Fondamenta del duomo
Brulli colli fiorentini
aride pianure
il tempo cessa di essere mia scure
tuona il mio capo, ascendo l'alto voto
la mia promessa
il mio volto.
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Brulli colli fiorentini
aride pianure
il tempo cessa di essere mia scure
tuona il mio capo, ascendo l'alto voto
la mia promessa
il mio volto.
A tratti siamo stati attratti
da posti opposti
e divisi da visi distratti
avrei voluto prenderti le mani
e dirti semplicemente: "rimani"
a lungo ho cercato la tua essenza
e, ora, sono senza te
adesso
qualunque cosa cerchi
continuo a percorrere cerchi
dove alti e inutili fossi
mi ricordano cosa tu fossi
quando nella notte dei miei sogni
ti vedo vestita di luce e di seta
la mia anima si disseta
e per qualche interminabile istante
tu non sei così distante
ma la mente spesso
mente malamente
e mi porta a cercare ancora
la tua porta chiusa da anni
quando poi il ricordo accenna
a tessere con astuzia la sua trama
contro il destino divino avverso
un bicchiere di vino verso
se rinasco, lo giuro davanti agli uomini
e a Dio
non rimarrò immobile ad ascoltare
il tuo indecifrabile
addio.
Quando il tuo sguardo brilla
di un riflesso immateriale e puro
tra le bottiglie vuote
gettate nell'oscurità di un momento
la pienezza di ogni sensazione
ritorna in equilibrio
si ricompone l'ansia inattesa
per l'abbandono di un'incertezza
con affanno la trasformazione si compie
risorge in mezzo all'angoscia
un desiderio mai a lungo nascosto
una volontà solo a tratti insicura
quando il tuo sguardo
nella certezza del presente
e nello sconforto del passato
libera l'aria già satura
si ricolora il lento scorrere
di una luce mai spenta
e cresce il filo
della volontà suprema
prima di spostarsi nel vuoto
con ali
senza alcuna certezza.
Passeggiando nel bosco incantato
calpesto le foglie ingiallite e già seccate,
l'era fiorente per loro è tramontata.
Tutto è passato da quando, assai fruscianti,
accoglievano i gridolini sessuali, ma pacati
di quella fanciulletta innamorata.
Tanti ricordi mi assillano la mente,
nostalgici, visivi e appassionati.
Oh triste pensier mio mi fai soffrire!
La nostalgia mi torna del passato
le lacrime mi sgorgano copiose,
il pianto mi bagna tutto il volto.
Mi sento un po' svagata, il cammino continuo,
intanto il tempo passa, mi son fermata,
l'imbrunire avvolge il circondato.
Non so, dove mi trovo, mi prende la paura
e allora corro, corro, il cuor mi batte forte
son frastornata...
Un po' annebbiata vedo una figura
che mi viene incontro, la serenità allora ritrovo
tra le affettuose braccia mai dimenticate!
Ci sono le scelte
e poi c'è la scelta per amore
quella che sai potrebbe
spezzarti il cuore
ma tu a quella scelta
non vuoi dire no
non hai anzi voluto dire no
ti ci butti anima e cuore
in quella scelta
e la vivi
e quando pensi al destino
forse crudele forse no
lo continui a combattere come puoi
sei forte tu
e hai preferito
a una semplice scelta
la tua scelta per amore.
Tra la luce del giorno e l'imbrunire della sera d'autunno
giace quella sottile sublime bellezza che fa illuminare
e brillare come fossero ancora dei grezzi diamanti
riportati a tutto il suo splendore questi miei occhi stanchi.
Essa raggiunge il mio spirito dipingendolo da un rosso vivo
e alimentando i miei sensi alla lussuria più sfrenata che è
racchiusa in me e forti emozioni impazziscono come cavalli selvaggi
per il sentieri sconosciuti degli abissi della mia anima.
Chissà se mai ci riuscirò a conquistare e cavalcare quel cavallo
più forte ed imbizzarrito che è quello che galoppa impazzito
dentro al mio cuore calpestando ogni mia volontà e pensiero
togliendo in me il respiro portandomi dentro ad un vortice di desideri
in un mondo di sogni infinito.
E quando dubbi e sconforto mi assalgano mi aggrappo alla mia caparbietà
e alla pazienza della dolcezza nonché a quella speranza guerriera che vive
nell'amore e solo allora vedo davanti a me due cavalli che galoppano fianco a fianco
con delle bellissime criniere spettinate al vento della libertà che percorrono
i cammini infiniti dell'eternità.
Gelosamente custodisco
il passato,
apro il forziere
dei ricordi
un vecchio specchio
riflette i sorrisi,
un'esile piega, marca
il volto di madre,
sposa e donna felice.
Spolvero appunti sbiaditi,
rievocano giorni felici e
serate passate
con piacevoli amici.
Tra le mani una foto
ingiallita nel tempo,
guardo gli occhi sorridenti
sembrano stelle del firmamento.
Un orologio in disuso è lì accanto,
lancette son ferme,
il tempo è volato, vivo è,
il ricordo di donna devota.
L'ampolla sprigiona nell'aria
un profumo sincero
e speciale di ape regina.
Son desto, richiudo lo scrigno
e una lacrima solca il mio viso,
ringrazio l'incontro di chi
ha guidato i passi nella gioia,
traghettandomi tra le vie
tortuose della vita.
Come bella sei
madre mia
impresso
ho nell'anima
il tuo sorriso
fiore perenne
albero della vita
nessuna ombra tra noi
ne offuscherà lo splendore
né poté recidere il legame
la nera signora che ci separò
incatenato ho il mio cuore al tuo
in un falò inestinguibile.
Toccare con gli occhi chiusi
l'aria stanca della sera,
confonderla con l'alba
di un risveglio lontano.
Tenerti prigioniero
nell'orlo della gonna,
cucirlo con il filo
della seta per cullarti
sull'onda del mio passo.
Entrare scalza
nella tua camicia
e scivolare piano
sulla tua pelle chiara.
Danzare persa in una scena
e regalarti l'illusione
di donna solo tua,
io che ho dentro al cuore
tanti cuori.
Cucire il tuo dolore
nell'orlo della gonna,
col filo delle spine.
Confondere il colore
del mio sangue con il vino
e illudermi che, ancora,
l'ombra della sera
nasconda l'alba
di un risveglio.
Un bimbo allattato al seno
il tenero abbraccio di una madre al proprio bimbo
la confidenza di un ragazzo, ammalato d'amore, al proprio padre
le chiacchiere tra padre e figlio?
Cosa saranno, ho fatto caso al giorno,
era l'ultimo dell'anno.
La famiglia?
Inespugnabile fortezza che tutti hanno,
ma a cui valore non tutti danno.
Perché i piccoli momenti nelle nostre vite
possono diventare grandi eventi.