
          Voltato l'angolo incontrar potremmo
          D'improvviso un albero oppure un grosso sasso,
          Che nessuno oltre noi ha visto.
          Alberi e fiori, foglie e fuscelli,
          Fateli passare! Fateli passare!
          Sotto al nostro cielo colli e ruscelli
          Passeranno oltre! Passeranno oltre!

          Voltato l'angolo forse ci aspetta
          Un ignoto portale o una strada stretta;
          Se purtroppo oggi tirar oltre dobbiamo,
          Può darsi che domani questa strada facciamo,
          Prendendo sentieri nascosti
          Che portano alla Luna o al Sole.
          Mela, spina, noce, prugna,
          Fateli passare! Fateli passare!
          Sabbia, pietra, stagno, dirupo,
          In bocca al lupo! In bocca al lupo!

          Dietro è la casa, davanti a noi il mondo,
          E mille son le vie che attendon, sullo sfondo
          Di ombre, vespri e notti, il brillar delle stelle.
          Davanti allor la casa, e dietro a noi il mondo,
          Tornar potremo a casa con passo infin giocondo.
          Ombre e crepuscolo, nuvole e foschia
          Sbiadiranno via! Sbiadiranno via!
          Fuoco e luce, da bere e da mangiare,
          Così tutti a letto poi potremo andare!
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            L'umile giunchiglia

            Dimmi almeno che oscura meraviglia
            già ti prende di me, che trovi bella
            questa sommessa, e umile giunchiglia
            che già ti paragona a una stella;
            dimmi che me divina e me presente
            senti dentro il tuo letto di piacere,
            dimmi che un bacio fuga dolcemente
            tutte le smanie e tutte le chimere.
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              Scritta da: Andrea De Candia
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Donna al pianoforte

              Io ti ho vista seduta al pianoforte
              e mi sei parsa un angelo, una vergine
              di certissimo aspetto – come fossi
              oggi cresciuta lì su quelle soglie
              di sveltissima musica, o fermento
              bello di donna dalle dritte spalle
              cui le dita di angelo racchiuso

              hanno impresso una curva di mistero
              mentre che all'apparenza ne gioivi
              profondamente come in veste nuova.

              E noi tutti di te ripensavamo
              cose profonde e più miracolosa
              che una vetta di sogno la tua dolce
              cara presenza ci scioglieva i nodi
              dentro il sangue del male e sollevava
              la nostr'aria nel palpito felice
              dei tuoi biondi finissimi capelli.
              Composta giovedì 31 marzo 2016
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                Scritta da: Andrea De Candia
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Anche oggi sarà dentro la storia
                della mia vita. Ma non era l'oggi
                che io volevo quand'ero bambina:
                oggi è un oggi diverso, senza grida,
                afono e grigio come una fontana.
                Oggi è l'oggi di ieri manifesto
                solo nel mio respiro prigioniero:
                o larghe nubi come fonderei
                volentieri il mio passo
                dentro quel cielo che racchiude tutta
                tutta l'avversità del mio destino.
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