Poesie personali


Scritta da: Maurizio Incorvaia
in Poesie (Poesie personali)

Bianca

La foto sbiadita che ho in mente
Ti rende già bella quasi come in realtà
Dentro la porto come sogno latente
Perché parte del tempo che va
Tu sogno d'America e tu sogno vivente
Hai aperto gli occhioni alla foto che sa
Poi moglie poi mamma poi donna da amare
Poi viverti accanto e doverti lasciare
Ora scriverti a poter raccontare
Di un uomo e del tempo che non sa ricordare
E sei bella anche adesso che il tempo si appresta
Aspetti i tuoi figli sempre pronta a far festa.
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    Scritta da: Marco Teocoli
    in Poesie (Poesie personali)

    Giorni

    Giorni cupi andati via
    lasciano la loro scia.

    Giorni stressanti
    come calci ricevuti dai santi.

    Giorni in cui la vita
    la vedi come una partita.

    Sai che stai giocando
    senza qualcuno accanto.

    Ma il gioco dura poco
    infine resta solo il dopo.

    Giorni passati
    ancora rimembrati
    per i torti subiti
    cuore ed anima traditi.

    Giorni che verranno
    nella mente immaginando
    un futuro raggiante e bello
    per sperare che andrà meglio.
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      Scritta da: Michela Scotto
      in Poesie (Poesie personali)

      Le lacrime

      Le dissipo,
      le conto una ad una
      spinta dall'ardore che, con esse,
      si dissolva lentamente la mia mestizia.
      Mentre le sento scivolar via più tiepide
      ti desidero,
      mentre sgorgano inclinate dagli incavi del mio collo
      ti voglio,
      mentre le nascondo fra le piaghe delle mie dita
      ti pretendo.
      Tuttavia sono sola qui
      a dissetare la mia anima,
      a sfamare la mia insaziabilità,
      dando sfogo all'occulto del mio essere
      e tu non ci sei e non ci sarai mai.
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        Scritta da: Don Juan
        in Poesie (Poesie personali)

        Sassi

        Scavo dentro a mani nude,
        strappo radici che sono andate troppo giù,
        e tolgo sassi che tagliano come lame,
        ma non ho il coraggio di buttarli
        perché quei sassi sono parte di me,
        e li ricopro di nuovo,
        e riscavo di nuovo
        per poterli anche solo guardare,
        così ogni notte, così ogni giorno.
        Li nascondo al mondo,
        e a quella parte orgogliosa di me
        che fa a pugni col cuore.
        Quei sassi mi uccidono,
        e mi tengono in vita,
        mi fanno respirare e mi strozzano,
        quei sassi profumano di lei.
        Affondo le narici negli odori che mi ha lasciato,
        ma anche quelli ora stanno volando via,
        con la stessa leggerezza
        del vento che ha portato via lei.
        Stringe un nodo in gola ogni
        respiro maledetto che ho afferrato
        da quando non ho più lei,
        e in petto corre a vuoto il cuore
        ora che ho perso la bussola.
        Risuona stanco l'eco di quell'amore
        tra le pagine di un quaderno sbiadito,
        e le righe di una lettera datata,
        ed io lentamente scivolo via dalla mia vita,
        senza batter ciglio o porre freni,
        nell'attesa di un profumo nuovo,
        che mi aiuti a cancellare le tracce
        di quello che un tempo chiamavo
        "amore" ed ora non so più cos'era.
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          Scritta da: Roberto Di Nardo
          in Poesie (Poesie personali)

          Se così posso

          Nessuna volontà di insegnarvi niente, scusate, non ho quest'intenzione.
          Chi mai potrei essere per saperne di più, chi ha mai nominato la mia vita, esempio?
          O i miei pensieri possono avere la presunzione di spiegare la verità?

          Non vogliono essere parole incise a fuoco eterno, le mie,
          ne le mie stupide poesie hanno l'ardire di chiamare sentimenti attorno, e dentro,
          io faccio ciò che posso, io vivo ogni momento dedicato al dubbio.

          E non ho Dio da ricercare, e non ho dei da far vedere,
          io non dirò pensiero modellato al giusto, se del mio sangue non ne scorre,
          non nascondo margini, perché in assenza, di me, niente esiste,

          niente modelli e scuole, a escludere ancora prima di capire,
          maestro vedo chiunque sia capace, ad essere se stesso e non a dire.
          E ad ogni sbaglio, io mi riconosco, uomo, se così posso.
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            Scritta da: Roberto Di Nardo
            in Poesie (Poesie personali)

            Spiega le tue ali come non hai fatto mai

            Spiega le tue ali come non hai fatto mai,
            incendia il cielo e brucia le sue stelle, che a brillare poi non finiranno,
            mai.
            E vola via,
            guarda la tua ombra,
            che per altri è quanto di più bello possa esistere,
            perché non riescono a vedere quel che vive dentro te.
            Non fermarti ancora,
            mostra fino a dove può arrivare il cuore, dove non arriva neanche Dio,
            dove c'è già il mio,
            che ha raggiunto i propri sogni e li ha lasciati via,
            per seguire te,
            e ha scoperto che ogni giorno è un sogno della vita mia.

