Poesie personali


Scritta da: Rosanna Russo
in Poesie (Poesie personali)

Nella stanza dei ricordi

In un inverno del cuore,
abbracciai antiche memorie
-nella stanza dei ricordi.

Tra fregi di emozioni
il mio sguardo si fermò
-da riflessi rapito
bluastri contorni di luce
or dipingevano l'aria.

Era essenza di speranza
-da vaso di Pandora sortita
a lenire dell'anima gli affanni.
Composta mercoledì 24 febbraio 2016
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Signore, siamo uomini e tu lo sai.
    Non lasciarci in balia del vento
    come barche senza vela,
    astronauti senza nave,
    bimbi senza madre,
    vecchi senza più nipoti.

    Noi siamo sempre gli stessi:
    stelle del tuo firmamento,
    pianeti bizzarri nell'oscurità,
    lune vaganti e deboli
    attratte da molte pressioni
    e poca pietà.

    Signore, siamo le tue pupille
    piene di luce e tenebre.
    Siamo il tuo giorno
    e anche la tua notte.
    Lavaci nell'azzurro dei tuoi occhi:
    insegnaci a volare.

    Conosceremo i tuoi cieli nel tramonto
    riflessi negli occhi del vecchio.
    Ameremo le tue aurore silenziose
    nel sorriso delle donne.
    Cresceremo come tuoi figli
    senza paure né tristezze.

    Signore, siamo uomini e tu lo sai.
    Siamo gli alberi della tua terra,
    i fiori nati nel tuo giardino,
    i dolori struggenti dei tuoi parti,
    i sogni primaverili dei tuoi amori,
    la morte passeggera dei tuoi colori.

    Non abbandonarci sui marciapiedi
    del nostro tempo.
    Non farci distruggere dall'odio
    dei vari Caino senza senno.
    Noi siamo i tuoi menhir di sempre
    sotto i tuoi occhi eterni.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      I miei sogni viaggeranno
      con le foglie d'autunno
      spinti dal vento delle illusioni
      in cieli maturi di stupore.

      Bruceranno al sole della vita
      su altari di boschi secolari,
      dove gli occhi saranno d'uccelli
      in continuo movimento.

      Navigheranno le mie ossa
      su barche di carta
      spinte da mani di bimbo.

      I miei sogni dondoleranno
      con le ninna nanne di mamme
      spingendo le culle della vita.

      Li appenderò a nuvole bianche
      aspettando che siano desideri
      di cuori con i piedi per terra.

      Viaggeremo liberi
      nell'universo pieno di stelle
      finché un bimbo ci darà la luce
      trasformandoci in lucciole eterne.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        I passi lenti di uomini stanchi
        misurano le ore di giorni maturi
        appoggiati a un bastone bianco
        simbolo di una cecità vissuta.

        Rintocca il bastone sul selciato
        le campane rispondono dall'alto
        le cicogne si radunano nel cielo
        per la loro danza della vita.

        I passi lenti maturano il cammino
        fatto di sogni sbocciati nel giardino.
        Sono rose dai colori forti
        quei passi d'ombra nella notte.

        Camminiamo su sentieri stretti
        fra alberi avvinghiati alle radici.
        Le foglie sono gli umani dolori
        che cadono a terra per amore.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Una macchia gialla di ginestra,
          una cicogna sentinella sul palo,
          un nibbio reale maestoso nel cielo
          scrutano l'uomo che suda all'andare.

          Il sole batte sulla nuda fronte
          aprendo boccioli di rose rosse.
          Una donna li taglierà a sera
          per regalarli al silenzio del cuore.

          La ginestra battuta dal vento
          spargerà il giallo in occhi stanchi.
          La colomba beccherà grida umane
          uscite da sentieri pieni di silenzio.

          Il nibbio si posa su un ramo secco,
          il fiume scorre silenzioso nel tempo,
          con l'ultimo bacio di un vecchio uomo
          navigando in una barca leggera di dolori.

