Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Cuore, grammofono che stridi

Cuore, grammofono che stridi

Cuore, grammofono che stridi,
pezzaccio di latta arrugginito
preso a calci dalla vita
ora che nessuno t'ascolta
nullificati rimarranno i tuoi motivi!
Rintànati nel vivaio arso dei ricordi
e fatti pure muto se nulla barbaglia
per l'orizzonte a cui riguardi!
Si stella la notte in fuga
eppure tra le tue spalancate imposte
non trapelano che deformi sagome scure
soli andremo sotto la luna!
Stasera per noi scordato è ogni strumento,
cupo e distorto è ogni ancestrale suono
e solo un murmurare assiduo di duoli
dai lidi deserti dell'animo provato si ode!
Adelante pestifere pene dilaganti,
son qui ad aspettarvi, infierite di più
scaraventatemi nella disperazione!
In quest'ora torbida e pregna di amaro
crudele si svela l'ascoso senso del vuoto,
ci adunghiano artigli di mostri invisibili
spuntati dai dirupi scabri dell'eterno!
Se presente e passato si annullano
in un momento se l'avvenire è d'argilla
e non turbinano illusioni, arresi consegniamoci
pure all'atro fondo! Scompariamo
da questo mondo che non ci vuole
e da vivi, se rabbuiati, illuminarci
pure disdegna con chiarie di speranze.
Tutto è così e così è
l'amore passa e nulla più resta
insaccati nel nulla vorremo solo riposare
nel mare delle ammortate presenze.
Sorte inclemente fatti clemente
traghettami senza indugi sull'altra sponda!
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    in Poesie (Poesie personali)

    Nel rasserenante paese

    Nel rasserenante paese
    abitato da mordenti desideri
    nella piazza del cuore
    come usavo fare da fanciullo
    delle zolle di zuccherò vorrei comprare
    e per un po' addolcire l'acre malinconia
    che oggi mi tiene compagnia.
    Al banco dei canditi sogni
    con un tronchetto di liquirizia
    rifarmi vorrei l'anima
    e assaporare il frutto raro
    che afferra il dolce senso del ghiotto
    davanti a una gremita fruttiera.
    Uomo, chi vorrebbe che il cuore
    al dolore si torcesse e la tristezza
    amara l'anima facesse?
    Ma se chiusa è la credenza
    di golose dovizie, se la chiave non hai
    e non credi al miracolo che infranga
    il vetro blindato che dalla felicità
    ti separa, se non disponi di un grimaldello
    solo fantasticare sull'ultimo fico secco
    ti rimane! Sull'inaccessibile contenuto
    che il cristallo dei sogni ti mostra
    appena azzardi qualche fantasia,
    aspetti che arrivi il sonno sedativo
    che anestetizzi le papille gustative
    e a tacere metta le tua brame.
    Poi quando ti risvegli, ciò che vedi
    è solo il vuoto, sospeso nel vuoto
    le ali non servono:
    mancano le correnti ascensionali!
    Così, davanti alla delusa mira
    a ruotar, te ne resti in moto circolare.
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      in Poesie (Poesie personali)

      Sapere aude

      Più non si riprodurrà per me
      l'avvicendarsi di avvenimenti
      lieti e tristi un giorno;
      tutto resterà intatto alle mie spalle:
      la vita quotidiana della gente
      il ridicolo universo, le distanze.
      -Vale la pena di vivere? -
      è la domanda schiacciante
      che mi si presenta davanti
      ogni alba. Qual è la risposta?
      Quante logiche astruse a sostegno
      di un'esistenza edace che dilegua!
      Eppure non so rispondere al rebus
      se assisto ad accasci di speranze
      e sventro nasciture illusioni.
      Esposto al dubbio che si addensa
      e si spalanca interrogo l'oroscopo:
      nella sfera di vetro divinatoria
      frammentario si mischia passato e futuro;
      non vi è collante che faccia presa
      né evoluta che a qualcosa adduca;
      mi guardo nel cuore,
      la poca luce mi inclina
      cedo, salto tra cielo e abisso;
      in sosta sull'orlo dello stupore
      nulla fiuto dall'incurante tempo
      per proteggermi dal peggio.
      Senza un chiaro senso,
      per abitudine, ancora per un frangente,
      spinto dal vento delle passioni
      verosimile continuerò a viaggiare;
      senza insegne di esultanza
      tremante aspetterò un segnale
      da un viso senza volto: qualcuno
      busserà la prima e l'ultima volta.
      Poi, stramazzato resterò muto:
      si acclarerà un nulla al cospetto del mondo
      ad onta di quel che senza volerlo. Pur fui.
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        Scritta da: Blondgirl Sweet
        in Poesie (Poesie personali)

