Poesie d'amore


Scritta da: Stefano Atzeni
in Poesie (Poesie d'amore)
Vorrei partecipare
ma non so proprio da dove iniziare
leggo di poeti scrittori autori giuria
e io dove mi colloco?
In questo piccolo paese dimenticato pure da Dio
osservo l'orizzonte, e poi grido:
"amoreeeee mio!"
Sei voluta fuggire per cercare di salvare
tante più vite
in un mondo che quando ti vedrà,
ti scambierà per aliena.
Sì, perché l'amore è cosa rara ormai,
e quando la troviamo,
come la rosa del piccolo principe
va tenuta stretta, coccolata e protetta.
Composta sabato 21 novembre 2015
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    Scritta da: Laura Saitta
    in Poesie (Poesie d'amore)
    Mai udito suono più soave.
    Le labbra devon esser caute nel pronunciarsi.
    Un tono al di sopra di un sussurro potrebbe farlo svanire.
    L'amore è nella sua più intima essenza delicato ed armonioso.
    Va trattato con cura.
    Un tocco indiscreto potrebbe interrompere il suo batter d'ali.
    Se si inciampa nella fortuna, esso ci assorbirà.
    Vivremo per esso e con esso.
    Il nostro cuore comporrà una dolce sinfonia,
    danzando al ritmo dei battiti.
    Gli occhi saranno percorsi di luce nuova.
    Le braccia si scioglieranno nelle loro gemelle.
    Le labbra si schiuderanno,
    tacendo nell'ultimo respiro di un bacio.
    Composta sabato 17 ottobre 2015
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      Scritta da: Jeannot
      in Poesie (Poesie d'amore)

      La strega

      A cavallo di una scopa
      vola la strega!
      Non guardatela o
      cenere sarete!
      Din! Din! Din! Din!
      Tremate uomini!
      È simpatica, è allegra,
      è anche bella ma non troppo
      ho il coraggio di guardarla
      con gli occhi socchiusi
      e divento un mago!
      Vieni su
      vieni su e non temere
      anche se è più facile "scendere".
      Non voglio più star solo
      perché odio la solitudine.
      Canteremo, rideremo
      e se sarà rimpianto
      piangeremo.
      L'amore può tutto!
      Se passerà avremo vissuto
      ciò che altri non possono.
      Vieni su piangeremo
      e rideremo di noi stessi!
      Composta nel novembre 1983
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        Scritta da: minnie
        in Poesie (Poesie d'amore)

        Mi piaci

        Mi piaci
        perché mi somigli,
        perché finisci
        il pensiero incompiuto
        dentro me,
        perché traduci
        il mio silenzio,
        perché mi intendi
        senza parlare,
        perché se ti guardo
        mi comprendi,
        e se mi guardi
        ti comprendo,
        perché se taccio
        mi capisci,
        se taci
        ti capisco.
        Mi piaci
        perché non mi somigli,
        perché ti sfuggo
        e mi insegui,
        perché mi sfuggi
        e ti inseguo,
        perché meno ti comprendo
        più voglio conoscerti,
        meno mi comprendi
        più vuoi conoscermi,
        e ci guardiamo sorpresi
        ... mi piaci.
        Composta sabato 7 novembre 2015
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          Scritta da: insui.79
          in Poesie (Poesie d'amore)

          Eri nel mio cuore

          C'era una volta...
          una statua di Buddha
          Bianca candida splendente
          grande quanto un piccolo bambino.
          Pacifica Armonia.
          Tra sogni ed armonie di pace, nuotavo, libera e felice.
          Io l'abbracciai, gli volsi tanto bene.
          Eri Nel mio cuore.
          Dopodiché, un giorno, la vendettero, se la portarono via.
          via da me.
          non la vidi più bianca candida statua di Buddha.
          Triste ed immenso quasi sconfinato dolore,
          il mio dolore,
          che mi fece smarrire, mi persi, in parte.
          Sofferenza profonda.
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            Scritta da: Fabio Foroni
            in Poesie (Poesie d'amore)
            Non ci metterei molto a ritrovare la strada,
            perché il cuore sa ciò che la mente non dice,
            non importa se dispersa fra i campi o sepolta dal cemento,
            ti troverei.
            Saprei stare ad aspettare, ore, giorni, ormai sono anni,
            ho traversato il mare una volta, posso farlo anche per ritornare,
            ci riuscirei.
            Non c'è nessuna voce che io possa sentire,
            una speranza da inseguire,
            una promessa da mantenere,
            non c'è nulla.
            Ma c'è qualcosa...
            e allora chiedimelo, fammelo indovinare, disegnalo, spiegamelo
            ed io mi abbatterò su di te
            come un terremoto di stelle sul buio del deserto
            dove nessun angolo fuori e dentro di te rimarrà senza luce.
            Ti scalderei
            e nessun vulcano, nessun sole potrà mai farlo così
            ricoprendoti, circondandoti, stringendoti
            senza scottarti, senza bruciarti
            ti proteggerei.
            E sarò sempre lì, per sempre, sempre
            impedirò al vento di spostarti i capelli
            alla pioggia di bagnarti, al ghiaccio di gelarti...
            a me stesso di farti male.
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              Scritta da: Raffaele Pisani
              in Poesie (Poesie d'amore)

