Poesie d'Autore migliori


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Gioventù vergine

Di quando in quando
Tutto m'ansima il corpo
E la vita mi appare negli occhi,
Tra essi vibrando e la bocca
Giù selvatica discende per le membra
Lasciando gli occhi miei svuotati tumultuanti
E il petto mio quieto colma d'un fremito e un calore;
E giù per le snelle ondulazioni sottostanti
Che onde diventan pesanti, di passione gonfie
E il ventre mio placido e sonnolento
All'istante ribelle si desta bramoso,
Eccitato sforzandosi e attento,
Mentre le tenere braccia abbandonate
Con forza selvaggia s'incrociano
A stringere - quel che non hanno stretto mai.
E tutto io vibro, tremo e ancora tremo
Finché la strana potenza che il corpo mi scuoteva
Non svanisce
E nobile non risorge l'ininterrotto fluire della vita
Nella durezza implacabile dei miei occhi,
Non risorge dalla bellezza solitaria del corpo mio
Esausto e insoddisfatto.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Minerva Jones

    Sono Minerva, la poetessa del villaggio,
    fischiata, schernita dai villanzoni della strada
    per il mio corpo goffo, l'occhio guercio, e il passo largo
    e tanto più quando "Butch" Weldy
    mi prese dopo una lotta brutale.
    Mi abbandonò al mio destino col dottor Meyers;
    e io sprofondai nella morte, gelando dai piedi alla faccia, come chi scenda in un'acqua di ghiaccio.
    Vorrà qualcuno recarsi al giornale,
    e raccogliere i versi che scrissi? —
    Ero tanto assetata d'amore!
    Ero tanto affamata di vita!
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Il mio sogno familiare

      Spesso mi viene in sogno bizzarra e penetrante
      Una donna mai vista, che amo e che mi ama,
      Che con lo stesso nome si chiama e non si chiama
      Diversa e uguale m'ama e sempre è confortante

      È per me confortante, e il mio cuore parlante
      Per lei soltanto, ahimé! Non è più cosa grama
      Per lei soltanto, in fronte del sudore la trama
      Lei soltanto rinfresca, con le lacrime piante.
      È' bruna, bionda o rossa? Non mi è dato sapere.
      Il suo nome? Ricordo che è dolce e dà piacere.
      Come nomi diletti che la vita ha esiliato.

      All'occhio delle statue è simile il suo sguardo,
      Ed ha la voce calma, lontana, grave, il fiato
      Delle voci più care spente senza riguardo.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Frammento: Anime gemelle

        Sono come uno spirito
        che nell'intimo del suo cuore ha dimorato,
        e le sue sensazioni ha percepito, e i suoi pensieri
        ha avuto, e conosciuto il più profondo impulso
        del suo animo: quel flusso silenzioso che al sangue solo
        è noto, quando tutte le emozioni
        in moltitudine descrivono la quiete di mari estivi.
        Io ho liberato le melodie preziose
        del suo profondo cuore: i battenti
        ho spalancato, e in esse mi sono rimescolato.
        Proprio come un'aquila nella pioggia del tuono,
        quando veste di lampi le ali.
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          Scritta da: Pierluigi Camilli
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Simile a un Dio

          Simile a un Dio mi sembra quell'uomo
          che siede davanti a te, e da vicino
          ti ascolta mentre tu parli
          con dolcezza
          e con incanto sorridi. E questo
          fa sobbalzare il mio cuore nel petto.
          Se appena ti vedo, sùbito non posso
          più parlare:
          la lingua si spezza: un fuoco
          leggero sotto la pelle mi corre:
          nulla vedo con gli occhi e le orecchie
          mi rombano:
          un sudore freddo mi pervade: un tremore
          tutta mi scuote: sono più verde
          dell'erba; e poco lontana mi sento
          dall'essere morta.
          Ma tutto si può sopportare...
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Chiamatemi con i miei veri nomi

            Non dire che domani me ne andrò, perfino oggi sto arrivando di nuovo.
            Guarda profondamente: ad ogni secondo arrivo, per essere un getto primaverile;
            un uccellino, con piccole ali ancora fragili: sto imparando a cantare
            nel mio nido nuovo;
            per essere un bruco nel cuore del fiore; un gioiello che si nasconde
            nella pietra.

            Ancora arrivo, per ridere e per piangere, per avere paura e per sperare.
            Il ritmo del mio cuore è la nascita e la morte di tutto ciò che vive.

