Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Erika Moon
in Poesie (Poesie d'Autore)

L'incostante

Gli occhi mi corsero
dietro una bruna che passava.

Era di madreperla nera,
era d'uva scura,
e mi sferzò il sangue
con la sua coda di fuoco.

Dietro tutte
vado.

Passò una chiara bionda
come una pianta d'oro
dondolando i suoi doni.
E la mia bocca andò come in un'onda
scaricando sul suo seno
lampi di sangue.

Dietro tutte vado.

Ma a te, senza muovermi,
senza vederti, te distante,
vanno il mio sangue e i miei baci,
bruna e bionda mia,
alta e piccola mia,
ampia e sottile mia,
mia brutta, mia bellezza,
fatta di tutto l'oro
e di tutto l'argento,
fatta di tutto il frumento
e di tutta la terra,
fatta di tutta l'acqua
delle onde marine,
fatta per le mie braccia,
fatta per i miei baci,
fatta per l'anima mia.
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    Scritta da: Marzia Ornofoli
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Noi opprimiamo la nostra natura

    Ma noi opprimiamo la nostra natura, affamati,
    Nutrendoci di pentimenti vuoti
    -Dio o destino nostri nemici.
    Siamo nati troppo tardi, non possiamo
    Trovare sollievo in un seme secco di papavero,
    Noi, che in un solo battito di tempo
    Costringiamo la gioia dell'amore infinito
    e il dolce dolore feroce dell'infinito peccato.
    Siamo stanchi di questo senso di colpa,
    Stanchi della disperazione cruda del piacere,
    Stanchi dei templi che abbiamo costruito
    e delle preghiere giuste inascoltate.
    L'uomo è debole, Dio dorme.
    Il cielo è in alto. Una scintilla.
    Grande Amore. Morte.
    Composta lunedì 10 agosto 2009
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      Scritta da: mor-joy
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Elogio alla morte

      Se la morte fosse un vivere quieto,
      un bel lasciarsi andare,
      un'acqua purissima e delicata
      o deliberazione di un ventre,
      io mi sarei già uccisa.
      Ma poiché la morte è muraglia,
      dolore, ostinazione violenta,
      io magicamente resisto.
      Che tu mi copra di insulti,
      di pedate, di baci, di abbandoni,
      che tu mi lasci e poi ritorni senza un perché
      o senza variare di senso
      nel largo delle mie ginocchia,
      a me non importa perché tu mi fai vivere,
      perché mi ripari da quel gorgo
      di inaudita dolcezza,
      da quel miele tumefatto e impreciso
      che è la morte di ogni poeta.
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Asfodeli

        Madonna, se il cuore v'offersi,
        il cuore giovine e scarlatto,
        e se voi, con un magnifico atto,
        lo accettaste insieme à miei versi
        di fanciullo poeta, e se voi
        con l'olio del vostro amore
        teneste vivo il suo splendore
        e lo appagaste dè suoi
        capricci assiduamente,
        perché ieri lo faceste
        sanguinare, lo faceste
        lagrimare dolorosamente?
        Tutte le sue gocce rosse
        caddero a terra, mute,
        e poi che furono cadute
        il cuore più non si mosse
        e come per incantamento
        in ognuna fiorì un asfodelo,
        il triste giglio del cielo
        da l'eterno ammonimento.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          I lamenti di un icaro

          Gli amanti delle prostitute
          sono allegri, gagliardi e ben pasciuti;
          quanto a me, ho le braccia a pezzi
          a forza di abbracciare nuvole!

          È grazie agli incomparabili astri
          che ardono nel profondo del cielo
          che i miei occhi consunti
          non vedono che ricordi di soli.

          Vanamente ho preteso di trovare
          la fine e il centro dello spazio!
          Sento che la mia ala si spezza
          sotto non so che occhio di fuoco!

          e arso dall'amore del bello,
          non avrò l'onore supremo
          di dare il mio nome all'abisso
          che mi servirà da tomba.
          Composta martedì 26 febbraio 2013
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Le ossa di mio zio

            Le ossa di mio Zio
            montavano una moto ad Arcadia
            e violentarono una casalinga
            dentro un garage
            pieno di tubi e rastrelli,
            le ossa di mio Zio
            si lasciarono dietro
            1. un vaso di burro d'arachidi
            e
            2. due bambine chiamate
            Katherine &
            Betsy e
            3. una moglie stracciata che piangeva
            continuamente.
            Le ossa di mio Zio
            scommettevano anche
            sui cavalli
            e
            fabbricavano moneta falsa -
            per lo più nichelini, e l'F. B. I. lo ricercava
            per qualcosa di più grave
            anche se da allora
            ho dimenticato cosa fosse.
            Le ossa di mio Zio tirate per il lungo
            sembravano troppo corte
            e guardate
            mentre venivano verso di te
            si curvavano come archi
            sotto le ginocchia.

            Le ossa di mio Zio
            fumavano e bestemmiavano
            e sono state sepolte
            dove si seppelliscono le ossa
            che non hanno
            quattrini.
            Quasi quasi scordavo di dirvi:
            le sue ossa si chiamavano - John -
            e
            avevano occhi verdi
            che non
            durarono.
            Composta mercoledì 25 settembre 2013
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