        Vorrei gridare

        E vorrei gridare
        al mondo
        quello che sono,
        quello che sento,
        quello che provo,
        quel pensiero
        che giorno dopo giorno,
        ora dopo ora,
        minuto dopo minuto
        percuote la mia mente...
        Così: instancabilmente,
        incessantemente,
        irripentibilmente...
        E vorrei gridare al mondo,
        sentirmi libera,
        libera di volare...
        Sì... ogni tanto
        fa bene volare...
        E vorrei
        conoscere nuovi orizzonti,
        nuovi cieli,
        nuovi abissi...
        E sì vorrei gridare
        al mondo
        "anche io ce l'ho fatta"...
        Ma ecco,
        appena le mie labbra
        si schiudono
        qualcosa mi catapulta
        nuovamente giù...
        Sì, questo mondo è
        troppo sordo...
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          Scritta da: Blondgirl Sweet
          in Poesie (Poesie personali)

          È proprio vero

          Sì, è proprio vero,
          quando sembra che
          la tua anima
          stia per librarsi,
          ecco che quell'uragano
          si ripresenta ai tuoi occhi,
          sì... così
          tempestivo,
          impulsivo,
          imperterrito...
          E ti prende,
          ti trascina via,
          ti porta in abissi infernali...
          E la tua mente si oscura,
          i tuoi pensieri si confondono,
          la tua anima si spegne...
          Si spegne di quella luce
          che aveva donato le ali
          ad un animo terreno...
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            Scritta da: Emanuele O'Brien
            in Poesie (Poesie personali)

            Il bosco e il mare

            Il canto delle fronde dell'albero cheto,
            il fremito della vita, nel bosco smeraldo,
            come vento hanno spazzato il pensiero lieto
            della dama tra le canne, del suo sguardo spavaldo.

            La rabbia dell'onda che infrange lo scoglio,
            esso non morirà, resterà sepolto,
            dolente guardiano sul mio cuore veglio,
            l'anima segnata porterà sempre il tuo volto.

            Tra i passi incerti sfrigolano le bronzee foglie,
            tra la spuma che sprizza avanza dolente il lupo,
            sulla strada di grigi ciottoli si accascia la moglie,
            il vento ha parlato fra le canute canne, ora sferza il nero dirupo.
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              Scritta da: Blondgirl Sweet
              in Poesie (Poesie personali)

              E sto qui

              E sto quì ascoltando ciò che ci accumuna,
              ascoltando quelle parole impresse
              ormai nella mia mente,
              e che vorrei fossero realtà...
              E sto quì, fra i miei sogni,
              li vedo... sì sono proprio lì...
              a un passo dalla mia mano
              eppure non riesco ad afferrarli...
              E sto quì, tra lacrime e sorrisi,
              disegnando il tuo volto nei miei pensieri,
              cercando di renderlo sempre
              più indelebile...
              E sto qui per vivere
              dei tuoi sguardi silenziosi,
              dei tuoi sorrisi nascosti,
              del tuo essermi indifferente
              e dedito allo stesso tempo,
              del modo in cui mi fai sentire
              per vivere di te...
              E sto quì, sperando
              in un nuovo miraggio
              che solo una tua parola
              potrà darmi...
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                Scritta da: Tiziano Marzotto
                in Poesie (Poesie personali)

