Poesie


Scritta da: Marco Giannetti
Cerco di parlare con la voce che t'appartiene e sento il mio cuore dilatarsi, cerco di sentire ogni tuo pensiero che per me hai e che fa sciogliere la mia neve...
imiterò il desiderio che, dentro, già mi somiglia e vorrò essere la nostra soccia che già ci sta cercando per ricondurci all'abbraccio degli alberi che si spalancano al cielo.
Composta sabato 11 febbraio 2023
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    Scritta da: Antonino Gatto

    Donna

    Quando vuoi sapere cos'è l'amore
    Chiedilo ad una donna
    Quando vuoi una cura per il tuo dolore
    Innamorati di una donna
    Quando vuoi scoprire cos'è la gioia
    Fai felice una donna
    Quando vuoi dare un senso alla tua vita
    Fallo con una donna
    Quando vuoi specchiarti negli occhi di un figlio
    Cercalo in una donna
    Quando chiuderai per sempre i tuoi occhi
    Fa che siamo le sue mani a stringere le tue.
    Composta mercoledì 8 marzo 2023
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      Scritta da: Pietro Colucciello

      L’Ape Regina

      Diversa dalle altre,
      ma unica nella sua bellezza
      in volo, di fiore in fiore
      scintillante tra i petali colorati.
      Allegra e laboriosa, ogni tanto
      le assale la voglia di riposare,
      torna al suo alveare, e si ricorda
      che c'è il miele da preparare.
      È lì che nasce la sua dolcezza e
      le emozioni che le bruciano dentro.
      Il suo è un viaggio astratto,
      un sogno da proseguire ed è così
      che estende la sua anima oltre
      i suoi fragili confini.
      Composta sabato 24 dicembre 2022
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        Scritta da: Joe Kowalski

        Vicolo Rensi

        Hai passeggiato? Mi chiedo
        le volte/quasi un'abitudine
        ma non è /sarebbe
        altrimenti svanito
        quel senso di tremore
        ancora prima di svoltarè angolo
        e guardo in alto
        sentire oltre gli scuri spenti
        la luce
        indovinare la voce

        "aspetti la prima mossa"
        non la farò! Mai
        e una settimana s'accavalla
        cavalca sull'altra
        e mi ordino "perché?"
        La ragione il cuore
        parla. Una lingua povera
        fatta di profonde sensazioni.
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          Scritta da: Joe Kowalski
          I paradisi incantati
          dove lella moriva
          fuggiva.
          Come fuggiasco il cane
          braccato.
          Ma fuggire dalle cime
          del verde nevoso. Dove
          scendevi a dirupo al
          mare a cantare.
          Le onde crostacee della
          notte.
          U fuggi l'urlo che
          provi. O fuggi la melodia
          che fu.
          Se sappi gelida da un amante
          l'amante ha tradito e sola
          all'orgoglio.
          Ma se fuggi
          la partitura che impressa
          nel fuoco
          non dipanarti in
          gelide acque d'amianto.
          Hai fuggito chi musicava le sirene tue note.
          O hai fuggito chi non ti intonava a piacere
          perché delusa/perché
          cementi l'ora che batte
          il tempo delle favole
          non puoi parlare di sconfitte...
          se sconfitto è l'orgoglio
          che ha ceduto il passo ad un solitario
          soliloquio d'amore.
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            Scritta da: Joe Kowalski

            Saint-Michel ovvero poesia del Quartiere Latino

            Il passo mordace
            schivando le pozze
            la pioggia ridesta
            nel picchiare
            il moto traverso
            i pensieri aleggiano
            nella mente frastorna
            un'approdo è un interrogativo
            nella babele
            la realtà demoniaca si attesta
            s'afferma nel scompiglio
            di voci
            solo il profondo
            la sensazione immediata
            la mente malferma
            la balia degli eventi
            non più una struttura
            un punto d'aggancio
            solo il demone
            la vera sostanza
            trapassa nella reale
            bestiale dinoccolata
            aria notturna
            un tempio del Dio
            del Dio quello vero
            bistrot 27.
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              Scritta da: Joe Kowalski

              L'ultima notte di Valpurga

              Il cane storpio vagava.
              Nel posto della birra.
              Alcolica. Sputava gli odori
              di piscio.
              Scioglievi il fuoco
              al camino grande oltre
              la volta
              degli oceani aerati.
              E l'aquilone volava
              immobile nella mente.
              Ho odiato sedurmi
              solo. Un avvoltoio rapace.
              Che imprigiona gli occhi.
              Fuggenti nelle mani
              grinze.
              Il nero manto.
              Di cervo morto.
              E la figura dell'uomo
              barbuto passava incessante.
              Procrastinando un
              mezzo litro di pizza.
              ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
              un filo spinato che avvolge
              la croce e tu nuda
              pozzanghera imbratti.
              La rosa di malta viva.
              Ma ora si posa.
              La bara volante e anziana al cuore
              lo anima all'idea dell'amore.
              Mai ho amato un cadavere esangue
              mai una bocca di
              rosa metallo
              mai fu deserto
              nel mare stellato.
              Mai un dì morire
              colto nel fiato.
              E dormire leggiadro nelle
              coltri di neve.
              E salire notturno nei battiti
              ciechi. Croci
              di un profondo
              tormento... lì lo sguardo (indifferente)
              bruciava i pezzi di
              nero di un carbone
              d'amico.
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