Poesie personali


Scritta da: Marilena Aiello
in Poesie (Poesie personali)

Cuore

C'è un'unica fiamma
e brucia un'unica volta.
Le altre sono luci
promesse di sogni
speranze di fuochi
riflessi di ricordi.

Tu bruciasti la mia
ed io mai la tua
che già consumata
cullavi d'inganno e
alimentavi di me
di lei, di un'altra,

nell'illuso tentativo
di inseguire un te stesso
sempre giovane
affamato d'amore
assetato di vita
splendente d'oro.

Caduta dalla tua mano
spenta d'ogni calore
m'incamminai al buio
delusa da un'alba
tardiva tiepida sbiadita
in un autunno perenne.

Soffiai piano
urlai forte
cantai ad occhi chiusi
piansi a cuore muto
morii e risorsi.
Nacqui da me.

Impastai sentimenti
scavando l'anima
mi riempii di emozioni
mi colorai di sensazioni
mi consegnai al vento
alla terra e al mare.

Conchiglia che contiene
che colma, che vuota
che prende e perde.
Conchiglia che vive e muore
che racconta e tace
e conserva, ancora, un cuore.
Composta venerdì 26 febbraio 2016
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    Scritta da: ODIOSA
    in Poesie (Poesie personali)
    Succederà che nel sonno della notte
    griderò il tuo nome e cercherò la tua voce
    e il buio del silenzio
    si frantumerà nell'abisso dell'infinito.

    Succederà che al mio risveglio
    il cielo avrà spento tutte le sue stelle
    e le mie ali
    avranno perso tutte le loro piume.

    Succederà che volerai tanto in alto
    da non poter tornare
    ed io,
    scivolerò in quel mondo in cui
    non potrò più tenere la tua mano.
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      in Poesie (Poesie personali)

      Una rondine non fa primavera!

      Vette imbiancate
      che si stagliano in un mare blu
      l'usignolo gorgheggia e sgambetta
      ancora implume,
      un camino che fuma
      una nuvola bianca si eleva,
      lenta, ieratica, eretta
      di un bio conclave
      il prato verde brilla di rugiada
      mentre un merlo ardito
      raspa arruffato la zolla appena arata
      e qualcosa si muove,
      il dono della terra, un invito
      che col becco estrae piano
      con cautela, è il suo pasto quotidiano
      un vermetto roseo gli attorciglia
      il becco quasi avesse capito che
      il suo percorso di vita fosse
      ormai finito!
      Una rondine tardiva e solitaria
      torna al suo nido ormai
      vuoto nel cascinale avito
      pensa con nostalgia la nidiata
      aviaria che petulante e assillante
      pigolava ma ormai volata
      in attesa del pasto di semi o insetti
      che imbeccava impastati con la bava.
      Ma il generale inverno è ormai alle porte
      restar ancora per lei è rischiar la sorte
      Decolla lanciando l'ultimo strido
      diretta a est al suo prossimo lido.
      Composta lunedì 22 febbraio 2016
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        Scritta da: guglielmo50
        in Poesie (Poesie personali)

        La libertà

        La libertà,
        non è vera libertà dell'essere,
        ma è il vuoto assoluto,
        o meglio l'inganno,
        di un vivere illuso.
        La libertà,
        resta lontana,
        prigioniera e serva,
        di un cieco sistema.
        La vera libertà,
        è il vivere libero,
        nella capacità di scegliere,
        come si vuole scegliere.
        La vera libertà,
        significa non avere,
        l'illusione di averla,
        ma essere padroni di se stessi.
        Composta lunedì 22 febbraio 2016
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          Scritta da: Sto Creando
          in Poesie (Poesie personali)
          Viene fuori
          la sera
          per mangiarmi
          malvagia
          avida
          non l'ho mai sfiorata
          ma è bellissima
          non l'ho mai sentita
          bisbigliare
          ma si era nascosta
          sotto il letto
          e adesso
          è affamata e si dimena
          e fa rumore sulle mie ossa

          saziati, dunque
          lacerami la pelle
          scava
          carne
          cruda
          sbrana ogni centimetro della mia anima
          bevi il mio amore liquido
          consumami e poi nasconditi ancora nella notte
          senza lasciare alcuna traccia
          o miei brandelli.

          E domani, all'alba
          farò fatica a riconoscermi
          e a ricordarti.
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            Scritta da: Alberto
            in Poesie (Poesie personali)

            Copilota

            Viaggia il pilota sulla sua vettura
            sentendosi come l'albatro in cielo
            guardando nuda la città senza velo
            solitudine tra freddo e calura.

            Il pilota ripensa al sogno vissuto
            nel silenzio sorge l'alba a levante
            sulla città che ancora è dormiente
            d'improvviso s'accorge dell'incompleto.

            Ecco! Arriva! La scena ha rapita
            il viaggio riprende, tutt'or'al suo posto
            il copilota! L'attesa è finita!

            Gli sorride senza dir parola alcuna
            parlare è rumore senza più gusto
            voci di due menti divengono una.

            Nessuna la meta, nessun'il programma
            tutto ha già senso nell'occhio felice
            traguardo non conta s'è il viaggio che piace
            fortezza ci diamo, nient'è più un dramma.

            Vibra il vento assieme alla cassa
            il fedele compagno non s'abbonda
            litiga, picchia... m'ancor prima perdona
            uniti contro uragan'e mambassa.

            Grazie fratello ché l viaggio accompagni
            grazie di tutto oh amico sincero
            grazie amore che m'hai tolto cordogli.

            Copilota addolcisce la salita
            copilota è il rapporto più vero
            copilota sulla strada della vita.
            Composta martedì 1 marzo 2016
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              Scritta da: Susanna Fabozzi
              in Poesie (Poesie personali)

              Urla il cuore

              Ci sono donne
              che col cuore fotografano
              l'immensità della vita
              e che con una lacrima
              fanno sbocciare le anime più gelide
              proiettando con uno sguardo
              l'immensità del loro amore.

              E poi ci sono donne
              schiave dell'altrui disonore,
              che affogano nella
              miseria umana.

              Fiori recisi,
              senza ruoli e valori...

              dove si nasconde
              un cuore che urla?
              Composta mercoledì 24 febbraio 2016
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                Scritta da: Manuele Urru
                in Poesie (Poesie personali)
                Cara mia notte, fammi compagnia ora,
                troppe volte ho messo gli occhi a tacere,
                e cosa mi è rimasto
                se non pugni di conchiglie
                gettate alla luna quando muore nel mare.
                Sì, dovevo imparare da quei avidi demoni
                che dalla vita tutto hanno e nulla danno!
                Graziati dagli Dei,
                hanno ali assai grandi per non cadere mai.
                Resta ancora, mia eterna consorte,
                accompagnami oh dolce, nella scura tenebra
                dove tutto tace e nulla importa
                e il mio solo conforto è il poter parlar con te
                come parlano i dannati,
                misere anime in bilico sul filo del rasoio
                costantemente attratte dall'abisso
                che gli farà da tramonto.
                Composta venerdì 26 febbraio 2016
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