Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

L'uomo che impara

Prima costruii sulla sabbia,
poi costruii sulla roccia.
Quando la roccia crollò
non ho più costruito su nulla.
Poi ancora talvolta costruivo
su sabbia e roccia, come capitava, ma
avevo imparato.

Coloro ai quali affidavo la lettera
la buttavano via.
Ma chi non curavo
me la riportava.
Allora ho imparato.

Le mie disposizioni non furono rispettate.
Quando giunsi, m'avvidi
che erano sbagliate.
Era stato fatto
quel che era giusto.
Così ho imparato.

Le cicatrici dolgono
nel tempo di gelo.
Ma spesso dico: solo la fossa
non m'insegnerà più nulla.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Il clown

    Saltimbanco, addio! Buona sera, Pagliaccio! Indietro, Babbeo:
    Fate posto, buffoni antiquati, dalla burla impeccabile,
    Fate largo! Solenne, altero e discreto,
    ecco venire il migliore di tutti, l'agile clown.

    Più snello d'Arlecchino e più impavido di Achille
    è lui di certo, nella sua bianca armatura di raso:
    etereo e chiaro come uno specchio senza argento.
    I suoi occhi non vivono nella sua maschera d'argilla.

    Brillano azzurri fra il belletto e gli unguenti
    mentre, eleganti il busto e il capo si bilanciano
    sull'arco paradossale delle gambe.

    Poi sorride. Intorno il volgo stupido e sporco
    la canaglia puzzolente e santa dei Giambi
    applaude al sinistro istrione che l'odia.
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      Scritta da: fa
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      La volpe e il sipario

      La mia poesia è alacre come il fuoco
      trascorre tre le mie dita come un rosario.
      Non prego perché sono un poeta della sventura che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore,
      sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida,
      sono il poeta che canta e non trova parole,
      sono la paglia arida sopra cui batte il suono,
      sono la ninnananna che fa piangere i figli,
      sono la vanagloria che si lascia cadere,
      il manto di metallo di una lunga preghiera del passato cordoglio che non vede la luce.
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        Scritta da: mor-joy
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Sprecare la vita

        Lamentele infime e triviali,
        costantemente ripetute,
        possono far ammattire un santo,
        per tacere di un bravo ragazzo
        qualunque (me)
        e il peggio è che chi
        si lamenta
        nemmeno si accorge di farlo
        a meno che non glielo dici,
        e perfino se glielo dici
        non ci crede.
        E così non si conclude
        niente
        ed è solo un altro giorno
        sprecato,
        preso a calci,
        mutilato
        mentre il Buddha
        siede nell'angolo e sorride.
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          Scritta da: Andrea De Candia
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Saluto ai supersonici

          Oggi più veloci del suono,
          dopodomani della luce,
          muteremo il suono in tartaruga
          e la luce in lepre.

          Di antica parabola
          onorati animali,
          nobile coppia in gara
          da sempre.

          Correvate, correvano
          per questa bassa terra,
          provate a galleggiare
          in alto nel cielo.

          Via libera. Non vi saremo
          d'intralcio nella corsa:
          per inseguire noi stessi
          primi ci alzeremo in volo.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            La curva dei tuoi occhi intorno al cuore

            La curva dei tuoi occhi intorno al cuore
            ruota un moto di danza e di dolcezza,
            aureola di tempo, arca notturna e sicura
            e se non so più quello che ho vissuto
            è perché non sempre i tuoi occhi mi hanno visto.

            Foglie di luce e spuma di rugiada
            canne del vento, risa profumate,
            ali che coprono il mondo di luce,
            navi cariche di cielo e di mare,
            caccia di suoni e fonti di colori,

            profumi schiusi da una cova di aurore
            sempre posata sulla paglia degli astri,
            come il giorno vive di innocenza,
            così il mondo vive dei tuoi occhi puri
            e tutto il mio sangue va in quegli sguardi.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Herbert Marshall

              Tutto il tuo dolore, Louise, e il tuo odio per me
              nacquero dalla tua illusione, che fosse leggerezza
              di spirito e disprezzo dei diritti della tua anima
              ciò che mi fece volgere ad Annabella e abbandonarti.
              In realtà tu prendesti ad odiarmi per amor mio,
              poiché io ero la gioia della tua anima,
              formato e temprato
              per risolverti la vita, e non volli.
              Ma tu eri la mia disgrazia. Se tu fossi stata
              la mia gioia, non mi sarei forse attaccato a te?
              Questo è il dolore della vita:
              le si può essere felici solo in due;
              e i nostri cuori rispondono a stelle
              che non voglion saperne di noi.
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