Poesie personali


Scritta da: Giuseppe Pizzuti
in Poesie (Poesie personali)

Il sogno... realtà, la realtà... il sogno.

Il cuore batte forte mentre i minuti scorrono lenti,
ancora più lenti
nella frenesia dell'ora X.
Il trillo del campanello...
... sei tu...
... la bocca secca...
... il corpo un fremito.
L'ansia mi assale,
il cuore in gola...
... un abbraccio, un bacio
e tutto svanisce.
Un sogno, il mio sogno
nel lago dei tuoi occhi
trova pace nell'ardente bacio
di un tanto atteso desiderio.
Carezze, sguardi,
non si hanno parole
solo risposte ai nostri pensieri
che si fondono core oro
dietro lo sprigionio di una fiamma
per poi ricomporsi in qualcosa di più prezioso,
non cedibile, non acquistabile
se non dalle nostre anime.
Imbarazzo mentre i vestiti cadono giù
nell'attesa di un giudizio
che la dolcezza dei tuoi gesti
e il calore delle tue mani placa
come l'onda del mare si placa
nell'immensità delle acque limpide
in un giorno d'estate.
Sei in me, tu ed io. Un solo io
I sospiri risuonano nella mia mente
catturando il mio sogno
che, consapevole dell'incertezza
assapora ogni istante
lasciando libero sfogo alle emozioni
che forte fanno battere il cuore.
Le immagini di noi riflesse allo specchio,
i nostri corpi abbracciati
cullano i pensieri
nella speranza di un domani
fatto d'Amore.
È successo,
il Sogno, il mio Sogno,
è divenuto realtà.
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    Scritta da: Emanuele Caccia
    in Poesie (Poesie personali)

    Chiedo

    Ho visto come trattiamo
    la nostra Casa.
    Come distruggiamo
    il nostro mondo.
    Come ci diamo da fare
    per estinguerci.
    Si versano lacrime e cibo
    in nome della Carità.
    Ho visto tutto questo
    e so.
    Quanto siamo folli
    a pensare di poter scappare.
    Quanto ignoriamo del mondo
    se pensiamo di dominarlo.
    E mi chiedo:
    che accadrà quando il mondo
    griderà vendetta?
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      in Poesie (Poesie personali)

      Solitudini

      Quando solo ti senti
      e l'ultimo malinconico
      spinoso passo di spirale
      serrandosi ti avvolge
      e l'animo costringe
      in oblique tristezze,
      finisci col tirar pugni nell'aria
      o sputarti allo specchio
      pur di sottrarti
      ai colpi mortali
      che il dolor vibra
      al tuo esser vivo.
      Ad altri dir vorresti
      di te, delle tue pene...
      dell'esilio forzato
      del cuor che indomito
      non si prostra
      al corteo d'ombre
      dei giorni vuoti
      che passano morti
      lungo i viali che un tempo
      furono della giovinezza.
      Murate restano le parole
      che sulle labbra mute,
      come semi rattrappiti
      in aride zolle,
      agonizzano inerte.
      Ignorato dal mondo
      che con sguardo idiota
      senza guardarti ti fissa,
      soffri e contorci te stesso
      cercando di rifarti le forze,
      riemergere dal gorgo
      e aggrapparti all'istinto
      che trascina alla vita.
      Al vano gioco ritorni:
      altre albe verranno
      dalla volta trapunta di stelle!
      E se anche la ruota
      del torchio che le speranze
      macina non si inceppa,
      se anche non cessa
      l'ansia che ti fa infelice,
      nel sogno amico aspetti
      che qualcuno raccolga
      l'opaca sorte
      che ti inserra
      per trasformarla
      in un brivido di luce.
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        Scritta da: Giuseppe Pizzuti
        in Poesie (Poesie personali)

        Dall'alto del cielo

        Inutili pensieri offuscano la mente tua,
        gocce di sudore dalla tua fronte rugosa scendono,
        forte il dolore di Lei ti prende,
        come un albero in autunno spoglio e inerme
        Al trascorrere del tempo
        vivi questa tua nuova e inaspettata verità,
        solo, in balia del vento, cerchi una ragione,
        una ragione che non c'è.
        Neanche l'arrivo della primavera
        placherà quel dolore di una vita spezzata prematuramente.
        Lei dall'alto del cielo veglierà su di Te e su tutto ciò che ti circonda.
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          Scritta da: Chiaretta Moce
          in Poesie (Poesie personali)

