Scritta da: Rosarita De Martino
in Poesie (Poesie personali)
Farfalla eri
ma bruco sei tornata.
La sua partenza
ti ha avvolto
in brume di paura.
Ma devi volare ancora
con ali bruciacchiate.
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Farfalla eri
ma bruco sei tornata.
La sua partenza
ti ha avvolto
in brume di paura.
Ma devi volare ancora
con ali bruciacchiate.
Noi non siamo nient'altro che numeri
cifre
insignificanti e fondamentali
piccoli mondi a se...
inutili da soli
fondamentali insieme
pieni ed orgogliosi della nostra unicità
ci illudiamo di essere importanti.
In realtà noi non siamo nient'altro che numeri.
Piccoli frammenti di ragione
sparsi in questo mondo impietoso.
Se potessi parlare con un fiore,
chiederei da dove coglie il suo colore.
Se potessi chiedere al mare di placare l'ira disastrosa,
gli direi di moderare la sua forza impetuosa.
Se potessi domandare di far vivere chi desidera vita,
vorrei tutta la gente in festa in piazza gremita.
Se potessi amare come l'amore ama,
le mie parole sarebbero di un'altra era.
Se potessi sperare di guardare i tuoi occhi, griderei al miracolo.
Se poi ne avessi la certezza, aspetterei ogni istante l'oracolo.
Come posso fare...
come farti sentire le vibrazioni di questa nuova melodia.
Note che cantano al fuoco... e l'aria che le porta in una
spirale fatta d'acqua e di terra...
come posso fare...
affidarle ad un cervo viaggiatore che segue il
suo sentiero consapevole della
sua differenza...
o affidarle all'ombra del gufo che ama
la tua notte...
le senti?...
anche il mare si è increspato ora...
le senti?
Come posso nella spirale del tempo
fermare queste note e nello stesso tempo che non esiste,
avere fede nel fuoco.
Le note continuano il loro canto
e io vorrei essere loro, con loro
per assaporare ogni cosa e per donarti
una piuma...
L'Amicizia è una cosa meravigliosa
ogni persona che ne possegga almeno una
ne deve essere orgogliosa
puoi perdere tutto: Soldi... Amore... ma l'Amicizia no
L'Amicizia sempre ammesso che Vera sia
resterà per sempre
non tramonterà mai lungo la via.
Il Natale è una festa del cuore
che si festeggia in ogni dove,
è andare in un luogo sacro
e ringraziare Dio per ciò che mi ha donato.
Il Natale si sente nell'aria,
città addobbate fanno a gara
per avere in premio una foto,
un articolo sul giornale del luogo.
Il Natale è festa in famiglia
mangiare insieme e scordare i parapiglia,
benedire il cibo che imbandisce la mensa,
ricordarsi pure di chi è senza.
Il mio Natale è speciale ogni anno
perché si festeggia un compleanno,
di una bimba cresciuta nel sole,
di te, piccola mia, che sarai sempre nel cuore...
Getta i pensieri nel fiume della tua anima,
lascia che affondino nel buio di una lacrima,
fa che la corrente li porti lontano
via da questo mondo, tieni stretta la mia mano.
Le tinte della vita
prendono forma con il sole,
se cerchi una colore vivo nell'ombra
non troverai che una tinta fredda;
le tinte della vita sono tante,
le risa di un bambino anche distante,
l'abbraccio di un amico assai sincero,
una parola dolce da chi ti stima davvero.
Le forme del pensiero positivo
non hanno contorni, sono grandi quanto il cielo,
le puoi modellare e farne arte
per la tua vita e sentirti un vate...
La tenerezza di mia madre
le parole sorridenti
intorno
questa tavola
che tardano a lasciare
e oltre
sembrare tutto
cosi lontano.
Secondi fuggevoli
per il freddo
sguardo del tempo
imprimono
nei miei occhi
un amore
eterno
nella memoria.
Toccami le mani.
Nella via del velluto
mi dirigo curvo sempre
nella stessa direzione.
Ti abbraccio dolcemente e
tocco i tuoi capelli.
Tutte le volte
cado nel tuo cuore
e nell'immenso calore.
Sono un giocoliere
della mia vita...
che ancora non decolla.
A volte mi sbaglio e
a volte mi correggo.
Ti sogno e ti odio e
ti amo e non...
credo di amarti e non...
sogno di amarti.
Sappi che ti amo e
voglio amarti e non...
voglio più nascondermi.
Aiutami a far sbocciare
questo timido fiore
aiutami ad affrontare
questa oscura notte.
Mi son svegliato ora,
e non capisco perché,
non voglio più dormire.
Aiutami a cantare e
a volare come loro:
gli unici angeli
rimasti sulla terra.
In caduta libera,
osservo,
d'angelo le candide ali,
di innata dolcezza.
Spargo ceneri in volo,
col cuore plumbeo,
di persa speranza,
e rinnovata paura.
Tace, la collina,
in dolce sonno sta,
mentre poso il piede,
in scosceso terreno.
Dolce, la carezza sul tuo volto,
tranquilla stai,
con occhio chiuso e
imperturbabile sonno.
Nitida immagine,
di utopia scorcio,
nell'aere, impacciato,
vivo.
Al fianco del buio,
poco sotto alla luce,
io, muoio di te,
in questa notte stellata.