Post di MaryRosa Amico

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Non si può amare solo con le parole anche se sono quelle giuste, quelle che arrivano dritte al cuore, non bastano per amarsi. Ci vogliono gli abbracci, gli sguardi, le mani che si intrecciano, ci vogliono i baci, quelli lunghi, dati lenti dove smetti di respirare e resti senza fiato. Ma anche questo non può bastare all'amore, ci devi credere, si deve volere. E poi, non fate sesso, fate l'amore così che le anime possano danzare. Non sporcatelo né sprecatelo. Perché senza tutto questo, l'amore muore.

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Di rado metto a nudo i mie sentimenti, li proteggo, li difendo e mi difendo. E se decido di espormi, gradirei tatto, delicatezza e sensibilità. Non si gioca, né si sporca, un cuore, si rispetta.

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C'ho messo un po' a capire, ma da capire poi che c'era? Nulla. Non c'era nulla che si potesse fare o dire. Allora inizia pian, piano a socchiuderla quella porta rimanendo ai margini, aspettavo, pazientavo, che qualcosa in fondo, potesse cambiare e facevo leva sul cuore perché in fondo, tutti abbiamo un cuore. Mi sbagliavo, non era così e precipitare per ritoccare nuovamente il fondo non mi andava, non più. Era già accaduto e fù dura la risalita. Così non mollai la presa e ben salda ai bordi di quella voragine mi aggrappai. Tutto mi apparve più chiaro, più limpido. Era giunto il momento, quella porta andava chiusa e mai più riaperta. Tolsi lo zerbino e gettai la chiave. Da quella porta, io, non ci sarei più rientrata. Questo vale per ogni tipo di relazione, dall'amicizia all'amore.

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Raccontami come ci sei riuscita, come sei riuscita a sopportare tutto il dolore che sentivi dentro senza lamentarti, senza piangerti addosso? A me lo puoi dire, a me lo puoi raccontare. Di me ti puoi fidare.

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Si deve ricominciare da noi stessi, ogni giorno, tutti i giorni. Sempre e comunque. E se serve, reinventarsi.

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Se potessi cancellerei tutto ,anche la mia stessa identità, non lascerei nessuna traccia del mio passaggio, nulla di me dovrebbe essere ricordato né rimpianto. Questo è quello che vorrei essere: una cometa che lascia la sua scia nell'istante in cui è passata senza clamore, senza stupore. Solo piccoli frammenti impercettibili lasciati qua e là e che qualcuno al suo passaggio sotto un cielo stellato raccoglierà.

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Scusate: stavate parlando di me? Fate pure e quando avete finito di inventarvi la mia vita con trame degne da premio Oscar, fatelo sapere anche alla diretta interessata. A me.

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Si cambia quando non si è apprezzati e rispettati. Quando si è stanchi, delusi e feriti. Si cambia per un milione di cose nascoste e sepolte. Si cambia, perché anche quando in mezzo alla gente, a loro di te non frega niente. Si cambia, quando si sceglie di non soccombere perché sopravvivere, non'è vivere.

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I mie auguri vanno alla donna più importante della mia vita, mamma. A te donna meravigliosa che non ti sei arresa e ti sei aggrappata con forza alla vita grazie. Grazie perché nonostante la tua carne lacerata, strappata, ricucita, non hai mai smesso di dire: la vita è bella. Grazie mamma per averci insegnato che arrendersi e da codardi che è più facile gettare la spugna, che lottare. Grazie di esistere, perché se tu esisti, esistiamo anche noi. A te grande donna, auguri.

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Non mi piace l'idea di ricordarti in questo giorno e di apprezzarti perché lo dice il calendario. Sei donna e lo sei 365 giorni l'anno per me. Doni la vita e non risparmi la tua, per questo e per tanto altro cara donna ti ringrazio perché alla vita non ti neghi sempre in prima fila e pronta a lottare. L'otto marzo, non dovrebbe ricordarci che le donne si festeggiano, dovrebbe ricordarci, che le donne si rispettano fino alla fine dei nostri giorni, tutti i giorni dell'anno. Grazie di esistere, donna.