              Lettera a Francesca

              Cara Francesca,
              mettiamo avessi casa vista mare
              con il Vesuvio, Capri, Ischia e il sole
              che il giorno intero tutta l'avvolgesse,
              della sua luce
              ma non avessi te. Che ne farei
              di questo panorama mozzafiato
              che non saprebbe darmi solo un attimo
              dell'emozione
              che mi regala il tuo volermi bene?
              Mettiamo che il ricamo della luna
              mi regalasse trine argento e oro,
              ma non avessi te,
              cosa me ne farei di un tale dono
              che pur così prezioso non è niente
              se confrontato a tutto ciò che sento
              quando accarezzo i tuoi capelli bianchi?
              Mettiamo che dal mare mi arrivasse
              l'intenso suo profumo
              ma non avessi te,
              cosa me ne farei di questo balsamo
              se penso a quanto
              m'inebria di passione e desiderio
              quella carnalità che la tua pelle
              ancora mi regala?
              Ecco, io questa lettera ti ho scritto
              per dirti che la mia piccola casa
              con qualche traccia d'umido,
              e poco sole, e senza vista mare,
              come tu entri, in quel preciso istante,
              s'illumina d'amore, e al suo confronto
              nessuna casa al mondo ha eguale luce!
              Composta sabato 14 febbraio 2015
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                Scritta da: Maria La Valle
                in Poesie (Poesie d'amore)

                Inevitabile addio

                Piovono brandelli di ricordi recisi su questo
                lungo viale lastricato di asfittici pensieri.
                Claudicante, intorpidita la mia mente tesse gli ultimi fili
                di una consunta trama a cui restano appesi
                sogni oramai sgualciti.
                Il tuo mellifluo volto, gli occhi di vetro,
                è un simulacro di un'effimera visione che brucia
                nell'anoressia dei sensi narcotizzati da apatiche,
                insipide, logore parole.
                E nell'iconoclastia di questo torrido giorno d'estate,
                saturo di algida realtà, odo il ghigno beffardo del
                tempo
                crudele araldo di un inevitabile tramonto: era un sole pallido!
                Ansima l'anima, bulimica ricerca di senso, urla il
                sentimento
                spezza le catene del tuo perfido giogo, danza dionisiaco tripudio,
                trasuda brividi di passione, partorisce aborti di speranza,
                respira inebriante profumo dell'abisso.
                Forse l'attesa di un'altra
                illusione?
                Indifferente ti allontani senza far rumore, nell'ombra dubbiosa
                e precaria della tua ipocrisia, pavido e confuso nel buio,
                arido e avaro, ladro di emozioni e sensazioni,
                alchimista d'inganni.
                Mi lasci ceneri di sbiaditi abbracci, ma non una lacrima
                per questo inevitabile addio.
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                  in Poesie (Poesie d'amore)

                  Insieme ancora domani

                  Che le lacrime lascino spazio alle parole.
                  Sospesa incontrai il tuo sguardo per la prima volta,
                  e sospesa ti ho lasciata con un'ultima fuggitiva occhiata.
                  Hai cinto un'anima persa nell'oscuro pensiero della solitudine,
                  e ti sei innamorata fedelmente in un mondo arido di sentimenti.
                  Ti sei persa nelle mie vesti umane
                  e hai sfidato chiunque minacciasse la nostra unione.
                  Inimmaginabile legame,
                  eccezione declassata dalla stupida mente umana,
                  oggi non ti spiego a questa terra.
                  Getto strofe sconclusionate personali,
                  ma non mi azzardo a raccontarci al pubblico
                  di ignoranti attori deludenti.
                  Non siamo pagine o storie esposte,
                  ma siamo amore vero al di là della vita.
                  Ti vedo ancora riflessa nello specchio che ti risucchiò
                  e stringo i tuoi ricordi
                  nelle mie mani distrutte.
                  Serro gli occhi
                  e fiuto il tuo odore,
                  ti bacio e sprofondo nel tuo petto,
                  ti guardo e mi perdo nei tuoi occhi corvini.
                  Balzo in avanti nella realtà che mi vive
                  e mi ritrovo uno scheletro seduto.
                  Mi osservo mentre non mi sto vivendo,
                  ossa giovani che non hanno sostenuto
                  il peso di una perdita incomprensibile.
                  Amore che lascia dolore,
                  oggi non posso fuggire,
                  ma saprò distruggermi per ritrovarti.
                  Sei amore vero,
                  anche se per la gente sei stata solamente un animale.
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                    Scritta da: Jacopa Del Gado
                    in Poesie (Poesie d'amore)

                    Ferragosto metropolitano

                    Ti prego, dai!
                    Giochiamo a "fare finta".
                    Lo tiro a me e addosso me l'avvinghio.

                    Il sole picchia e batte senza pace,
                    ci siamo solo noi, qualche piccione errante
                    ed una fontanella che pare agonizzante.

                    Conosco l'amarezza sotto quel ciuffo scuro.
                    Milano a ferragosto! Roba da aver paura.

                    E noi siamo proprio là!
                    Vi prego non credete al frutto di una scelta,
                    l'ansia di sfuggir gente,
                    l'anelito a "partenze intelligenti".

                    Niente di tutto questo, nessuna idea elegante,
                    solo noi due in bolletta e soldi in tasca niente.

                    E allora, dai! Bisogna farlo,
                    giocare, come allora a "fare finta".

                    Traversiamo quartieri sconosciuti,
                    -nella città in cui pure siam cresciuti -
                    e l'avventura, così come allora,
                    comincia con le insegne, prosegue coi colori.

                    Proprio a sinistra, uscendo dal metrò,
                    sbattiamo quasi addosso ad un bistrò.
                    Tre insegne dopo "la casa dell'omelette"
                    promette gioie al palato e tete a tete.

                    "Guarda, siamo a Parigi!"
                    Dico mentre gli cingo il fianco.
                    "Non vedi che è Marsiglia?"
                    Non senti il mare e l'odor di triglia? "

                    e mentre ci baciamo - e non vedevo l'ora-
                    io me lo guardo ancora
                    e l'amo più di allora.
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