Inesistenti rughe di un autoritratto sbiadito ritraggono impenetrabili geroglifici nel volto chiuso della sera, confondendo in espressioni svanite acri pensieri di pane inghiottiti come dolci veleni. Sol così l'urlo improvviso di un sole d'inverno solleverà da tergo parole mai uscite gettate nel vento, dando voce al gelante silenzio...
Coperte le distanze dentro sé scopriamo quel che veramente si è, soffocando il respiro nella nostra più comune indifferenza e guardando sempre più lontano dalla finestra... per non guardarci mai dentro.
Capaci di reagire perché incapaci d'agire lasciamo che tutto scivoli via in fretta, come sabbia tagliente tra le dita. E come pigne sospese su un ramo in attesa che il soffio di un bimbo lo spezzi viviamo soli nell'epoca delle passioni tristi, confidando che anche Dio si addormenti...
Il sole lassù che scalda in silenzio l'amata terra senza avvicinarsi mai senza scaldarla troppo. Lei lo osserva non parla non ascolta si scalda ma rimane lì in silenzio immobile.
Intrappolato in un sogno, respiri, illuso nei tuoi pensieri appari, guardi il feretro della tua anima e piangi, avverti il domani e fuggi.
Briciole di ricordi compaiono come sciami di mosche, sento il tuo pensare arriva a me come il rumore delle foglie sugli alberi, spunta il sole e un altro giorno sta arrivando, mentre arrivi al silenzio, ritorna l'incastro di quel giorno, uno come tanti, uno di oggi, uno di domani...
Ti fermi sulla radura della vita, aspetti il pasto degli avvoltoi le tue parole sono spente, hanno lacerato il cielo, come una stella cadente segui la scia del sonno, l'amore non è più quello che senti, cade nel vuoto, lotta contro le agonie di morte, ma è in te, rimane lì a combattere contro il cuore tuo ormai muto di me...
Davanti ai miei occhi stupiti ci sono le sbarre e il paesaggio del mondo con le fitte ombre verticali continua a vivere per il battito di infiniti cuori. Gli aguzzi denti sorridono ad altri denti mentre l'acqua limpida degli occhi scende per l'altra acqua e dentro le membra risuona lo scricchiolio delle ossa. Delle calde labbra e le sensazioni animali umane vette della felicità vivono sopra un guanciale. Vita! Correre ma le gambe ferme lasciano andare i nervi e nelle orecchie risuonano parole stanche.
Compare dal nulla mi invita, mi "importuna", mi bombarda sul "sapere" le do confidenza, se ne prende tanta, cerchiamo di fare amicizia poi, come una bambina capricciosa mi contraddice niente le si addice perché alla fine si svela per quella che è... una "modesta" tra le tante!
Guardo la porta di casa mia le stesse scale, la stessa via persone passano, sorrisi spenti ma ti salutano, sono momenti ti guardi intorno non vedi niente però in realtà c'è tanta gente gente che guarda, gente che sente pensieri esplodono nella tua mente le circostanze sembrano facili ma sono vie che si spezzano gracili vorrei evadere da questo posto dal cielo nero come l'inchiorstro fuggire da questa monotonia cullarmi nella fantasia in sciocchi sogni del mio passato che con il tempo ho abbandonato dicono che la speranza sia infinita ma io non vedo via d'uscita ed io mi sento incatenata forse vorrei soltanto essere amata.