Scritta da: Creativivian
in Poesie (Poesie d'amore)
Poesia minima — 38
Imploro
le tue labbra
di inghiottirmi
intera.
Composta martedì 27 aprile 2021
Imploro
le tue labbra
di inghiottirmi
intera.
Di domenica, senza attesa,
ripongo le tazze Wedgwood
nello spazio che è limite
alla tua assenza imbronciata.
Avrei dovuto volgere il manico
in direzione della luce
come piace a te che scegli,
e soffocare la distanza
che impone il tuo silenzio.
Di ronda marcia il ricordo
che soffre disarticolato
a coprire i passi per la stanza.
Di lei,
un mare,
pervade il mio cuore,
e non sono più solo,
ma solamente condizionato
da quanto mi sorprende.
È qui,
in questo mare senza sale,
che annega,
il mio cuore.
Seguire il cuore.
A volte seguire il cuore ci porta solo dolore,
e con un cuore spezzato non si può tornare indietro.
Rimangono solo i sogni di quelle belle sensazioni che il cuore ci ha dato,
quelle sensazioni diventano lacrime di dolore.
Un dolore più profondo di una vera ferita sulla pelle.
Fammi sentire quando il vento soffiando il tuo viso, sfiora la tua pelle morbida e setosa
Dimmi se il vento dopo aver sfiorato le tue labbra sa ancora del mio sapore
Ascolta il tuo cuore e lascia perdere la ragione
Non lasciare che quel vento porti via tutto ciò che ti ho donato
Ma bensì lasciati accarezzare come la luna fa con il mare
Anche se lontano l'una dall'altro niente può impedire a ciascuno dei due di cercarsi ogni sera
Perché amore e ragione non hanno la stessa misura
Amore è sentire, guardare, parlare, creare donare
Mentre la ragione vieta ogni accesso, ogni tocco svanisce come sabbia tra le dita.
Per te che mi hai definito speciale
E che hai sorriso alle mie frasi sceme
Rosso tramonto che dipinge il mare
Luna che hai reso le sere serene
A te ora dedico questi miei versi
Mia irraggiungibile, dolce dolore
Intensi, liberi, sciocchi e sconnessi
Affinché al tempo non cedan colore
Resterai un giorno di sole in inverno
E scorderò come è fatto il tuo viso
Gli occhi però resteranno in eterno
Insieme ai capelli, la voce, il sorriso
Ninfa che a un porto non mio sei legata
A te son grato, d'averti incontrata.
Siete quel pizzico di follia
che allontana
la monotonia
dai miei giorni.
Siete la mia speranza,
siete la mia gioia di vivere,
siete quella pennellata di colore
che ravviva la mia esistenza,
siete il sorriso che mi porta l'allegria,
siete il sole dopo la tempesta,
siete la forza di un abbraccio.
Siete quell'angolo di paradiso
dove trovo conforto, rifugio,
siete l'amore, quello puro,
indissolubile.
E poi brezza leggera d'amore sfiorato
Si confonde d'improvviso il pensiero,
tra i colori e riflessi del sole
dolcemente soavemente all'orizzonte,
Si filtra nella mente
Carezza i pensieri
Si posa sugli occhi.
A Te
che ami la semplicità
e che vuoi con qualcuno condividerla.
A Te
che guardi un tramonto
e che fissi l'orizzonte
a volte la luna
e vorresti stringere una mano
poggiare la testa sulla spalla di qualcuno...
che vorresti una mano tra i capelli
un bacio che sa d'estate
e di sentirti a casa
dentro i suoi occhi
tra le sue braccia
nei suoi sogni
e nella realtà
a Te che ci credi ancora.
Sia di notte
Sia di giorno
c'era un canto
tutto intorno.
Era il canto
dell'Amore
e d'incanto
stava il cuore.
Era un suono
assai soave
Onorato
con tanti Ave.
Era una dolce
melodia,
Ogni ansia
placava
con armonia.
Era il canto di Maria
Silenzioso
e assai prezioso,
Era il canto della Mamma
non vi è Fede
che non si infiamma.