in Poesie (Poesie d'Autore)
Soldati
Si sta
come d'autunno
sugli alberi
le foglie.
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Si sta
come d'autunno
sugli alberi
le foglie.
Due amanti felici fanno un solo pane,
una sola goccia di luna nell'erba,
lascian camminando due ombre che s'unisco,
lasciano un solo sole vuoto in un letto.
Di tutte le verità scelsero il giorno:
non s'uccisero con fili, ma con un aroma
e non spezzarono la pace né le parole.
È la felicità una torre trasparente.
L'aria, il vino vanno coi due amanti,
gli regala la notte i suoi petali felici,
hanno diritto a tutti i garofani.
Due amanti felici non hanno fine né morte,
nascono e muoiono più volte vivendo,
hanno l'eternità della natura.
Gli dei lanciano i dadi, ma non domandano se vogliamo partecipare al gioco.
Non vogliono sapere se hai lasciato un uomo, una casa, un lavoro, una carriera, un sogno.
Gli dei non badano al fatto che tu vuoi avere una vita in cui ogni cosa sia al proprio posto,
in cui ogni desiderio si possa esaudire con il lavoro e la pertinacia.
Gli dei non tengono conto dei nostri piani e delle nostre speranze.
In qualche luogo dell'universo, loro lanciano i dadi e, casualmente, vieni scelto tu.
Da quel momento in poi, vincere o perdere è solo questione di opportunità.
Gli dei lanciano i dadi e liberano l'amore dalla sua gabbia.
Questa forza può creare o distruggere, a seconda della direzione in cui soffiava il vento
nel momento in cui si è liberata dalla prigione. L'amore può condurci all'inferno o in paradiso,
comunque ci porta sempre in qualche luogo. É necessario accettarlo, perché esso
è ciò che alimenta la nostra esistenza.
Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti:
non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli.
É necessario ricercare l'amore la dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore,
giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore,
anche l'amore muove per venirci incontro. E ci salva. E nell'amore non esistono regole.
Possiamo tentare di seguire dei manuali, di controllare il cuore, di avere una strategia di comportamento.
Ma sono tutte cose insignificanti. Decide il cuore.
E quando decide è ciò che conta.
E così te ne vai, amore mio,
mio signore, mio sposo, mio amico,
mio tutto! Voglio avere tue notizie
ogni giorno dell'ora, sì, dell'ora,
ci sono molti giorni in un minuto...
Ahimè, a contare il tempo in questo modo,
chi sa quanti anni avrò
prima di rivedere il mio Romeo!
Tramontata è la luna
e le Pleiadi a mezzo della notte
anche giovinezza già dilegua,
e ora nel mio letto resto sola.
Scuote l'anima mia Eros,
come vento sul monte
che irrompe entro le querce;
e scioglie le membra e le agita,
dolce amara indomabile belva.
Ma a me non ape, non miele;
e soffro e desidero.
Dall'ondeggiante oceano, la folla, venne teneramente a me una goccia,
mormorando
Io ti amo, tra non molto morirò
ho fatto un lungo viaggio solo per guardati, toccarti,
perché non potevo morire sinché non ti avessi parlato,
perché temevo di poterti poi perdere.
Ora ci siamo incontrati, ci siamo guardati, siamo salvi,
ritorna in pace all'oceano mio amore,
anch'io sono parte di quell'oceano amore, non siamo così
separati,
considera il grande globo, la coesione del tutto, quanto è
perfetta!
Ma per me, per te, il mare irresistibile deve separarci,
e se per un'ora ci tiene lontani, non potrà tenerci lontani per
sempre;
non essere impaziente - un istante - sappi che io saluto
l'aria, l'oceano e la terra,
ogni giorno al tramonto per amor tuo,
amore.
Per molti lunghi anni
ho cercato la pace.
Ho trovato l'estasi, ho trovato angosce,
ho trovato follia,
ho trovato solitudine.
Ho trovato la pena solitaria
che dilania il cuore.
Ma la pace, quella non l'ho trovata.
Ora, vecchio e prossimo alla fine,
ho conosciuto te,
e incontrandoti
ho trovato estasi e pace insieme,
conosco il riposo.
dopo tanti anni di solitudine
ora so quel che possono essere vita e amore
Ora, se dormo,
dormirò appagato.
C'era una luna blu.
Potevo essere qualsiasi cosa tranne una nuvola.
La gente ride quando vede una nuvola.
La gente ride quando sente un poeta.
I capelli sono una cosa da grandi,
le emozioni sono una cosa da uomini.
Se ognuno ha la sua croce,
se in cielo c'è una torta di panna e vi sentite un po' stranieri
dateci il tempo di arrivare e magari capiremo che c'è ancora strada da fare...
senza colori e senza odori
quelli ce li metteremo noi che almeno saranno veri.
Si piegano i pini ad ascoltare i mormorii del vento autunnale
che i neri pioppi fa agitare in un isterico riso
mentre la casa del giorno lentamente chiude le sue imposte
orientali.
In fondo alla valle, confusamente le lapidi del cimitero - lontane
si raggruppano, avvolgendo la loro vaghezza nel grigio sudario
della nebbia,
ormai che nel crepuscolo i lampioni all'improvviso hanno
iniziato a sanguinare.
Fuori dalla finestra volano le foglie e passando una parola
pronunciano al viso che fissa l'esterno, guardando
se soffia la notte un pensiero o un messaggio sui vetri.
Di nuovo chiede la mia bocca lieta
d'essere benedetta dal tuo bacio,
voglio tenere le tue care dita,
ripiegarle per gioco tra le mie,
il mio sguardo assetato al tuo appagare,
nei tuoi capelli sprofondare il viso,
con membra sempre vigili e fedeli,
rispondere allo slancio delle tue,
rinnovare con fiamma sempre nuove
la tua bellezza mille e mille volte,
finché beati e grati entrambi al fato,
abiteremo sopra ogni dolore,
finché il giorno e la notte, il presente e il passato
accoglieremo con fraterno amore,
finché al di sopra di ogni agire umano
trasfigurati vagheremo in pace.