Scritta da: devasundari
in Poesie (Poesie d'amore)
Bisogni
Ti prego
non farmi male con un'assenza
eccessiva,
continua.
Io,
a volte,
non sempre,
solo un secondo sì e uno no,
ho bisogno di te
cibo calore acqua aria
vita della mia vita.
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Ti prego
non farmi male con un'assenza
eccessiva,
continua.
Io,
a volte,
non sempre,
solo un secondo sì e uno no,
ho bisogno di te
cibo calore acqua aria
vita della mia vita.
Se sentissi il fuoco bruciarmi forte dentro
allora capirei d'essere ancora viva
ma il calore è solo ombra di scintilla
lontano, freddo e fumoso ricordo.
Se sentissi il mare inondarmi silenzioso
allora capirei d'essere terra in attesa
ma il vento ha scompigliato tutte le onde
e l'uragano ha distrutto tutti i porti.
Se sentissi la primavera risvegliarmi i sensi
aprirei gli occhi e ne godrei gridando
ma è un piacere della vita che non posso più provare
perché l'inverno ha gelato le mie porte.
Se solo sentissi quella voce
tanto potente da sovrastare il gran silenzio
con un soffio ed un sorriso seducente
mi riprenderei ciò che un tempo è stato solo mio.
Se l'esistenza ritornasse indietro
e di tante vite mi donasse la migliore
sono sicura che non sarei più sola
circondata dalla forza dell'amore.
Esuli da una città di confine, abbiamo calpestato
scale consunte per salire fino a due petali dal cielo
soli! Oggi non servono parole, è tempo di vedere
attraverso i tuoi occhi, il cielo sopra i tetti,
seguire, sulla punta delle dita, la tua pelle
cercare l'orlo delle tue mutandine, sotto il vestito
Lasciarmi travolgere dalla tua onda
sentirmi pioggia, che si perde nel tuo mare.
Comprerei per te, un cartoccio di spicchi di sole... Le dico
Sul letto, disteso, osservo la tua figura
nuda, seduta sul davanzale della finestra
i capelli scarmigliati, da una folata di vento.
mentre sorseggi boccate avide dalla sigaretta
la sera ha schizzato di ombre e luci lo sfondo
del tuo primo piano, assorto.
Non vorrei più andare via di qua amo essere così vicina al cielo,
spaziare sui tetti, mi da la sensazione d'essere un gabbiano... Dici
È settembre, il cielo è solo nostro
e tu taci così bene, che le mie domande cadono
mute oltre il davanzale, dove scorre il tempo
di questa stanza.
La tua immagine nuda nella cornice della finestra
è un quadro astratto che la vita, ha disegnato oltre confine.
Questa sera la luna
piena come una madre gravida
mistica oltre ogni limite
si libra in cielo leggera
come ali di farfalla.
Luminosa, complice, avvolgente.
Avrei voluto coccolarmi sotto lo sguardo suo
mentre la tua mano sfiorava la mia
ma il suo alone m'ha rapita
e nell'oblio dei sensi
ho dimenticato d'esser su questa terra
e d'averti accanto.
Non soffia invano il vento
non invano c'è burrasca.
Oggi ho pensato a te
al vento tra i tuoi capelli scuri
a te che mi passi accanto
e sulla pelle scorre un aprirsi di vele
al vento fresco, agli anni,
che ho vissuto prima di te e al ponte, che attraverserò
prima di te
ai sogni tenuti al guinzaglio.
Tutto questo me lo porterò dentro
senza sforzo, il giorno in cui dovrò
a malincuore attraversare il ponte
spandendo come briciole il tuo ricordo
per i passeri del borgo.
Ho gettato via un amore
un amore vero e puro
l'ho calpestato senza nessuna pietà
solo perdendolo ho capito quanto valeva.
Lui si perdeva nei miei occhi, respirava il mio respiro
mi copriva di attenzioni
mi coltivava come una rosa
ma io avevo troppe spine
come un fiore a cui manca l'acqua.
Il suo amore si è esaurito
troppo stanco per continuare
troppo stremato dalla fatica
adesso che se n'è andato.
Il mio cuore è in frantumi
troppo tardi per rimediare, troppo tardi per farlo rifiorire.
Il giardiniere si è stancato di curare la sua rosa.
Quella rosa così orgogliosa e piena di sé
quella rosa che, senza di lui, ormai non profuma più.
Soffia un vento leggero, mentre
gli occhi si tingono di arancio tramonto.
Un manto variopinto costeggia il sentiero.
Come una di quelle foglie,
mi ritrovo anch'io adagiata al suolo, priva del mio ramo.
Resto sospesa a mezz'aria,
finché un colpo secco non mi scaraventa lontano.
Scende la notte e l'aria si fa pungente.
Qualcosa mi bagna.
Un tocco flebile che diviene incalzante.
La pioggia mi rese ancor più friabile.
Poi dei passi, sempre più vicini.
Una mano tesa a raccogliermi.
Mi tenne premuroso tra le mani e mi portò con sé.
Mi accostò al petto.
Non ero più smarrita. Ero al riparo. Ero a casa.
Circondato da sofferenze palpabili
che mi stanno piano piano divorando,
arrivi tu, come un angelo pronto a salvarmi.
Tu con questa voce impercettibile,
con una sensibilità talmente grande
che spesso non riesci a contenere e gestire.
E allora piangi lacrime amare amore.
Che ti lasciano un sapore simil al caffè senza zucchero.
Ma la dolcezza è racchiusa in te,
Bianca, così minuta nel tuo corpicino
ma così infinita nel donare amore per chi è meno fortunato di te.
Amore, amore,
amore ti ho trovato
finalmente, ti ho
avuta finalmente.
Se qualcuno ha taciuto
su di noi lo ha fatto
per mentire, qualcuno
che ha voluto averti
sapeva di tradire.
Amami,
amami nei silenzi
notturni.
Amami come se
fosse per sempre,
amami al sorgere del
sole.
Amami negli infiniti
spazi del tempo
nel volo di un gabbiano
e, quando la vita verrà
a mancare
ricordati quanto io ti abbia
amato.