Poesie personali


Scritta da: Andrea Improta
in Poesie (Poesie personali)

Io ti amo scalza

Nessuno osi toccare questa notte,
nessuno osi placare questo silenzio.
Arriva qua,
voglio solo il suono
dei tuoi piedi nudi,
io ti amo scalza.
Ho ucciso la rabbia carnefice
che ora giace là,
tra i piatti sporchi
e le pulite ipocrisie.
Ucciderò anche la morte
che hai dentro,
spogliandoti come uva
dalla vigna verde;
dov'eri nata te
quando gemevi giovane.
E lì rinascerai,
rugiada di tempesta.
Giocheremo forte
io, te e il tempo;
punteremo tutto.
Anche i tuoi sogni affogati.
Punteremo tutto:
ci azzarderemo ancora
a credere all'amore.
Composta venerdì 6 novembre 2015
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    Scritta da: ROBERTO POZZI
    in Poesie (Poesie personali)

    Piedestalli

    Certamente è sbagliato
    collocare le anime vicine al cuore
    su piedestalli così in alto
    che per ammirarli bisogna inchinarsi
    e guadare verso il cielo.

    Frutti di malate fantasie
    benediciamo come nuovi santi
    esseri considerati grandi amici,
    li investiamo di qualità divine
    che neanche nei sogni posseggono,
    permettendo a loro la libertà
    di arrecarci inimmaginabili torti.

    Eccetto per il peggiore di tutti,
    il peccato commesso a fin di bene,
    la cattiveria dietro l'apparenza dell'affetto
    espressa in una superficiale valutazione
    da farci vergognare chi siamo
    e in cosa crediamo veramente.

    Dopo l'apertura del nefasto vaso,
    l'inizio della fine comincerà da subito,
    l'abbattimento di quell'oscuro semidio
    ci trascinerà nell'infinito barato
    a contemplare quell'assurdità
    tra le rovine della sua statua.
    Composta martedì 17 novembre 2015
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      Scritta da: Gioele Pelonero
      in Poesie (Poesie personali)

      Humus

      Terra mia, benedetta la tua aurora,
      il giorno del tuo glorioso riscatto!

      Fra i colli le brezze ne spargono la voce,
      nell'aria le rondini ne portano il canto!
      Le aquile indomite ne annunciano la gloria
      più grande del sole!
      Fra i luoghi e nei tempi più arcani,
      nei laghi e i giardini più ameni,
      voce santa ti elesse come stella,
      sacro dire in te accese la scintilla!

      Non poté tanto grande bellezza
      sottrarsi alle brame più oscure,
      né la lotta da inique sventure
      a fermare il destino riuscì.
      Nell'affanno sopraggiunsero i pianti,
      le ombre se ne andarono ridenti;
      caligine e buio per le valli,
      grigiore e oscurità sui ruscelli.

      Da allora fra tramonti e primavere,
      con il gelo, un pensiero si svolse:
      il tempo che il riso ci tolse
      al nemico la vendetta porterà!
      Fra le danze passarono gli anni,
      come sorsi trascorsero indenni.
      Le grida di ragazzi e di fanciulle
      rischiaravano le notti come stelle,
      inneggiando fra quelle sacre fiamme
      al perduto tempo delle gemme.

      Nuove gesta ed imprese gloriose
      di ardore la storia portò!
      In quei giorni esultanza e vittoria
      il Signore ci donò!
      Composta domenica 22 novembre 2015
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        Scritta da: Maia
        in Poesie (Poesie personali)

        Differenziata indifferenza

        E ci sarà un domani
        in cui raccoglierò in silenzio
        i miei quattro stracci trascurati
        e sarà quel segno: un tappo di bottiglia
        il biglietto di un treno
        un numero, una sbrindellata "G"
        a portarmi qui
        dove l'oggi ancora mi connette
        ad un passato
        di verdure decomposte
        da scaraventare nel bidone
        della differenziata indifferenza.
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          Scritta da: virtuoso
          in Poesie (Poesie personali)
          Mio spirito,
          che mostri lineamenti d'infinito
          e sovverti la logica dell'indifferenza
          rivestendo sembianze d'amore.
          Mia pace,
          spodestata dall'espressione più autentica
          che potessi mai riconoscere.
          Mio essere,
          che assapori la dolcezza di esistere
          in un luogo ignoto, come fossi bendato.
          Miei sensi tutti,
          che danzate come ospiti d'una festa
          io vi guardo, attonito ed estasiato,
          spettatore inerme e mai pago,
          ad applaudire senza fine.
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            Scritta da: Giovanni Lufino
            in Poesie (Poesie personali, Poesie d'amore)

            E vorrei...

