Scritta da: Antonio Belsito
in Poesie (Poesie d'amore)
Ti donerò le ali
perché tu sei
il mio angelo
e farò di te
il mio ritmo atriale.
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Ti donerò le ali
perché tu sei
il mio angelo
e farò di te
il mio ritmo atriale.
Il tuo sorriso è nudo.
Tu; sguardo di donna,
non esiste nulla di più bello.
La terra ti fa casa, il cielo ti fa vestito.
E tu, sei vita tutta intorno.
Prometti di non disprezzare mai il dono,
il dono... di vivere ogni giorno.
Allora dimmi
come va il tuo lungo viaggio?
Sembri sola all'orizzonte
se ti giri puoi vedermi:
sono fermo, mano alzata,
sguardo grigio e intorno piove.
E l'acqua annaffia un'illusione,
che ti volti e torni indietro.
O mal che vada temporeggio
attendo che finisca il mondo
e dopo tutto questo giro
lei ripasserà di qui.
Tra il calore del freddo
tra il gelido bacio del sole
tra la fitta nebbia invisibile
tra la voce silenziosa
tra la vita che inizia alla fine
a volte e quasi sempre
bisogna amare prudentemente
e smisuratamente.
Dalle onde lunghe e profonde
all'anima dei non credenti,
suoni e chiasso
rimbombano
ma il silenzio è fitto
e non concede spazio
ai mugugnii
che disperato soffoca.
La bruma della sera
si espande veloce
e ricopre puntuale la pianura,
porta con sé un ospite inaspettato.
Lei, la morte, si atteggia,
va lungo le vie
dall'altopiano fino
alle calle dove i canali costeggiano
le mura di casa.
Non fa rumore, si aggira indisturbata,
prende e porta via.
Si percepisce nell'aria silenziosa
là dove tutto sembra paralizzato,
c'è lei di passaggio.
"Labitur occulte fallitque volatis aetas en nihil est
annis velocius" ovidio
(tacitamente scorre, senza che l'uomo se ne accorga,
il tempo e nulla è più veloce degli anni).
Molto di più di
tante figure umane,
l'esempio dell'amore te lo
mostra un cane,
con il cuore ve lo dico
il cane è un vero amico!
Ti resta accanto nei sorrisi e nei guai,
fino alla fine non ti abbandona mai.
Ti sei persa tra le rose
bocca che si confonde
e occhi che ancora brillano
sei un corpo nudo
che al rosa si mischia,
scivola
tra gambi e spine,
che cerchiano
di sangue il piacere
è un grande sfarfallio
di petali in cielo
ed io
non riesco più a vederti.
Avrei bisogno di dirti
ancora tante cose
che mi piacciono tanto
le farfalle e le rose
vorrei tanto sapere
se un giorno
ti troverò
vorrei abbracciarti
e mai più ti lascerò
sei volato via
senza salutare
sei andato via
senza aspettare
sarei ritornata per abbracciarti
per il mio compleanno
ritornare a trovarti
mi avevi promesso
che avresti aspettato
per farmi gli auguri
ma te ne sei andato
mi manchi e vorrei
sentire la tua voce
ora non ci sei
è rimasta una croce
vorrei tanto dirti
che mi sento sola
non avere un papà
mi stringe un nodo in gola
ora nel cielo
brilli come stella
sei tu papà
quella più bella.
Ti sei persa tra le rose
e la bocca si confonde
ma gl'occhi ancora brillano
sei un corpo nudo
che scivola
che si mischia al rosa
tra gambi
e migliaia di spine
ti cerchiano il piacere
è un grande sfarfallio
di petali in cielo
ed io
non riesco più a vederti.
Mi copro il volto
ormai sciolto
dal trucco
dal dolore e sconforto.
Indebito ritorno
di un mostro.
L'amarezza che scorre nel sangue,
rimango illesa
colpita da un frammento
scorgo una scintilla,
che brilla
allo spegnersi del fuoco.
E mi tradisce
la sabbia bagnata appiccicosa
nella mente
che un tempo,
ad ogni risveglio,
non voleva altro che questo
... fare l'amore con te.