Poesie personali


Scritta da: Silvia Marchi
in Poesie (Poesie personali)
Immobile scorre la mia vita,
i miei passi lenti e incessanti mi conducono
in un luogo mai esplorato.
Inutilmente i miei occhi stanchi
cercano nuova luce.
Tutto è buio, ogni cosa passa
ma tutto resta fermo
e la mia anima conosce un nemico silenzioso
che mi affianca come un triste presentimento.
Eppure non lo conosco,
non ha nome né perché
ma i suoi passi risuonano come un eco accanto ai miei...
è la paura
la grande nemica da combattere
colei che mai chiede permesso
ma sempre possiede la chiave
per entrare nel nostro cuore,
sprofondare nella nostra anima.
La paura che ogni cosa paralizza
ogni sentimento sopisce
ogni aspettativa delude,
una grande maestra di vita
capace di entrare in contatto con l'essenza più profonda,
scavare nella memoria più antica
e liberare le emozioni più vere.
Non temiamo di incontrarla
affrontarla e vincerla
per tornare protagonisti di noi stessi,
per riaccendere con nuova forza
il fuoco eterno della vita.
Composta lunedì 7 settembre 2009
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Elisa Cassinelli
    in Poesie (Poesie personali)

    Maschera

    Le foglie cadono
    come macigni su di me
    coprono le lacrime
    le seppelliscono
    dietro una maschera
    coprono gli occhi stanchi
    i segni di una lotta
    si posano sui sogni
    sui turbamenti
    sulle mille smorfie
    che il tempo ha reso statiche
    immortalate
    per sempre
    come segni di un vissuto
    che nascondi
    dietro la tua maschera di foglie.
    Composta lunedì 14 dicembre 2009
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Elisa Cassinelli
      in Poesie (Poesie personali)

      Sono ancora qua

      Sorridendo con il cuore in gola,
      con la certezza di ciò che si prova,
      navigando tra i ricordi
      di un mare oramai lontano.
      Il coraggio a volte manca
      ma di mollare non se ne parla.
      Mi sorreggo tra i pianti
      di un passato che non riesco a dimenticare
      perché le parole a volte fanno troppo male.
      E così vado avanti
      ma in realtà
      sono sempre qua
      tra i dolori
      tra le gioie
      tra le paure
      tra i colori
      e tra gli acquazzoni
      tra le speranze
      tra le parole
      tra i silenzi
      tra i giorni vuoti.
      Sono qua e non me ne vado.
      Composta lunedì 14 dicembre 2009
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Elisa Cassinelli
        in Poesie (Poesie personali)

        Andare avanti

        Alzarsi e camminare,
        nel buio di questa notte
        con le mani attorno al cuore
        che lo stringono in un sogno
        troppo breve ma così profondo.
        Lascio cadere il mio respiro
        provo a toccare l'infinito
        cerco un motivo per rischiare
        e mi chiedo: perché non sperare?
        Guardo il cielo e sorrido
        infondo il mondo non è ancora finito.
        Composta lunedì 14 dicembre 2009
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Danut Gradinaru
          in Poesie (Poesie personali)

          Il ruggito

          Sono solo un branco di leoni affamati che vogliono diventare Re
          Strappare le corone delle meraviglie al mondo.
          Ruggire per essere ascoltati dalla folla agitata
          e far tremare come le foglie dal suono del vento tempestivo
          anche le più ficcate radici emerse nella terra solitaria.

          Non sanno che nella selvatica giungla
          si possono perdere anche le più alte teste
          atrate nell'inganno dagli occhi turbolenti
          dalle lingue affilate dei serpenti più scaltri
          che lasciano il loro veleno in ogni morso.

          Loro vivono il presente e dimenticano il passato
          nei grandiosi sogni del proprio interesse
          e nell'entusiasmo non pensano al futuro
          che sia allontanato delle sue vecchie tracce,
          abbandonate ombre e fragile speranze.
          Composta giovedì 3 dicembre 2009
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: sabbianera89
            in Poesie (Poesie personali)