          Non più lontani

          Quanto tempo ci ha separato,
          dove eravamo noi due...
          alla ricerca di un affetto,
          alla scoperta di una verità...
          all'entusiasmo poi svanito.
          Chi ti ha mandato da me,
          quanti angeli ti hanno sussurrato
          il mio nome?
          Ma ora posso viverti,
          scoprirti profondamente...
          ora puoi vivermi,
          abbracciarmi teneramente...
          non ci sarà tempo che ci separi,
          nessun rimorso che ci richiami...
          il mio rimorso ora sei tu,
          per non averti vissuto finora
          in tutta questa vita.
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            in Poesie (Poesie personali)

            Un uomo solo

            Tardiva dispare l'ultima stella nel cielo.
            Albeggia. Spirati sono i notturni sogni.
            Sbuca il giorno, longevità di tedi,
            cruda lentezza d'ore per chi come te
            niente si aspetta, uomo solo!
            Tu certo ricordi le gremite vie
            da tempo più non ripercorse
            come alle prime luci
            ricominci lo spingere,
            il pestare, il gran vociare,
            i tafferugli dei credenti in corteo
            alla supplica diurnale delle illusioni!
            Fuggito dagli altri, sposato te stesso,
            rintanato da tempo nel tugurio dei giorni
            un fiume in magra dentro ti corre
            detriti di sangue sedimentano,
            stagna una tremore in arterie spossate;
            un affievolire di flussi ti stanca di essere vivo;
            vano aspetti la bonifica di un sorriso,
            una interiore implosione di palpiti
            uno scoppio di riso da labbra mute...
            La bussola che non illuso pur segui
            va impazzita e senza meta
            tutte le direzioni per te sono uguali,
            l'ora della meridiana sul quadrante
            dei giorni perduti ripercorre il ritmo
            del dolore che si ravviva, nel buio
            ritrovi i pioli della pena che risali,
            nell'ombra del mondo ti lasci svanire.
            Dimmi: - Tornerebbe la speranza
            se cessasse il grido di ali spezzate,
            se ritrovassi la magica chiave
            per la toppa del cuore? -
            - Ma l'illusione manca! - Tu dici!
            - In una radura spopolata,
            dalla vita sono stato sbattuto
            e ivi, sosto smarrito:
            corre e si assembra il nulla che mi parla,
            un silenzio di sale mi nutre; pensieri amari
            insabbio e spalo asciugando lacrime al sole.
            Senza fine è l'attesa in questa caducità
            di uno sconvolgente accadimento umano. -
            Chi ti occupa e opprime? Ah, cosa
            potrà mai più decantare il limaccioso respiro
            che a malavoglia ancora ti tiene in vita? -
            Oh uomo solo, come ti somiglio!
            All'aratro del tempo seguirà un solco solo
            vi giaceremo entro per sempre.
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              in Poesie (Poesie personali)

              Nel tedio dei giorni vuoti

              Nel tedio dei giorni vuoti
              dalla tolda, confusa tra mille,
              un fazzolettino colorato
              ti ho visto agitare
              additando un saluto
              a me canuto fermo sul molo!
              Un refolo messaggero
              me ne ha portato il profumo
              ma il tuo veliero,
              presago delle sirti della rada,
              in rotta già dirige per altri porti;
              all'estremo limite scomparso
              qui non farà mai scalo,
              ed io che giammai potrò
              raggiungerti, col pensiero,
              appena potrò mandarti un bacio!
              Senza essermi stata accanto,
              vanita e non rinvenibile,
              ancestrale candore di cigno
              più non ti rivedrò apparire
              dall'orizzonte dei sogni perduti
              nell'intorpidire del ricordo.
              Eluso il richiamo
              di un terrifico strapiombo
              fuggirò tra ritrovate solitudini;
              da un ermo promontorio
              nelle compagne ore infelici
              che in stuolo già mi aspettano,
              scruterò azzurre distese
              a te pensando, sole che scompari;
              serioso, ti raggiungerà il cuore
              abbaglio di sogno non consumato.
              Ah allucinazioni in viluppo
              tripudi vissuti, amenità volatili,
              che sempre mi restano dentro
              quando pura magnificata essenza,
              salsedine ti riporta il mare!
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                in Poesie (Poesie personali)

                Come ogni sera

                Come ogni sera
                mi precipiterà addosso
                un decadere di luci.
                Preso di mira
                dalle mie ombre,
                mi sposterò
                in continuazione
                tra trincee di illusioni
                per non essere
                a fondo colpito
                dietro alle postazioni
                dei miei pensieri.
                Non potrò
                attardarmi molto
                per trovare
                un sicuro riparo:
                ogni indecisione
                sarebbe fatale!
                Si immilla e brucia
                l'attesa dell'alba
                se profondo penetra
                l'ago che in pressofusione
                instilla virali malinconie!
                Ah luce diurna,
                perché notturna non sei!
                Oscurità, che sbrecci
                fendi scavi e ti insinui,
                con quanti smottamenti il cuore incrini!
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