Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Marilù Rossi
in Poesie (Poesie d'Autore)

Ormai sei mia

Ormai sei mia. Riposa coi tuo sonno nel mio sonno.
Amore, dolore, affanni, ora devono dormire.
Gira la notte sulle sue ruote invisibili
presso me sei pura come l'ambra addormentata.

Nessuna più, amore, dormirà con i miei sogni.
Andrai, andremo insieme per le acque del tempo.
Nessuna viaggerà per l'ombra con me,
solo tu, sempre viva, sempre sole, sempre luna.

Ormai le tue mani aprirono i pugni delicati
e lasciarono cadere dolci segni senza rotta,
i tuoi occhi si chiusero come due ali grige,

mentr'io seguo l'acqua che porti e che mi porta:
la notte, il mondo, il vento dipanano il loro destino,
e senza te ormai non sono che il tuo sogno solo.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Dove la luce

    Come allodola ondosa
    Nel vento lieto sui giovani prati,
    Le braccia ti sanno leggera, vieni.
    Ci scorderemo di quaggiù,
    E del mare e del cielo,
    E del mio sangue rapido alla guerra,
    Di passi d'ombre memori
    Entro rossori di mattine nuove.
    Dove non muove foglia più la luce,
    Sogni e crucci passati ad altre rive,
    Dov'è posata sera,
    Vieni ti porterò
    Alle colline d'oro.
    L'ora costante, liberi d'età,
    Nel suo perduto nimbo
    Sarà nostro lenzuolo.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      George Gray

      Molte volte ho studiato
      la lapide che mi hanno scolpito:
      una barca con vele ammainate, in un porto.
      In realtà non è questa la mia destinazione
      ma la mia vita.
      Perché l'amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
      il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
      l'ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
      Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
      E adesso so che bisogna alzare le vele
      e prendere i venti del destino,
      dovunque spingano la barca.
      Dare un senso alla vita può condurre a follia
      ma una vita senza senso è la tortura
      dell'inquietudine e del vano desiderio —
      una barca che anela al mare eppure lo teme.
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        Scritta da: Gabriella Stigliano
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        L'angelo

        Con un cenno della fronte respinge
        lungi da sé ogni vincolo, ogni limite
        perché per il suo cuore passa alto e immenso il ciclo
        degli eventi che ricorrono eterni.

        Nei fondi cieli scorge una folla di figure
        che lo chiamano: riconosci, vieni -.
        Ciò che ti pesa, perché lo sostengano,
        non affidarlo alle sue mani lievi.

        Verrebbero di notte a provarti nella lotta,
        trascorrendo la casa come furie,
        afferrandoti come per crearti
        e strapparti alla forma che ti chiude.
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