Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Il poeta

Il poeta è un uccello
che becca le parole
sotto la neve del normale
viene sul davanzale
e scappa, impaurito
se lo vuoi catturare
Il poeta è femmina
Il poeta è gagliardo
ha qualcosa, nello sguardo
che tu dici: è un poeta
Spesso è analfabeta
ma è meglio
è piú immediato
il poeta è un ammalato
colitico, fegatoso, asmatico
il poeta è antipatico, scontroso
ombroso: guai
chiamarlo poeta
è una cometa
che annuncia un mondo nuovo
è assolutamente inutile
è un fallito
è un pappagallo di partito
è organico, no,
è fatto d'aria
ha nella penna tutta intera
la rabbia proletaria
è sopra la politica
è sopra il mondo
il poeta è tisico e biondo
il poeta è sempre suicida
il poeta è un furbone
il poeta è una sfida
alle banalità del mondo
il poeta è assolutamente
del tutto normale
il poeta è omosessuale
il poeta è un santo
il poeta è una spia
poi un giorno va via
in un isola lontana
o anche a puttana
e lascia un gran vuoto
nella poesia
la sua
il poeta è il titolo
di questa mia.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Gli anni in cui eravamo distratti.

    Non è ancora chiaro se siano finiti del tutto gli anni in cui eravamo distratti.

    Non ci accorgevamo che le nostre cellule sfinivano e quelle nuove arrivavano e quelle di nostro padre andavano a male.

    Negli ospedali camminavamo dritti verso un letto non giravamo mai lo sguardo in corsia sentivamo le canzoni ci abituavamo alle peggiori le ricantavamo forte per non sentire notizie davvero vere.

    Come certi prestigiatori ci infilavamo lastre sottili di ferro a dividere la parte sopra l'ombelico da quella sotto e non diteci che non sapete quale porgevamo alle ragazze? E non diteci che non sapete che la loro richiesta non l'ascoltavamo con precisa distrazione e scelta?

    Ai funerali pensavamo ad altro se ci andavamo impegnati a rendere coerente l'epitaffio uno che se l'è cavata.

    Fatti di pezzi di uomo messi insieme con pazienza orefice, braccia e orecchie conserte eclissi parziale di occhi.
    Camminavamo sul filo, con in bocca il cucchiaio, sul cucchiaio l'uovo, sull'uovo il peso del cielo.
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      Scritta da: Violina Sirola
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      L'aspirante

      Prima di tutto ce li hai i requisiti?
      Ce l'hai
      un occhio di vetro, denti finti o una gruccia,
      un tirante o un uncino,
      seni di gomma, inguine di gomma,

      rattoppi a qualcosa che manca? Ah
      no? E allora che mai possiamo darti?
      Smetti di piangere.
      Apri la mano.
      Vuota? Vuota. Ma ecco una mano

      che la riempie, disposta
      a porgere tazze di tè e sgominare emicranie,
      e a fare ogni cosa che gli dirai.
      La vorresti sposare?
      È garantita,

      ti tapperà gli occhi alla fine della vita
      e del dolore.
      Con quel sale ci rinnoviamo le scorte.
      Vedo che sei nuda come un verme.
      Che te ne pare di questo vestito-

      Un po' rigido e nero, ma niente male.
      Lo vorresti sposare?
      È impermeabile, infrantumabile, abile
      contro il fuoco e imbombardabile.
      Credi a me, ti ci farai sotterrare.

      E adesso, scusa, hai vuota la testa.
      Ho la cosa che fa per te.
      Su, su, carina, esci fuori dal guscio.
      Ecco ti piace questa?
      Nuda per cominciare come una pagina bianca

      ma in venticinqu'anni d'argento,
      d'oro in cinquanta, potrà diventare.
      Una bambola viva, sotto ogni aspetto.
      Sa cucire, sa cucinare,
      sa parlare, parlare, parlare.

      E funziona, non ha una magagna.
      Qua c'è un buco, che è una manna.
      Qua un occhio, una vera visione.
      Ragazzo mio, è l'ultima occasione.
      La vorresti sposare, sposare, sposare?
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        La cipolla

        La cipolla è un'altra cosa.
        Interiora non ne ha.
        Completamente cipolla
        Fino alla cipollità.
        Cipolluta di fuori,
        cipollosa fino al cuore,
        potrebbe guardarsi dentro
        senza provare timore.
        In noi ignoto e selve
        di pelle appena coperti,
        interni d'inferno,
        violenta anatomia,
        ma nella cipolla - cipolla,
        non visceri ritorti.
        Lei più e più volte nuda,
        fin nel fondo e così via.
        Coerente è la cipolla,
        riuscita è la cipolla.
        Nell'una ecco sta l'altra,
        nella maggiore la minore,
        nella seguente la successiva,
        cioè la terza e la quarta.
        Una centripeta fuga.
        Un'eco in coro composta.
        La cipolla, d'accordo:
        il più bel ventre del mondo.
        A propria lode di aureole
        da sé si avvolge in tondo.
        In noi - grasso, nervi, vene,
        muchi e secrezione.
        E a noi resta negata
        l'idiozia della perfezione.
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          Scritta da: Gianni Marcantoni
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Show business

          Marty, ascoltami, tutte le star
          saranno lì!
          So che non ci guadagnerai nemmeno un soldo!
          Ma sono ottime pubbliche relazioni!
          Il pubblico ama queste serate
          di beneficenza per i malati di aids, marty!
          Così capiscono che hai
          cuore, così capiscono che
          hai anima!
          Chiedi a qualsiasi p. R.!
          tutti i loro clienti lo
          fanno!
          Prendi sammy d.! è tuo
          amico, che cosa pensi che gliene freghi
          se qualcuno muore di aids?
          Sa che il guadagno arriverà
          dopo
          quando farà la prossima parte importante!
          Svegliati, marty!
          Lo fanno tutti!
          Stai attento o il pubblico presto si
          chiederà: "come mai marty mellon
          non partecipa a nessuna serata di beneficenza per
          i malati di aids?"
          Quella è la fine, marty!
          Per te!
          Hai capito?
          Eh?
          Forza ragazzo!
          Mi hai appena fatto cagare sotto
          dalla paura!
          Allora, la prossima è fissata per
          il 20 giugno, ti metterò nella
          lista, tutti i paraculi della città
          saranno lì.
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