Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

In ricordo di un'amica

Ricordare l'istante, il volto gioviale,
è fonte d'amore per chi la conobbe;
messaggio di pace che resta ben saldo
nel cuor dei mortali,
di chi la rivive come mamma devota,
come moglie... speciale.

Ricordare la donna che
affronta in giustizia il duro cammino è onore e saggezza,
pensiero indelebile di grazia e beltà
che io ed ognuno serbiamo con garbo
nell'animo affranto da evento lontano,
ma sempre pulsante...

ricordare la mamma è fonte di gioia per quanti la vissero
e la ammirano ancora:
nel tempo che scorre inesorabile;
nell'occhio che instancabile cerca il suo sguardo;
nel pianto nostalgico e nel tatto
che tenta di continuo un pur minimo contatto;
nel flebile olfatto che cerca incessante
l'inebriante profumo dei giorni ormai andati;
visione perenne d'un luminoso miraggio,
d'un tenero omaggio impresso per sempre
nel sorriso immortale che ritrae dolcezza;
nel saluto gradito inviato con fierezza.

Ricordare è un po' sperare;
ricordare è un po' gioire;
tornare a sentire
chi lasciò questa valle
talvolta oscura e fredda
talaltra chiara ed assolata.

"Nei ricordi del cuore si cela il segreto
d'una esistenza più lieta;
magia d'un sogno che mai e poi mai fine avrà
e che giornalmente vivrà
di tenerezza e di umanità;
nella calda quanto luminosa eternità".
Composta venerdì 20 ottobre 2017
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    Scritta da: venerebionda
    in Poesie (Poesie personali)

    L'albero d'oro

    C'è un albero d'oro
    nella radura.
    Mani
    le sue radici,
    raccolgono
    il sale della terra.
    Candide perle
    i suoi frutti.
    Gocce di luna
    portate dal cielo.
    Lacrime lasciate
    dal mare.
    Le antiche radici
    non corrotte
    dalle stagioni.
    Il suo profilo nel vento
    ti somiglia.
    La sua mistica pace
    ti entri nel cuore.
    La sua grandezza
    riempia la tua vita.
    Composta giovedì 12 ottobre 2017
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      Scritta da: Rosita Matera
      in Poesie (Poesie personali)

      L'infinito in una foglia

      Sulla casa gialla, in fondo alla strada
      il tetto fa giochi di colore col cielo acceso.
      E non una nuvola nell'occhio suo sereno,
      oggi ha un cuore di limpida schiettezza.
      Sul fondo del bicchiere galleggia la foglia
      in un autunno che cade
      nel fango e poi rinasce.
      Tra i segni d'una foglia io vi leggo la vita
      e il suo romanzo fragile e tenace,
      la vita non finisce nel giro di un autunno ma sa rinascere dal suo cuore lieve ed immortale.
      Il viaggio della vita è una parabola in crescendo
      che il cielo trattiene nel suo occhio millenario,
      tra i rami si cela una sorgente
      perché oggi ho visto l'infinito in una foglia.
      Composta lunedì 16 ottobre 2017
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        Scritta da: Marta Emme
        in Poesie (Poesie personali)

        Il pidocchioso

        Sulla capa grufolava* (il pidocchio),
        tra i ciuffetti* (di capelli) si spostava
        nella selva* (capigliatura) conquistata*
        (infestata) e pur si domandava se una
        testa di cazzo è più degna di strapazzo,
        che, nel caso, sapeva come fare per
        render più bestiale il suo costante
        pizzicare* (sono ematofagi). La testa
        di un uomo spocchioso ha qualcosa
        di mostruoso, giacché è il più grande
        pidocchioso* (miserabile) per ogni
        singolo episodio che alimenta nel
        mondo l'odio.
        Composta martedì 10 ottobre 2017
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          Scritta da: Antonio Recanatini
          in Poesie (Poesie personali)

          Il pettegolezzo

          Il pettegolezzo ha un volto molto simile
          a quello di un castoro,
          le ali teatrali dei polli
          e due gambe simili a due zampe di maiale.
          Il pettegolezzo trionfa dove latita il sapere e
          gode di nascosto
          che tutti sappiano tranne l'accusato!
          Il pettegolezzo facilita la vita dei mediocri
          sorregge la viltà degli opportunisti e
          punta il dito su chi non balla la stessa danza.
          Tutto grasso che cola, ipocrisia fasciata dalla malafede.
          Il pettegolezzo è malvagio
          parla prima di pensare
          e giudica prima di conoscere.
          Un buon pettegolo tiene ancora banco
          dove un tempo si smarrì la memoria
          e ogni cretino potè definirsi o dio o re.
          Una mandria di pettegoli equivale
          a una mandria di fascisti...
          Il pettegolo nasce per spiare
          perché o si è uomini o si è spie.
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            Scritta da: Antonio Recanatini
            in Poesie (Poesie personali)

            Quel che è stato

            Quando l'orizzonte si offusca,
            quando s'alza quel vento gelido
            che proviene dal mare,
            quando la notte è così buia
            da rendermi inutile,
            io provo a pensarti.
            A volte, ho provato a chiamarti,
            urlando all'aria.
            Vorrei raggiungerti e
            portarti indietro,
            vorrei un sole meno amaro,.
            Vorrei non consolarmi
            con quel che è stato.
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              Scritta da: Antonio Recanatini
              in Poesie (Poesie personali)

              L'onestà della poesia

              Io oltre quel muro non vedo,
              non colgo i colori, ma sento.
              Posso immaginare, ma non vedo.
              Posso soffermarmi sulle voci
              considerare le mie emozioni
              abbattere la mia deformazione,
              curare il bello innanzi, ma non vedo oltre.
              Comunque la metta, comunque la giri
              Io oltre quel muro non vedo e
              se il mio sentire non modellasse il volume
              potrei dormire come un bambino,
              potrei piangere come un bambino.
              Io oltre quel muro non vedo
              Vagheggio, stimo con la fantasia,
              adatto la mia coscienza, sogno,
              ballo e canto, scrivo, correggo, riscrivo.
              Io, comunque, oltre quel muro non vedo.
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