Spalle stridule

Alessandria è lontana.
Ho riposto il coltello arabo nel cassetto della commode en console.
Potremo percepire gli eventi, le cravatte,
l'umore delle gambe
di qualcuno che sta scricchiolando su per le scale.
Le affusolate rotule della gioventù prendono fuoco all'improvviso.

Ma noi di questo passato romantico non sappiamo più cosa farcene.
Tanto basta all'accoglienza dell'insidia.
Accanto alla scuola dei continenti nascondevamo le gomme.
I ragazzi fuggivano dalle imprese.
Questo ballo è sufficiente?

Una sera voglio mangiare solo miele e mandorle.
Li abbiamo smascherati con il singhiozzo,
con le lacrime.

Anche noi, però, siamo fuggiti in un bronzo spuntato
di pionieri allarmati dall'affusolato
oblio del bene che ci intratteneva
con i suoi azzurri.

La luce di Alessandria è un'incerta foresta di raggi
che si allontanano e si avvicinano ai ciondoli di mamma,
che si adagiano sul torpore dei giorni
spesi a parlare al telefono
con i pantaloni bisessuali del panorama.
Anonimo
Composta giovedì 26 luglio 2018
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    Scritta da: Danza di Venere

    So di te

    Rischio di darti noia,
    Tanto tempo senza un tuo contatto,
    È finita forse questa storia,
    È forse qualcosa che non ho fatto,
    L'ultima parola sara tua,
    Ti starò accanto e non proferirò parola,
    Dalle mie labbra non ti farò mai sentire
    Frasi di rancori o pensieri sbagliati
    Accoglierò tra un sorriso ed una lacrima un tuo abbraccio.
    Anonimo
    Composta martedì 12 giugno 2018
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      Un caffè

      Ho assaggiato un caffè
      che sa di passato
      e mi sono perso nel ricordo

      della bici rubata,
      dell'ansia chetata
      dai raggi di un sole prima sordo.

      Con i capelli salati
      ed il sudore che scioglie
      questo ghiaccio nel bicchiere,

      ho versato nel mare
      ciò che mi fa più male
      per riprendere poi a bere.

      E fuori dalla finestra,
      oltre il fondo di sale,
      una bici che ti appartiene.

      Come custode del tempo
      l'ho protetta con gli occhi,
      anche se non ci conosciamo bene.

      E se fosse la stessa,
      quella che hanno rubato,
      che cosa mi trattiene

      dal parlarti di un uomo
      che si è chiuso ben stretto
      con le sue deboli catene.
      Anonimo
      Composta giovedì 7 aprile 2016
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        Scritta da: Giacomo Zoppo

        Vorrei essere più perfetto e meno me

        Vorrei essere più perfetto e meno me,
        saper guardare il cielo e non veder le nuvole
        saper fare un sorriso, senza però fingere
        guardare gli altri occhi senza invidiarne
        la luce ed il colore
        la forza ed il chiarore
        il loro bel respiro
        che parla del sole.

        Vorrei poter impugnare la penna
        e con l'inchiostro scrivere,
        senza dover usare le lacrime o il sangue,
        senza dover urlare ad ogni singola parola
        per il dolore che il pensarle mi provoca.
        E creo queste perle nere
        nere della mia anima
        dei miei pensieri bui
        bui del passato
        e del futuro
        che già io ho creato
        Lacero dei sogni
        che infine ho frantumato.

        Ed ora sono qui,
        nel buio di una stanza,
        illuminato dalla luce dello schermo,
        a scrivere i pensieri
        col tono mio di scherno
        per cercare di bucare il muro
        che duro è nel mio petto
        e come in una bolla
        di cristallo
        imprigiona i sentimenti miei.
        Anonimo
        Composta martedì 3 aprile 2018
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          Fu così che l'incontrai
          Un uomo bizzarro
          Bimbo entusiasta
          e vecchio dispotico
          si professò crudele
          si piegò all'amore
          Un uomo fragile
          Dimostrarsi tenace
          Rivelarsi desolato
          Anche se la tenacia non gli mancava
          Una volontà malsana:
          Celava il suo dolore
          Ambizioso e rassegnato
          l'ego come priorità
          Privo di mezzi termini
          Presume di sapere dal suo vissuto
          Sa: non ciò che si pensa possa sapere
          Narro di un uomo colmo di vita
          che me l'ha trasmessa
          Quest'uomo grande
          è un uomo semplice
          Conoscerlo è un illusione talmente appagante
          Vorrei Amarlo.
          Anonimo
          Composta martedì 16 maggio 2017
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            Scritta da: Danza di Venere
            Questa notte ti ho baciata ed eri bellissima,
            prima un bagliore poi la magia, sei apparsa
            avvolta dall'ambrato colore della tua pelle,
            ti ho toccata, ti ho abbracciata ero lì in piedi
            ipnotizzato dal verde dei tuoi occhi non vedevo altra forma,
            ricordo il bianco della camicia, il rosso delle tue labbra,
            superficiale sapere in quale parte del mondo fossimo,
            in quel momento dovevo essere li, volevo essere li,
            abbiamo parlato, riso, scherzato e poi il silenzio,
            quel silenzio occhi negli occhi, mano sulla schiena
            avvicino il tuo corpo, il tuo profumo, la tua pelle,
            mi brucio è caldo il sole, ma non dimenticherò quel bacio.
            Anonimo
            Composta giovedì 9 novembre 2017
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              Scritta da: Myškin

              Limbo

              La passione di altri
              ci ritrova così
              due anime ora pallide
              stanche e accondiscendenti
              sfumiamo via
              restando rappresi
              sulle foglie di alberi
              poco distanti.
              Il nostro viaggio non ha più una testa
              e si può andare
              anche da nessuna parte,
              perché a fermarsi non è nessuno.
              Qualcosa si compie
              incessantemente,
              e ogni sosta è un'uscita di strada,
              in cui ancora fatichiamo a rientrare,
              tu rinchiusa in un bagno,
              io nello sfratto del tempo
              che gli altri dormono.
              E nei momenti in cui brilliamo
              non c'è più nessuno a guardare.
              Anonimo
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