Poesie personali


Scritta da: FRANCA COLOZZO
in Poesie (Poesie personali)

Il rifugio

In questo rifugio di gelo
è calata la notte,
scorre lucido e nero
un ritaglio di cielo
attraverso le mie giravolte.

Capovolto un coccio di tempo
mi fissa da ieri,
dalle pezze remote dei giorni,
che giocavo leggera.
E non so quale via seguire,
dove andare, che fare...

La prigione è una libera scelta,
la prigione dei sogni,
che incasella speranze,
che accantona ricordi.

Ed io, folle, che accetto la corsa,
che m'attardo a sognare
prigioni dorate e vele lontane.
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    Scritta da: Martina Pace
    in Poesie (Poesie personali)

    Ho visto orizzonti

    Ho visto visi cementati nel dolore,
    ho visto la vita come cambia
    e in un attimo tutto sembra perso,
    ho sentito schiaffi scivolare sulla pelle
    fingendo di curar le ferite,
    ho sentito il tempo
    sgretolarsi sotto i piedi,
    ho visto tramonti
    che non si incontrano mai,
    ho visto anime scomparire
    oltre la luce,
    porto lividi nell'anima,
    lividi che il tempo scandisce
    ed io che vendo il mio dolore
    mentre il vento
    mi restituisce un sogno.
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      Scritta da: Nadia De Luca
      in Poesie (Poesie personali)

      Ora l'infinito

      Dolce sorriso di bimba
      sul volto graffiato dagli anni
      a celare colpe ormai dissolte
      e virtù la cui scia congiunge
      passato e futuro disseminata di vita
      finché le stelle ad una ad una si spengono
      per lasciar tornare quel sorriso di bimba
      sul volto, ormai, graffiato dagli anni,
      e la vita, ora, trapassata
      all'infinito dell'inesplorabile
      Libera però.
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        Scritta da: Fernanda Irlante
        in Poesie (Poesie personali)

        Il sogno

        Un sogno d'amore riaccende l'animo
        di belle speranze perché con la mente
        vuol volare lontano, oltre le apparenze
        la noia, l'ipocrisia e distaccarsi dal corpo.
        Sogno d'entrare nel tuo cuore,
        disseminando le mie emozioni
        lungo il sentiero della memoria.
        Ma tra le gelide mani stringo
        questo cuore ferito, cuore orgoglioso
        e forte, ma umiliato, che non ha più voglia
        d'amare, ma solo di sognare.
        Sogno l'amore che percorrendo
        le strade del mondo, si ritrovasse
        all'incrocio col mio destino,
        mi riabbracciasse con dolcezza
        per farmi sentire ancora felice.
        Sogno l'amore che sappia ancor
        riscaldare quest'anima mia,
        e resto intrappolata
        in questo sogno, che vede
        arcobaleni incantati, di mani tese
        che afferrano le mie, osservando
        nei miei occhi il sereno.
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          in Poesie (Poesie personali)

          I sorrisi del giorno rivestito a festa

          Stanno distesi ai fili in mezzo agli altri
          ad asciugarsi,
          quelli di famiglia.
          Ma si riconoscono fra i tanti.
          Hanno sempre le stesse macchie.
          Quelle che non se ne vanno.
          Non vengono mai troppo puliti
          i panni sporchi lavati in casa.
          Non ci si sforza più di tanto
          per far meglio.
          Chi passa dà un'occhiata
          e poi getta lo sguardo alla finestra sempre chiusa.
          Se proprio vuole commentare scuote un po' la testa
          e segue la sua strada.
          Lei,
          che da dentro vede tutto
          dice a mezza voce che pensasse a casa sua.
          E poi lo maledice.
          Ma è consapevole che è inutile negare.
          Lo sa per prima che volano sempre schiaffi fra le lavandaie,
          mentre lo sporco da levare
          sta fermo ad aspettare.
          A parlare,
          fumare,
          bere e bestemmiare.
          Ma è per buonsenso
          o chissà
          forse per resa
          che alla fine il risultato resta sempre quello.
          È meglio sputtanarsi fuori con chi passa
          che farsi troppo male dentro
          e fra le quattro mura
          solo per cercare di lavare lo sporco incancrenito
          che solo demolendo tutto forse si può far sparire.
          Fra un po' sarà domenica
          il giorno della tregua,
          per non avvelenarsi pure il cibo
          oltre che il sangue.
          Andranno tutti a messa
          coi vestiti tenuti solo per la festa,
          quelli da non lavare mai.
          Tirati fuori dal baule,
          giusto per il tempo necessario.
          E poi messi a riposo
          per rivestirsi da battaglia,
          fino al prossimo giorno da santificare.
          Composta sabato 14 novembre 2015
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            in Poesie (Poesie personali)

            Ho in mente la vita di ieri

            Se potessi
            camminerei all'indietro
            e tornato al punto di partenza
            amerei la prima.
            Lei che si arrese
            e mi lasciò scappare.
            Lei che si sperse per avermi perso,
            che pianse cosi tanto da spegnersi la vita.
            Lei che lasciò un diario
            invece di parlare.
            Ma troppo tardi.
            Composta martedì 17 novembre 2015
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              in Poesie (Poesie personali)

              Fatevi la carità

              Non ha né un nome vero né un cognome di facciata.
              Non ci sono foto di lei che corre.
              Nessuno ricorda di averla mai vista camminare.
              Non esce mai da quel suo cerchio finto.
              Sta quasi sempre in piedi a reggersi la testa,
              come se fosse il mondo.
              Qualcuno un po' la copre se fa freddo
              perché convinto che un suo starnuto
              provocherebbe davvero un terremoto.
              Solo di rado mette le mani in posa
              e fa finta di suonare il suo violino
              che manda suoni attraverso la sua bocca.
              A chi le dice che non suona niente
              lei gli risponde che è lui a non saper sentire.
              Ha una parola per tutti senza mai parlare.
              Legge le facce come fossero le mani,
              ma non si rabbuia se vede il male
              e non gioisce se vede la fortuna.
              Sono degli altri,
              non le sue.
              Lascia a tutti il dubbio,
              forse per farli ritornare
              e magari lasciare qualcosa in quel piattino.
              Composta sabato 14 novembre 2015
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                in Poesie (Poesie personali)

                Il padre di tuo figlio

                Solo tuo padre continua a vederti come sei stato
                non come sei diventato.
                Lo salva dalla realtà
                il suo cuore ignorante.
                Gli luccicano gli occhi quando parla di come eri,
                ma lo fa al presente,
                come fosse oggi.
                Come se aver fermato il tuo tempo
                fosse l'unico modo per far continuare il suo.
                Che sia matto
                o faccia finta,
                o che abbia ragione lui,
                quando mi ascolto anche io sto meglio.
                Almeno per quanto dura il suo parlare
                ti vedo anch'io come ti vede lui.
                Ma è molto dura risvegliarsi.
                Composta sabato 14 novembre 2015
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