          L'uomo continuerà il suo lungo cammino
          poggiato a un bastone di stelle senza tempo,
          contento di essere nato in questo mondo
          ricco di umane allegrie assaporate in fretta.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            In una cripta di silenzio
            sento una voce pregare.
            È la voce dell'uomo maturo
            supplicando di non ammazzare.

            Figure di sarcofago antico
            fuoriescono dalla memoria.
            Non ci sono battiti di ali
            in questa sera di bisbigli.

            Due candele accendono il buio
            allontanando un'ombra
            portata nel cuore.
            Luccicano in penombra
            gli occhi di una donna.

            Il silenzio avvolge la preghiera
            nata sotto il sole del giorno.
            In una cripta di silenzio
            maturano l'uomo e la storia.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: frescamarina
              in Poesie (Poesie personali)

              Fine della giventù

              Ad un ponente afono accorro
              con una compagnia d'amici...
              S'approda al silenzio di quella spiaggia.
              Le risate... scintille che si spengono
              nell'aria, la fine d'una lunga notte bianca.

              Sapeva ognuno, che lì finiva già
              quella nostra breve età dorata...
              Ed una forte brezza gonfiò dei
              vecchi teli, come le vele di una
              snella nave che finalmente salpa...

              La sua voce dolce nella luce fioca di lampare...
              Dentro quegli occhi di cui rivedo il sole
              io navigai come un vascello senza vele
              perduto in un vasto e ignoto mare
              Il suo respiro era mio vento, il suo sapore sale

              Così ci colse, la mia nella sua mano,
              l'ultima volta ancora insieme, l'alba.
              Composta giovedì 25 febbraio 2016
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: SABINO MUCCILLI
                in Poesie (Poesie personali)

                Acqua e foglia

                Un giorno intero passato a guardar la pioggia,
                ricordando un bacio
                e un tempo d'acerbo amore,
                fu ingrato quel tempo,
                un travaglio sotto l'eterno cielo,
                tutto restava fermo,
                immobili paesaggi bagnati
                nude sofferte vellutate sensazioni,
                uccelli fermi sugli alberi
                un'aria che a fatica si respirava,
                cadevo!
                sembrava un dolce cadere
                nei precipizi delle memorie.
                "Com'era sottile l'amore quel giorno"
                aggrappata al senso dell'impotenza
                si immergeva in torrenti di dolore
                esplodeva in mille mutamenti,
                profonde lacrime
                ricordano quell'incontro perduto,
                fu un tempo d'amore
                un misero benvenuto dei miei occhi sui suoi occhi;
                fra le foglie inzuppate sul marciapiede,
                che sembrava sostituissero l'asfalto,
                e un tappeto di nuvole nere
                che buttava violente gocce
                oscurando ogni particolare di quei momenti;
                si scioglievano i capelli sotto la pioggia;
                le poche parole dette
                avevano il sazio sapore
                della sorte ormai decisa.
                Non so chi eravamo in quel momento,
                "una foglia o una goccia"
                le foglie sull'asfalto non ricordano il loro colore
                vivono tormentate dal tempo,
                mutano cupe,
                ingenue ed esauste
                a loro non gli è dato il paradiso,
                solo nebbiosi tormenti
                un crudele sfiguramento
                nella quiete grigia e umida del mancato universo,
                le pazienti gocce
                scolpiscono i loro visi
                la loro pretesa innocenza,
                fa sì, che l'acqua sia legge,
                fa sì, che l'acqua costruisca proiettili
                uccidendo labbra e braccia;
                "come potevamo pretendere un bacio d'amore!"
                se tutto veniva bagnato, lavato, gelato,
                non vi era più calore,
                l'acqua separava i corpi
                con brutalità e disperazione
                i sentimenti lieti affondavano tristi
                nelle crepe agonizzanti dell'asfalto
                dove così nera era la finzione.
                non so se io ero l'acqua o la foglia
                non so se tu eri l'acqua o la foglia.
                Vota la poesia: Commenta