Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Gioventù vergine

Di quando in quando
Tutto m'ansima il corpo
E la vita mi appare negli occhi,
Tra essi vibrando e la bocca
Giù selvatica discende per le membra
Lasciando gli occhi miei svuotati tumultuanti
E il petto mio quieto colma d'un fremito e un calore;
E giù per le snelle ondulazioni sottostanti
Che onde diventan pesanti, di passione gonfie
E il ventre mio placido e sonnolento
All'istante ribelle si desta bramoso,
Eccitato sforzandosi e attento,
Mentre le tenere braccia abbandonate
Con forza selvaggia s'incrociano
A stringere - quel che non hanno stretto mai.
E tutto io vibro, tremo e ancora tremo
Finché la strana potenza che il corpo mi scuoteva
Non svanisce
E nobile non risorge l'ininterrotto fluire della vita
Nella durezza implacabile dei miei occhi,
Non risorge dalla bellezza solitaria del corpo mio
Esausto e insoddisfatto.
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    Scritta da: Eclissi
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    A una passante

    Urlava attorno a me la via assordante.
    Lunga, sottile, in lutto, maestoso
    dolore, alto agitando della gonna
    il pizzo e l'orlo con fastosa mano,
    una donna passò agilmente, nobile,
    con la sua gamba statuaria. Ed io,
    come un folle, bevevo nel suo occhio
    - livido cielo nel cui fondo romba
    l'imminente uragano - la dolcezza
    affascinante e il piacere che uccide.
    Un lampo... poi la notte! - O fuggitiva
    beltà, per il cui sguardo all'improvviso
    sono rinato, non potrò vederti
    che nell'eternità? In un altro luogo,
    ben lontano di qui, e troppo tardi,
    mai, forse! Perché ignoro dove fuggi,
    e tu non sai dove io vado, o te
    che avrei amata, o te che lo sapevi!
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      Scritta da: mor-joy
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Che mi ami tu lo dici, ma con una voce...

      Che mi ami tu lo dici, ma con una voce
      più casta di quella d'una suora
      che per sé sola i dolci vespri canta,
      quando la campana risuona -
      Su, amami davvero!

      Che mi ami tu lo dici, ma con un sorriso
      freddo come un'alba di penitenza,
      Suora crudele di San Cupido
      Devota ai giorni d'astinenza -
      Su, amami davvero!

      Che mi ami tu lo dici, ma le tue labbra
      tinte di corallo insegnano meno gioia
      dei coralli del mare -
      Mai che s'imbroncino di baci -
      Su, amami davvero!

      Che mi ami tu lo dici, ma la tua mano
      non stringe chi teneramente la stringe.
      È morta come quella d'una statua.
      Mentre la mia brucia di passione -
      Su, amami davvero!

      Su, incendiamoci di parole
      e bruciandomi sorridimi - stringimi
      come devono gli amanti - su, baciami.
      E l'urna, poi, delle mie ceneri seppelliscila nel tuo cuore -
      Su, amami davvero!
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        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Devo molto
        a quelli che non amo.

        Il sollievo con cui accetto
        che siano più vicini a un altro.

        La gioia di non essere io
        il lupo dei loro agnelli.

        Mi sento in pace con loro
        e in libertà con loro,
        e questo l'amore non può darlo,
        né riesce a toglierlo.

        Non li aspetto
        dalla porta alla finestra.
        Paziente
        quasi come una meridiana,
        capisco
        ciò che l'amore non capisce,
        perdono
        ciò che l'amore mai perdonerebbe.

        Da un incontro a una lettera
        passa non un'eternità,
        ma solo qualche giorno o settimana.

        I viaggi con loro vanno sempre bene,
        i concerti sono ascoltati fino in fondo,
        le cattedrali visitate,
        i paesaggi nitidi.

        E quando ci separano
        sette monti e fiumi,
        sono monti e fiumi
        che trovi sui ogni atlante.

        È merito loro
        se vivo in tre dimensioni,
        in uno spazio non lirico e non retorico,
        con un orizzonte vero, perché mobile.

        Loro stessi non sanno
        quanto portano nelle mani vuote.

        "Non devo loro nulla" –
        direbbe l'amore
        sulla questione aperta.
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          Scritta da: Andrea De Candia
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Un incontro inatteso

          Siamo molto cortesi l'uno con l'altro,
          diciamo che è bello incontrarsi dopo anni.

          Le nostre tigri bevono latte.
          I nostri sparvieri vanno a piedi.
          I nostri squali affogano nell'acqua.
          I nostri lupi sbadigliano a gabbia aperta.

          Le nostre vipere si sono scrollate di dosso i lampi,
          le scimmie gli slanci, i pavoni le penne.
          I pipistrelli già da tanto sono volati via dai nostri capelli.

          Ci fermiamo a metà frase,
          senza scampo sorridenti.
          La nostra gente
          non sa parlarsi.
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