            Vorrei essere un gabbiano
            per volare libero nel cielo;
            vorrei essere il vento
            per soffiare nei tuoi capelli e accarezzare il tuo viso;
            vorrei essere un torrente
            per trascinarti via con me;
            vorrei essere il sole
            per scaldare il tuo cuore;
            vorrei essere la luna
            per vederti sognare;
            vorrei essere la pioggia
            per bagnarti d'amore;
            vorrei essere una lacrima
            per scivolare sul tuo viso;
            vorrei essere un libro
            per farmi leggere dentro;
            vorrei essere la tua anima
            per restarti sempre vicina;
            vorrei essere un fiore
            per confondermi con la tua bellezza;
            vorrei essere un quadro
            per piacerti ogni volta che lo vedi;
            vorrei essere un violino
            per farti sentire la dolcezza del suono;
            vorrei essere un fuoco
            per accendere il tuo amore;
            vorrei essere una stella
            per illuminare i tuoi occhi;
            vorrei essere un pagliaccio
            per vederti sorridere sempre;
            vorrei essere un oceano
            per farti immergere in me stesso;
            vorrei essere una montagna
            per osservarti ovunque tu sia;
            vorrei essere un poeta
            per lodare la tua persona;
            mi basta che tu sia con me per avere tutto di te.
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              Scritta da: Giacomo Moglia
              in Poesie (Poesie personali)

              Il riposo dell'anima

              Quando muovo questo debole corpo
              sento rumore
              trafigge il riposo della mente assopita
              che cerca il colore
              dove impossibile si tinge
              e crea nero
              nero di seppia
              talmente devastata
              l'immagine fugge
              il sotterraneo labirinto non
              ha dimora
              e piange di brutto
              voce soave mi avverte
              e non tendo l'udito
              che privo di calma
              reagisce
              dona a noi la pace
              tu che aspetti preghiera
              imprimi il sigillo
              nel petto tremante
              e addormenta la rabbia
              che consuma la vita
              e così protetto
              mi addormento
              nel soffio dell'anima
              che si piega pacifica
              aspettando la pace.
              Composta giovedì 17 settembre 2015
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                Scritta da: ilBianco EilNero
                in Poesie (Poesie personali)

                Sottopelle

                Non mi era mai capitato di sentirti così forte. Sottopelle.
                Per poi scorrere con la stessa intensità verso il petto.

                Sei desiderio convulso che freme sulla pelle.
                Sei voglia che morde affamata la carne.
                Un piacere doloroso che attanaglia le viscere.
                Come ossigeno dopo un'apnea.
                Sei pensieri che pulsano nel mio sesso e colano imperlando le cosce.
                Carne scoperta che brucia all'aria e pelle tremante.

                Sei fame ossessiva. Bulimica. Insaziabile.

                Sei urgenza nell'attesa.

                Non mi era mai capitato di sentirti così forte sottopelle.
                Di sentirti così prepotente dentro me.
                I tuoi pensieri spansi dentro i miei, il tuo cazzo perso dentro me.
                Nella mia figa, nel mio culo, nella mia bocca.
                Così forte da non riconoscere più i miei confini.
                Così travolgente da togliere il respiro.

                Non mi era mai capitato di sentirti così forte sottopelle.
                Così forte da sentire il tuo piacere e farlo mio.

                Non mi era mai capitato.
                Mai.
                Di sentirti così.
                Tra la pelle ed il cuore.
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                  Scritta da: Violina Sirola
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Bellezza

                  Incantevole mare
                  bellezza ardente giù
                  dall'Etna sciara sentiero
                  rosso oro intorno tinge
                  tutti insieme
                  nel rogo l'anima vola
                  e i fili delle menti
                  un cavo solo in verticale
                  sale buca il cielo
                  anime nude le vesti
                  sono ceneri infeconde
                  notte di fuoco
                  come a Pompei la Vergine
                  risorge a Mompileri
                  fantastica preghiera
                  odorata ginestra
                  contenta dei deserti
                  adorni le tombe di basalto
                  la memoria
                  dei morti senza nome.
                  Manna dal cielo
                  l'oscuro labirinto
                  della mente
                  la demenza
                  la libertà cercata
                  a Bronte o nel mare
                  di Sicilia la cenere ricopre.
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