            Il peso della leggerezza

            Se prendi la sabbia fra le tue mani lisce,
            le apri delicatamente
            e scorre
            una cascata d'oro dalle tue dita
            affusolate,
            rimarrà sospeso qualche granello fra le tue mani,
            ora
            ruvide,
            sulla tua pelle.
            Se soffi la polvere sullo scaffale della vita,
            o passi un dito ballerino per sfiorarlo,
            rimarranno piccoli residui fra le tue mani,
            ora
            grigie,
            sulla tua pelle.
            Se fai le bolle di sapone,
            e le segui mentre volano
            sul cielo
            e si rincorrono
            tra i muri dell'aria
            ma poi un sussulto,
            l'acqua ricade,
            e qualche goccia insaponata
            precipita,
            rimarranno flebili ombre d'acqua fra le tue mani,
            ora
            bagnate,
            sulla tua pelle.
            Questa è la leggerezza?
            Se svuoti d'aria il tuo corpo
            per permettere ad un palloncino
            di volare,
            di raggiungere le stelle,
            e d'un tratto quel rosso
            più non vedi,
            rimarrà solo il ricordo fra le tue mani,
            ora
            sole,
            sulla tua pelle.
            Questa è la leggerezza?
            Eppure che fatica nel soffiare,
            che debolezza nel corpo,
            che vertigini!
            La pelle consumata.
            Questo è il peso
            della leggerezza?
            Composta lunedì 2 giugno 2008
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: laura74
              in Poesie (Poesie personali)

              Dipinti dal destino

              Ti sognavo, ma non ti conoscevo

              ti desideravo, ma ancora non comprendevo
              ti cercavo in ogni dove come in un continuo ascolto

              chi sarai? Che volto avrai? Come... ti riconoscerò.

              Giunse l'inverno, quel Dicembre cupo e freddo non assopì
              il mio entusiasmo:

              ti cercavo non sapendo che eri già dentro di me.

              Le anime si rincorrono tra i venti gelidi come Angeli
              volano alti senza cadere, ti osservano non si fan vedere e poi...

              accade quasi per caso, sono li davanti a te... così sei apparso tu: all'improvviso.

              Il sole avvolgeva tutto il tuo splendore, il tuo sguardo mi colse,

              come il fulmine un albero nel temporale... arde la folgore divampata!

              Il tempo si ferma
              i nostri sguardi sono dentro l'arcobaleno delle nostre anime
              tutto è luce intorno a noi
              in quell'attimo di eternità ti ho riconosciuto... Primo Amore

              Il Destino ci ha congiunti, in una cornice ci ha dipinti
              col mistero di noi ci ha incantati e all'Amore ci ha iniziati.

              Era tutto chiuso nella nostra stanza, il Nostro Amore...
              con sogni alle pareti, porte aperte al nostro cuore
              e finestre come occhi volti verso il divenire.

              Era una danza conturbante, il Nostro Amore
              ci ha storditi, impauriti, separati, il Nostro Amore.

              Ghiaccio nel cuore che brucia l'anima
              onda del mare che s'infrange impavida
              conchiglie sulla sabbia
              un bucaneve che brilla al sole...

              primo amore.
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Sandro Boni
                in Poesie (Poesie personali)
                Ad occhi chiusi, un respiro
                lungo e affaticato come la noia
                paura stupore livore delirio
                e t'allontano, io, scoria
                vagante tra fibre intessute
                che tramandosi fanno storia (baldoria).
                Indifferente che siano gelate
                le mani, il cuore o il naso:
                soltanto ombre proiettate
                su un teatro troppo vasto
                con spettatori non paganti
                seduti su poltrone di raso
                (intenti a consumare il loro pasto).
                Ti chiamo. Non mi senti
                o non vuoi farlo. Ti capisco.
                Rimangono sempre affranti
                i desideri. Non abbiamo un fischio
                per ritrovarci tra la folla
                indifferente verso il rischio
                di smarrirsi: e a te mi incolla
                inoppugnabile nostalgica vitale
                energia selvatica (cromatica) che in un'ampolla
                m'accingo a conservare come sale
                prezioso per farmi rimarginare, riemarginare.
                Composta nel novembre 2008
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Sandro Boni
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Inutili come spiegazioni
                  mai chieste e mai dovute
                  rimangono diluite le azioni
                  nelle vite ancora incompiute
                  prese nel vortice perplesso
                  di emozioni forti, nude:
                  non è facile né complesso
                  assaltare il cielo, per la vetta
                  inarrivabile basta un passo
                  dopo un altro, cauto o di fretta
                  quella fretta che è sempre
                  motivo di ritardo nella stretta
                  del devi fare, cinge le tempie
                  e attorciglia lo stomaco;
                  eppure che meraviglia ti riempie.
                  Sfarina dalle labbra color indaco
                  qualche parola inerme e avara
                  -infingardaggine di capocomico-
                  che ti schiude, indecifrabile perla rara,
                  nella perfezione di un numero primo
                  disperatamente autarchico nella sua tara.
                  Tu, favoletta della buonanotte
                  raccontata ad un bambino
                  con un bacetto sulla fronte.
                  Composta nel ottobre 2008
                  Vota la poesia: Commenta