Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Patty Diphusa
in Poesie (Poesie d'Autore)
La tua anima è un fiume, mio amore
scorre in alto tra le montagne
tra le montagne verso la piana
verso la piana senza poterla raggiungere
senza raggiungere il sonno dei salici piangenti
la quiete dei larghi archi di ponte
dell’erbe acquatiche dell’anatre della testa verde
senza raggiungere la dolcezza triste delle superfici piane
senza raggiungere i campi di grano al chiaro di luna
scorre verso la piana
scorre in alto tra le montagne
il sole azzurro delle nevi delle montagne
scorre schiumeggiando mescolando nel fondo le pietre nere
con quelle bianche
scorre coi suoi pesci che nuotano contro corrente
vigili nelle curve
s’inabissa e s’inalbera
pazza del proprio fragore
scorre in alto tra le montagne
tra le montagne verso la piana
verso la piana inseguendola
senza poterla raggiungere.
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    Scritta da: Elisa Iacobellis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Ciò che ho scritto di noi

    Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
    è la mia nostalgia
    cresciuta sul ramo inaccessibile
    è la mia sete
    tirata su dal pozzo dei miei sogni
    è il disegno
    tracciato su un raggio di sole

    ciò che ho scritto di noi è tutta verità
    è la tua grazia
    cesta colma di frutti rovesciata sull'erba
    è la tua assenza
    quando divento l'ultima luce all'ultimo angolo della via
    è la mia gelosia
    quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati
    è la mia felicità
    fiume soleggiato che irrompe sulle dighe

    ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
    ciò che ho scritto di noi è tutta verità.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Soffitta

      Vieni, compiangiamoli quelli che stanno meglio di noi.
      Vieni, amica, e ricorda
      che i ricchi han maggiordomi e non amici,
      E noi abbiamo amici e non maggiordomi.
      Vieni, compiangiamo gli sposati e i non sposati.
      L'aurora entra a passettini
      come una dorata Pavlova,
      E io son presso al mio desiderio.
      Ne ha la vita in sé qualcosa di migliore
      Che quest'ora di chiara freschezza,
      l'ora di svegliarsi in amore.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        A Silvia

        Silvia, rimembri ancora
        quel tempo della tua vita mortale,
        quando beltà splendea
        negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
        e tu, lieta e pensosa, il limitare
        di gioventù salivi?

        Sonavan le quiete
        stanze, e le vie dintorno,
        al tuo perpetuo canto,
        allor che all'opre femminili intenta
        sedevi, assai contenta
        di quel vago avvenir che in mente avevi.
        Era il maggio odoroso: e tu solevi
        così menare il giorno.

        Io gli studi leggiadri
        talor lasciando e le sudate carte,
        ove il tempo mio primo
        e di me si spendea la miglior parte,
        d'in su i veroni del paterno ostello
        porgea gli orecchi al suon della tua voce,
        ed alla man veloce
        che percorrea la faticosa tela.
        Mirava il ciel sereno,
        le vie dorate e gli orti,
        e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
        Lingua mortal non dice
        quel ch'io sentiva in seno.

        Che pensieri soavi,
        che speranze, che cori, o Silvia mia!
        Quale allor ci apparia
        la vita umana e il fato!
        Quando sovviemmi di cotanta speme,
        un affetto mi preme
        acerbo e sconsolato,
        e tornami a doler di mia sventura.
        O natura, o natura,
        perché non rendi poi
        quel che prometti allor? Perché di tanto
        inganni i figli tuoi?

        Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
        da chiuso morbo combattuta e vinta,
        perivi, o tenerella. E non vedevi
        il fior degli anni tuoi;
        non ti molceva il core
        la dolce lode or delle negre chiome,
        or degli sguardi innamorati e schivi;
        né teco le compagne ai dì festivi
        ragionavan d'amore.

        Anche peria tra poco
        la speranza mia dolce: agli anni miei
        anche negaro i fati
        la giovanezza. Ahi come,
        come passata sei,
        cara compagna dell'età mia nova,
        mia lacrimata speme!
        Questo è quel mondo? Questi
        i diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
        onde cotanto ragionammo insieme?
        Questa la sorte dell'umane genti?
        All'apparir del vero
        tu, misera, cadesti: e con la mano
        la fredda morte ed una tomba ignuda
        mostravi di lontano.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Credevo che il mio viaggio
          fosse giunto alla fine
          mancandomi oramai le forze.
          Credevo che la strada
          davanti a me
          fosse chiusa
          e le provviste esaurite.
          Credevo che fosse giunto
          il tempo
          di trovare riposo
          in una oscurità pregna
          di silenzio.
          Scopro invece che i tuoi
          progetti
          per me non sono finiti
          e quando le parole ormai
          vecchie
          muoiono sulle mie labbra
          nuove melodie nascono dal
          cuore;
          e dove ho perduto le tracce
          dei vecchi sentieri
          un nuovo paese mi si apre
          con tutte le sue meraviglie.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Quando saprai che sono morto

            Quando saprai che sono morto
            non pronunciare il mio nome
            perché si fermerebbe
            la morte e il riposo.
            Quando saprai che sono morto di
            sillabe strane.
            Pronuncia fiore, ape,
            lagrima, pane, tempesta.
            Non lasciare che le tue labbra trovino le mie dieci lettere.
            Ho sonno, ho amato, ho
            raggiunto il silenzio.
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