            Sono un insetto che si trasforma sulla superficie dell'acqua.
            E sono l'uccello che si lancia per inghiottire l'insetto.
            Sono una rana che nuota felice nella chiara acqua dello stagno.
            E sono il serpente che, silenzioso, si ciba di rane.

            Sono un bambino dell'Uganda, tutto pelle e ossa, le mie gambe esili come canne di bambù,
            e sono anche il mercante che vende armi mortali all'Uganda.
            Io sono la bimba dodicenne profuga su una piccola barca,
            che si getta nell'oceano dopo essere stata violentata da un pirata.
            E sono anche il pirata, il mio cuore ancora incapace di vedere e di amare.
            Sono un membro del Politburo, con un enorme potere tra le mani.
            E sono l'uomo che deve pagare il suo "debito di sangue" alla sua gente, morendo lentamente in un campo di lavori forzati.

            La mia gioia è come la primavera, così calda che fa sbocciare fiori su tutta la terra.
            Il mio dolore è come un fiume di lacrime, così vasto che riempie tutti i quattro oceani.
            Per favore, chiamatemi con i miei veri nomi, perché io possa udire tutti i miei pianti e tutte le mie risa insieme,
            perché possa vedere che la mia gioia e il mio dolore sono una cosa sola.
            Per favore, chiamatemi con i miei veri nomi, in modo che mi possa risvegliare
            e la porta del mio cuore sia lasciata aperta, la porta della compassione.
            Composta mercoledì 21 aprile 2010
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              Scritta da: Paolo P
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Contro l'usura

              Con usura nessuno ha una solida casa
              di pietra squadrata e liscia
              per istoriarne la facciata,
              con usura
              non v'è chiesa con affreschi di paradiso
              harpes et luz
              e l'Annunciazione dell'Angelo
              con le aureole sbalzate,
              con usura
              nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine
              non si dipinge per tenersi arte
              in casa ma per vendere e vendere
              presto e con profitto, peccato contro natura,
              il tuo pane sarà staccio vieto
              arido come carta,
              senza segala né farina di grano duro,
              usura appesantisce il tratto,
              falsa i confini, con usura
              nessuno trova residenza amena.
              Si priva lo scalpellino della pietra,
              il tessitore del telaio
              CON USURA
              la lana non giunge al mercato
              e le pecore non rendono
              peggio della peste è l'usura, spunta
              l'ago in mano alle fanciulle
              e confonde chi fila. Pietro Lombardo
              non si fè con usura
              Duccio non si fè con usura
              né Piero della Francesca o Zuan Bellini
              né fu 'La Calunnià dipinta con usura.
              L'Angelico non si fè con usura, né Ambrogio de Praedis,
              nessuna chiesa di pietra viva firmata: 'Adamo me fecit'.
              Con usura non sorsero
              Saint Trophine e Saint Hilaire,
              usura arrugginisce il cesello
              arrugginisce arte ed artigiano
              tarla la tela nel telaio, nessuno
              apprende l 'arte d'intessere oro nell'ordito;
              l'azzurro s'incancrena con usura; non si ricama
              in cremisi, smeraldo non trova il suo Memling
              usura soffoca il figlio nel ventre
              arresta il giovane amante
              cede il letto a vecchi decrepiti,
              si frappone tra giovani sposi
              CONTRO NATURA
              Ad Eleusi han portato puttane
              carogne crapulano
              ospiti d'usura.
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                Scritta da: Rosita Matera
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Se la nota dicesse: Non è la nota che fa la musica
                Non ci sarebbero le sinfonie,
                Se la parola dicesse: Non è la parola che può fare la pagina
                Non ci sarebbero più libri.
                Se la pietra dicesse: Non è la pietra che può alzare un muro
                Non ci sarebbero più case.
                Se la goccia d'acqua dicesse: Non è una goccia d'acqua che può fare il fiume
                Non ci sarebbe l'oceano.
                Se il chicco di grano dicesse: Non è un chicco di grano che può seminare il campo
                Non ci sarebbero le messe.
                Se l'uomo dicesse: Non è un gesto d'Amore che può salvare l'umanità
                Non ci sarebbe mai ne Giustizia, ne Pace, ne Dignità, ne Felicità nella terra degli uomini.
                Come la sinfonia ha bisogno di una nota,
                come il libro ha bisogno di ogni parola,
                come le case hanno bisogno della pietra.
                Come l'oceano ha bisogno di ogni goccia d'acqua,
                come le messi hanno bisogno di ogni chicco di grano,
                l'umanità intera ha bisogno di te, qui ora, tu sei unico e perciò insostituibile.
                Composta martedì 2 ottobre 2012
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