                Dedicato a Natasha

                Giungi dall'Est per me così lontano
                come un fragile ma indomito uccello migratore

                Vuoi sfuggire ai tuoi passati tormenti
                e trovare nuova linfa per la tua giovane vita

                O forse sei qui alla ricerca della via eterna per la tua anima perduta

                Il tuo sorriso incanta il mio animo attento

                Le tue buffe confusioni son dolci note per la mia ferrea logica

                La tua gioia di vivere mi avvolge in un dolce abbraccio foriero di calde sensazioni

                Ed è per questo che le rigide porte del mio cuore cedono inesorabilmente
                come un forte ben armato ma pur sempre indifeso alla forza debordante di un grande esercito

                Ma a volte, si sa, la vita è crudele e ti dà ciò che ripugni e ti toglie ciò che ardentemente desideri
                come in un pazzo e scellerato gioco senza senso

                E quindi siamo qui
                a contemplarci solamente le nostre virtù
                nella ormai inesorabile certezza
                che mai un domani saranno completamente condivise
                dalle nostre anime e dalle nostre menti.

                Buona fortuna comunque
                mia piccola grande Natasha.
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  Mare

                  Quando vetrina di cristallo puro
                  incontaminato mi mostri, Mare,
                  un cosmo di sconosciute creature,
                  quando lampeggiano riflessi
                  di vitree scaglie o spume
                  o in un video immaginato
                  zampilli i tuoi giganti esplodono,
                  quando percorro l'offesa piaggia
                  al morir di un mareggio
                  e mi imbatto in carcasse
                  di conchiglie o stracci di fondali
                  o in uno sparuto osso di seppia
                  stupito allor mi sovvien
                  che nella notte dei tempi
                  da te, principio equoreo,
                  un giorno emersi uomo.
                  Ah quante volte rapito
                  familiare il tuo palpito riascolto
                  come ai tuoi ritmi
                  che di improvviso mutano
                  altezza e tono mi abbandono!
                  Come seguo il lacerarsi
                  dello smisurato telo d'azzurri
                  ad ogni strappo di vento;
                  come ti sciorina l'insulto dei nembi
                  al sopravvenire di una bufera!
                  E il tuo viso che si corruga
                  all'insorgere di un delirio lontano,
                  le nivee frange che attaccano
                  e devastano lidi, i getti
                  di pulviscoli cristallini che spezzano
                  lo sguardo all'orizzonte levato,
                  il risucchio rabbioso di bocche
                  ebbre al dilatarsi dei tuoi polmoni,
                  gli scompigli di ectoplasma,
                  i bollori di salsedine che si scagliano
                  su venati ciottoli di riviere:
                  cancellazione di battigie,
                  rovesciar di scafi, affondar di navigli!
                  Oh calma divina
                  quando stremato in bonaccia
                  ti assopisci in un accadere nullo!
                  Incessante viver il tuo che ti rinnova
                  sotto lo sguardo di un sole passante
                  che si specchia e dilegua al passo dell'ora.
                  È in questa immensa tua statura
                  che un piccolo me accresciuto si ritrova
                  che più gagliardo un sangue ritorna
                  e mi ricaccia nel giogo della vita
                  persuaso da richiami ineludibili
                  giunti da fraseggi di altri sogni...
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                    Scritta da: Emanuele O'Brien
                    in Poesie (Poesie personali)
                    Solitario vagabondo senza fato,
                    tu solo hai visto lo splendore delle bianche luci,
                    candide vie degli esseri dolenti
                    segnati dal marchio porpora dello sguardo fiero,
                    azzurrina luce dei suoi occhi
                    stanco e malfermo avanza il suo passo,
                    montagna scossa dalle grandi radici
                    la cui cima nera non comprende
                    e nell'ovattato silenzio attende il mediatore,
                    che dorme fra gli spiriti
                    sorriso dal sole.
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