Poesie d'amore


Scritta da: Enšakušanna
in Poesie (Poesie d'amore)

Vacanza

I cardi e le verze, bolliti
insieme perdono sapore e nequizia.
Parli veloce, nell'acqua, liquirizia
dolce di sale nero, a un fantasma che vedi solo tu.

Mente; pensi ritrosia; la pelle ti si gela
mentre guardi, e t'impegni a non capire
quanto il mondo che conoscevi non è e non fu.

Ormai non senti più, né vuoi che sia
altrimenti; finirà; prima ancora, per te è già
oltre. Sai ora quanto male fa;
finzione, si credeva in famiglia; ebbene
ci sei dentro, tuttavia fuori dalla flagranza.
Chiusa in una stanza, solo lui ne uscirà.
Composta domenica 22 novembre 2015
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    Scritta da: Kittel
    in Poesie (Poesie d'amore)

    Occhi di grano

    Grano nei tuoi occhi,
    impreziositi d'oro ad ogni inizio d'estate,
    copiosi, selvaggi;
    vi si riflette l'afa sfiancante dei meriggi d'agosto,
    la luce fioca ma audace delle sue albe.
    Se sorridi s'apre il mondo,
    in un magnifico ventaglio di tinte calde
    che ricordano i Balcani.
    Che ardore, i tuoi sospiri!
    Alle mie orecchie essi possono guidare perfino
    l'universo intero, senza indugio.
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      Scritta da: Enšakušanna
      in Poesie (Poesie d'amore)

      Assassinio consapevole dell'amata e dell'amante

      Venni da te una sera.
      Trovai la porta chiusa.
      Dal mio amore, con una scusa,
      staccai una voglia nera.

      Non mi bastò una porta.
      Non mi fermarono due.
      Ne passai tre, e voci tue,
      la mia mente dieder di storta.

      Grida altrui. E nervoso e scuro,
      gettai occhi e mente all'indietro.
      Passai ormai fottuto, l'ultimo muro.

      Sbattesti forte, uccello contro vetro,
      né lei vedeste, onuste schiave, il puro.
      Perdeste, cretine, il gusto del rosso, e del tetro.
      Composta domenica 22 novembre 2015
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        Scritta da: Kittel
        in Poesie (Poesie d'amore)

        Gl'occhi dell'amore

        Inconfondibilmente melodico
        il ritmo dei loro sguardi
        che amandosi divengono di porpora,
        di sale,
        d'erba.
        Racchiudono segrete in loro
        innumerevoli tra le meraviglie del mondo;
        parlano d'oceani,
        di foreste,
        divengono cielo.
        L'impossibile, l'eterno, il tutto,
        quando s'amano con gli occhi
        sono per loro a portata di mano.
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          Scritta da: Marise
          in Poesie (Poesie d'amore)

          Mamma

          Mani tenere fra le mie
          dolce rifugio
          che rimembra il grembo,
          ora, pelle fragile
          degli anni che passano
          e ossa malforme dal dolore
          sei tu, bambina, che ti lasci guidare.
          Davanti all'uscio
          sempre più piccola
          la tua mano saluta
          e mi lascia andare
          la nostalgia nei tuoi occhi
          mi insegue
          e incontra la mia.
          Ho spento la luce
          mi sono avvolta fra le lenzuola
          che un dì hai ricamato
          ho appoggiato la testa sul cuscino
          che hai accarezzato
          punto dopo punto,
          e mi abbandono nei ricordi,
          allora, le tue braccia
          mi hanno stretta con dolcezza
          e cullata con amore
          oh mamma, che sei lontana!
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            Scritta da: Luisa
            in Poesie (Poesie d'amore)

            Le madri

            Si nasce con la paura di perderle,
            ma bisogna lasciarle andare,
            non possiamo fermarle.
            Escono nella pioggia di agosto
            nel cielo che sembra già autunno,
            camminano con passo malfermo
            arrancano, stanche, decise.
            Escono
            e si chiudono la porta alle spalle.
            Composta giovedì 14 agosto 2014
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              Scritta da: Angelo Ricotta
              in Poesie (Poesie d'amore)

              Giulietta e Romeo

              Ogni giorno passavano
              davanti al mio portone
              Giulietta e Romeo
              sottobraccio stretti.
              Sempre li salutavo
              con antica cortesia
              rispondevano saluti a vossia.
              Avevano capelli bianchi
              e un'andatura stanca
              si reggevano l'un l'altro
              fianco contro fianco.
              Ma un giorno lo vidi solo
              gli chiesi della sua signora
              ed egli mi rispose:
              gentile amico mio
              Giulietta non c'è più.
              E appoggiandosi a un bastone
              riprese il suo cammino
              sparì in fondo al viale
              e non lo rividi più.
              Si può morire giovani
              si può morir d'amore
              si muore di vecchiaia
              ma l'amore non muore mai.
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                in Poesie (Poesie d'amore)
                Siamo soli
                in questo ambiente inospitale
                che noi chiamiamo Terra.
                Siamo soltanto io e te,
                mentre il resto del mondo
                si intride di malvagità
                e sete di potere,
                di invidia
                e di corruzione.
                Mentre fuori tutto brucia,
                e i fiori sfioriscono,
                e le navi non giungono ai porti di destinazione,
                non ci rimane che un'unica certezza.
                Poggia il tuo corpo sul mio,
                fammi sentire il tuo respiro,
                afferra le mie mani e dimmi che ci sei.
                Ti proteggerò da ogni male,
                sarò la tua ancora di salvezza,
                sarò il giaciglio dove troverai riposo,
                sarò la spalla su cui troverai conforto,
                sarò l'antidoto contro ogni tuo dolore.
                Che a noi non importa del resto,
                noi che viviamo nel nostro piccolo cosmo
                dove il cielo non imbrunisce mai,
                allora ti prego stringiti forte a me,
                abbandonati tra le mie braccia,
                che da solo ho paura del mondo,
                ma se sono con te non temo più nulla.
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                  Scritta da: Jacopa Del Gado
                  in Poesie (Poesie d'amore)

                  Calzini

                  Giace artistico un calzino
                  sopra al tavolo in cucina.
                  La tua giacca da lavoro
                  cerca invano il suo ristoro
                  nell'armadio spalancato
                  e da lei colonizzato.
                  Il decoder l'hai trovato
                  nel tuo frigo incasinato.
                  Perché mai l'avrò sposata?
                  Gemi ancora imbambolato.
                  Poi ti corre tra le braccia
                  il sorriso più radioso,
                  mille donne in una sposa.
                  Lei è l'eterna primavera
                  e tu l'ami tutta intera.
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