Poesie personali


Scritta da: Dora
in Poesie (Poesie personali)

Nel ricordo

Cosa resta di voci
nel futuro a voi precluso
e per noi che restiamo
ormai compromesso
Che rimane di risate
pensieri e paure
di speranze e sogni
Resta una giovinezza

che rimane eterna
indelebile su volti che più avranno
sorrisi, lacrime, rossore
e si consumeranno
mentre, impressi su foto,
nel passar di stagioni sbiadiranno
Quell'istante
dove tutto è finito
segna un tempo
su un orologio senza ore
Dove siete, dove saremo
quando l'ultimo soffio
svanirà, lasciando solo
memorie, immagini fissate
in un'epoca trascorsa
archiviata nel presente
di un ricordo che vive.
Composta lunedì 2 novembre 2015
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    Scritta da: Domi11393
    in Poesie (Poesie personali)

    Dall'Inferno al Purgatorio o Storia in metropolitana

    Scendo, stamani, altri mille passi
    dal suono ormai metallico,
    corro e fuggo sul carro del bestiame,
    è mattino, e non ci sei.

    Risalgo, verso il quotidiano Purgatorio,
    ignaro delle mie pene da scontare,
    corro, cado e mi dispero,
    non distinguo il falso dal vero.

    Corre il giorno ma corre piano,
    un pezzo di vita vola lontano,
    il mio appoggio è ora un corrimano.

    Ridiscendo all'Inferno, al carro di bestiame,
    risalgo, eccole, pensiline di ferro e rame,
    e lontano il rumore usato d'altre vite grame.
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      Scritta da: Luigi Principe
      in Poesie (Poesie personali)

      Che fare...

      Abbassa il tuo sguardo, Dio.
      Guarda quanto accade oggi
      dalla prospettiva dei nostri occhi
      e osserva i morti riversi a terra.
      Illumina dal basso, più da vicino,
      tutto il tempo e lo spazio che serve
      a consumare, a vivere pienamente
      ogni respiro che ci hai donato.
      Guardaci dentro standoci di fronte,
      dalla prospettiva di chi ci sta davanti.
      Guardati dentro stando dentro di noi,
      spiegaci perché speranza e storia non fanno rima
      e decidi che fare di chi ti uccide in tuo nome.
      Composta mercoledì 18 novembre 2015
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        Scritta da: Mariluce
        in Poesie (Poesie personali)

        Resta lì

        Ssssh... non confondermi.
        È rumorosa la mia malinconia.
        Inquieta, fervida la fantasia
        scorre,
        colma e leviga i vuoti miei.

        Nella notte mi dici "ancora", tu...
        mai satolla d'ogni lacrima versata.
        E cerco allora il cielo,
        che trapassi il muro intorno
        e mi rivesta d'immenso.

        Ti sento viva, dentro me.
        Con intenso battito
        mi sconquassi al centro.
        Lasciami, ti prego.
        Ho l'ali spezzate.
        L'ho per ora custodite
        con sigillo non sicuro.

        M'hai rubato tu la chiave,
        meschina, e non sai
        che non l'ho mai voluta usare...
        non son perdente,
        sei solo un silente rifugio.

        Resta lì, non mi toccare:
        sono aria e sangue,
        inchiostro e pioggia,
        profumo e fango...
        tornerò a volare.
        Composta sabato 30 giugno 2012
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          Scritta da: Simone Morana Cyla
          in Poesie (Poesie personali)

          Nel sentiero del mio Dio

          Per guardare ancora il cielo
          Ho soffiato via le nuvole
          Elettrico è il sentiero
          Non credo nei miracoli

          Seguirti fino al limite
          Ricercherò il tuo passo
          Nel mondo che hai plasmato
          Non vedo più i tuoi occhi

          Mi prendo il tuo coraggio
          Accarezzandomi i ricordi
          Cercando di incontrarti
          Nei miei attimi felici

          Sei l'impercettibile
          Che di solito non vedo
          Ma sento spesso accanto
          Che accompagna il mio pensiero

          Vorrei essere vento
          Così forte da spazzare
          Dalle anime corrotte
          L'odio nero di catrame.
          Composta domenica 15 novembre 2015
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            Scritta da: Donato Caione
            in Poesie (Poesie personali)

            Pianto al faro

            Ho sentito piangere gli uccelli
            quella sera di luglio al faro
            camminando tra sentieri belli
            al calar del giorno, di luce avaro.
            Ho ascoltato le Diomedee
            e il loro mesto pianto
            delle Tremiti son le dee
            e un vagito è il loro canto.
            Piangono sulla tomba di Diomede
            e sull'isola di San Nicola gli albatros
            rendono al condottier la loro fede
            e ricordano tristezza e tanatos.
            Da molto lontano son partite
            per rendere omaggio al loro Dio
            per sempre punito da Afrodite
            qui Diomede a pagare il fio.
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