Scritta da: Francesca Nacca
Agghiacciante l'atmosfera:
un silenzio pesante,
un silenzio che sembra dire fin troppo.
Un silenzio a metafora di assenza, di mancanza, di un niente che c'è,
è da me orrendamente percepito.
Ho paura di me stessa,
che consapevolmente mi accorgo e sommessamente accetto.
Sento dentro il nodo stretto ed insolubile che vorrebbe dissolversi lacrima dopo lacrima;
Ma sono stanca,
non ho la forza per abbandonarmi a ripetuti sussulti,
sinonimi di un pianto che non giova.
Anonimo
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    Amore
    parola semplice...
    luce e buio
    felicità... disperazione...
    Lamore non chiede
    l amore vuole
    razionale a volte...
    tormento ed estasi
    ma tutto vince l amore.
    Desideriamo l amore
    ma a volte si affronta con
    paura e riluttanza.
    É' aria fresca del mattino...
    fuoco di passione ...
    l amore si puo avere
    non si deve incatenare...
    Ma quando l amore chiama
    gli rispondi sempre si.
    Anonimo
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      Il canto allegro della Vita si fa sempre più lento nel mio cuore.
      Una ninna nanna portata dalla freschezza lo avvolge, cullandolo dolcemente nella gioia dei suoi sogni.
      Piano piano, il colori spariscono, coperti da una morbida coperta bianca che scende lieve, dono dal cielo, sopra di loro.
      Li prega di tranquilizzarsi, perché per loro è arrivato il momento di dormire.
      Dormire... i miei occhi si chiudono pesanti, lasciandomi fluttuare nella fantasia del mondo.
      Com'è meravigliosa la pace.
      Anonimo
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        Scritta da: Anonimo Anonimo

        Albeggia sul borgo

        Camminando sul borgo all'alba c'è
        un momento,
        un secondo,
        in cui la luce del sole è ancora fresca,
        come l'aria di una mattina di primavera
        e i lampioni soleggiano.
        In quel secondo persi il tuo nome
        e m'innamorai della vitrea distesa,
        così speranzosa nei riflessi del sole,
        e che di te,
        conservava solo il maleodorante tanfo dei pescherecci.
        Provai a spingermi più a fondo,
        guardando l'infinito e notai una diga,
        immobile come la morte.
        Ahi quanta lunga strada mi separa da te,
        pensai,
        ahi quanto nuotare ancora...
        t'avevo appena dimenticata e avevo già voglia di morire.
        Anonimo
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          Scritta da: Danza di Venere

          Time to sax

          Sono qui non so se senti,
          Voltati guardami ascoltami
          Sono quel sibilo quel rullante quella foglia
          Eccomi guarda in alto
          Sono nuvola vento rondine
          Fermati guarda in basso
          Cosa vedi riflesso in quel piccolo specchio d'acqua?
          Dentro te esiste la bellezza del mondo il suono dell'universo ed il cuore di madre terra...
          Io qui buono buono mi limito a saperti!
          Anonimo
          Composta lunedì 1 ottobre 2018
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            Scritta da: Elisabetta

            Il passero ferito

            Era d'agosto. Un povero uccelletto
            ferito dalla fionda di un maschietto
            andò, per riposare l'ala offesa
            sulla finestra aperta di una chiesa.

            Dalle tendine del confessionale
            il parroco intravide l'animale
            ma, pressato da molti peccatori
            che pentirsi dovean dei loro errori
            rinchiuse le tendine immantinente
            e si rimise a confessar la gente.

            Mentre in ginocchio oppur stando a sedere
            diceva ogni fedele le preghiere,
            una donna, notato l'uccelletto,
            lo prese, e al caldo se lo mise in petto.

            Ad un tratto improvviso un cinguettio
            ruppe il silenzio: cìo, cìo, cìo, cìo.

            Rise qualcuno, e il prete, a quel rumore
            il ruolo abbandonò di confessore;
            scuro nel volto, peggio della pece
            s'arrampicò sul pulpito, poi fece:
            "Fratelli, chi ha l'uccello, per favore
            vada fuori dal tempio del Signore".

            I maschi, un po' stupiti a tali parole,
            lesti s'accinsero ad alzar le suole,
            ma il prete a quell'errore madornale,
            "Fermi, gridò, mi sono espresso male!
            Rientrate tutti e statemi a sentire:
            sol chi ha preso l'uccello deve uscire!"

            A testa bassa, la corona in mano,
            cento donne s'alzarono piangendo.
            Ma, mentre se n'andavano di fuora
            il prete rigridò: "Sbagliato ho ancora;
            rientrate tutte quante, figlie amate,
            che io non volevo dir quel che pensate!"

            Poi riprese; "Già dissi e torno a dire
            che chi ha preso l'uccello deve uscire.
            Ma mi rivolgo, a voce chiara e tesa,
            soltato a chi l'uccello ha preso in chiesa!"

            A tali detti, nello stesso istante,
            le monache s'alzaron tutte quante;
            quindi col viso pieno di rossore
            lasciarono la casa del Signore.

            "Oh Santa Vergine! - esclamò il buon prete -
            Sorelle orsù rientrate e state quiete,
            poiché voglio concludere, o signori,
            la serie degli equivoci ed errori;
            perciò, senza rumori, piano piano,
            esca soltato chi ha l'uccello in mano".

            Una fanciulla con il fidanzato,
            ch'eran nascosti in un angolo appartato
            dentro una cappelletta laterale,
            poco mancò che si sentisser male.
            Quindi lei sussurrò col viso smorto
            "che ti dicevo, hai visto? Se n'è
            accorto!"
            Anonimo
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              Scritta da: Peace-Maker

              Ho imparato

              Ho imparato... che nessuno è perfetto.
              Finché non ti innamori.
              Ho imparato... che la vita è dura...
              Ma io di più!
              Ho imparato...
              che le opportunità non vanno mai perse.
              Quelle che lasci andare tu...
              le prende qualcun altro.
              Ho imparato... che quando serbi rancore e amarezza la felicità va da
              un'altra parte.
              Ho imparato...
              Che bisognerebbe sempre usare parole
              buone... Perché
              domani forse si dovranno rimangiare.
              Ho imparato... che un sorriso
              è un modo economico per migliorare il tuo aspetto.
              Ho imparato...
              che non posso scegliere come mi sento...
              Ma posso sempre farci qualcosa.
              Ho imparato... che
              quando tuo figlio
              appena nato tiene il tuo dito nel suo piccolo pugno... ti ha agganciato per
              la vita.
              Ho imparato... che tutti
              vogliono vivere in cima
              alla montagna... Ma tutta la felicità e la crescita avvengono mentre la
              scali.
              Ho imparato... che bisogna godersi
              il viaggio e non pensare solo alla meta.
              Ho imparato...
              che è meglio dare consigli solo in due
              circostanze...
              Quando sono richiesti e quando ne dipende la vita.
              Ho imparato...
              che meno tempo spreco...
              più cose faccio.
              Anonimo
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