            Spiega le tue ali come non hai fatto mai,
            quando è tempo di cadere dentro la propria canzone, per rinascere,
            ancora.
            E vola via,
            tra essenze di profumi
            che respirano di te, trasformando anche la polvere,
            in frammenti di cristalli d'anima, pioggia di angeli,
            canterai la tua canzone,
            che di musica ha inventato quel che di più bello non hanno cantato mai,
            io che canto insieme a te,
            e con te sarò anche quando cadrai giù,
            a donarti quel destino che hai inventato per me,
            vivo dentro te,
            e nel fuoco mi consumerai,
            il nostro canto sarà le uniche parole che la morte piangerà.

            Spiega le tue ali come non hai fatto mai,
            dalle lacrime che fai cadere a terra, ogni volta
            rinascerai,
            più bella che mai.
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              Scritta da: Roberto Di Nardo
              in Poesie (Poesie personali)

              Ed io sono così

              Ed io sono così,
              come quel senso di risveglio perso appena aperti gli occhi,
              come quel soffio di respiro dato senza prender fiato,
              io resto a esistere per chi vuole vedere,
              io non trasmetto tracce che sul niente a ricordare.
              Che sia vostro il vivere d'amore vero,
              che a me che non capisco, non c'è posto ad arrivare,
              io che non so che sia il battito più forte in petto,
              io che di sguardo acceso non conosco nei riflessi,
              io che non so guardare,
              ma scrivere parole e sogni, per poterne traspirare,
              io che non vedo dentro a motivare,
              ma a illudere me stesso per volare.
              E voi,
              voi che più di me guardate in faccia,
              avrete sempre da mostrare quel che Dio vi ha regalato,
              e inconcepibile rimane tutto quel che vi è diverso,
              forse che vi disturbi quanto dico?
              Forse che vi prospetti un dubbio mai pensato?
              Io vi consiglio almeno questa volta,
              ridete verso di me, che vita non ho mai imparato.
              E la ragione è vostra, non c'è che dire,
              se a quanto mi esce dentro,
              angeli non danno nome, e gli angeli si sa,
              sono genere d'amore.
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                Scritta da: Roberto Di Nardo
                in Poesie (Poesie personali)

                Dentressenza

                Sono sicuro che non c'è niente che possa scrivere,
                che assomigli, almeno un po', a quello che sei,
                potrei chiamarti nuvola che piove gocce di sogni,
                alba d'intensità, che brilla dentro l'anima,
                ali di fantasia che squarciano la verità,
                suoni di femminilità, musica.

                Non credevo che esistesse bellezza che dipingerei,
                proprio come ho dipinto i sogni miei, quello che sei.

                E ti parlerei delle tue mani, gesti che armonizzano emozioni,
                parlano sogni, illusioni, recitando attimi di cielo.

                Prova a fermarti per un po', ad ascoltare attorno,
                quanti che cantano perché, sei quello che sei.

                E potrei parlare del tuo viso, mille le emozioni in un sorriso,
                labbra che ti tolgono il respiro, pelle bianca come il paradiso.

                Lo so, ogni passo che fai, è un momento che resta scolpito nel tempo,
                scandisce ogni battito dentro il cuore, ne sento il rumore,
                suona per me, ancora.

                Anche la libertà, resterebbe in catene per cantar di te,
                ogni favola si fermerebbe a metà,
                per cercare di raccontare quello che sei,
                bella più dell'eternità ad osservarti.

                E mi perderei dentro ai tuoi occhi, che ti servono a rubare,
                anima che resta prigioniera, perché altro non vuol più sognare,
                e mi perderei dentro i tuoi occhi.
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                  Scritta da: Roberto Di Nardo
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Aprite il cuore alla fantasia

                  Aprite il cuore alla fantasia.
                  Si davvero, lasciatela fluire in voi, dentro,
                  lasciate che vi tocchi, modellatela al vostro corpo,
                  nominatela col nome che vorreste per la vostra identità,
                  datele significato, respiratene l'essenza, immergetevene,
                  fatele descrivere le strade, gli incroci del conoscere, del vivere,
                  fatevi nutrire dai disegni che cattura per voi,
                  a nascere mille volte ancora, resterete ad osservarvi,
                  ogni attimo è, per essere se stesso,
                  e scopritevi a conoscervi, davvero.
                  Liberatela,
                  credetemi, niente sarà mai lo stesso.
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