Poesie personali


Scritta da: Sandro Boni
in Poesie (Poesie personali)

Risposta in forma di trittico

Qualche parolina gettata
non muta il reale, scrivesti.
Ruvida malinconia inconsolata
e inconsolabile: siamo onesti
eppure bluffiamo impuniti
e dorati facendoci testi
di noi stessi, chiusi e triti
d'indefessa paura ostinata
nel bello nel brutto nelle liti.
Come matita solo se temperata
confessa l'integrità dell'interno
intimo, tu sei. Ed è mutata
già un poco quella realtà d'inferno
che scruti combatti risparmi
come la formica fa lesta d'inverno
con le provviste. Parole come armi
quelle usate a fare da maschera
di cera di carta di foglie di rami
parole che tu, intelligenza prospera
di stupita e affacendata gioia,
regali a me come dalla costola
d'un uomo un tale creò la storia.
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    Scritta da: Alessandro Oteri
    in Poesie (Poesie personali)

    Vita Carnevale

    Vivo questo carnevale,
    Da mille maschere guardato,
    Un nebbioso vociare,
    Un altezzoso giudicare,
    Brucia la mia maschera,
    Cerco di strapparla,
    Ma ormai è il viso stesso,
    La mia rabbia con lacrime parla,
    Tra mille maschere,
    Solo io conosco il vero me stesso,
    Tra mille maschere,
    Sono solo.
    Composta lunedì 14 dicembre 2009
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      Scritta da: Alessandro Oteri
      in Poesie (Poesie personali)

      Schiavi del nostro genio perverso

      La testa china e gli occhi fissi,
      Tutto gira veloce,
      Un senso di nausea e infinito tremore,
      La più orrida morte ci attira,
      Il genio perverso che in noi alberga ci obbliga,
      Tenendoci in catene ci parla,
      Da esse ci libererà solo se assecondato,
      Sappiamo che mente,
      Per questo lo ascoltiamo,
      Dovremmo tornare indietro,
      Per questo avanziamo,
      Non dovremmo essere lì,
      Per questo non ce ne andiamo,
      Non dovremmo guardare giù,
      Per questo fissiamo il baratro,
      Non dovremmo desiderare di cadere,
      Per questo ci lanciamo.
      Composta lunedì 14 dicembre 2009
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        Scritta da: Alessandro Oteri
        in Poesie (Poesie personali)

        L'ultimo lampo

        Inseguo il buio,
        Scappo dal silenzio,
        Tremo al sentir le sue domande,

        Inseguo il buio,
        Scappo da me stesso,
        Temo di sentir le mie risposte,

        Inseguo il buio,
        Scappo da questa vita,
        Tuona un colpo nella notte.
        Composta lunedì 14 dicembre 2009
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          Scritta da: Age
          in Poesie (Poesie personali)

          Scarpe

          Ci sono immagini che la memoria muta, confonde, ma non riesce a cancellare:
          Auschwitz e orizzonti di filo spinato; colline di scarpe abbandonate.
          In un mosaico di tetri colori, sbiadite dal sole, la pioggia, la cenere
          dormono sonni inquieti, evocano fantasmi che non possono gridare.

          Restano immobili nel mare di pelle e cuoio, nell'odore dolciastro della morte,
          i lacci slegati, come lisci capelli: sporchi, canuti, appassiti nel vento.
          Non legano più carne ai giorni a venire, non sanno più danzare, correre, saltare;
          non hanno più un pallone di stracci da rincorrere

          Scarpe che nascondono storie da raccontare, con le loro parole di fango e sudore
          Piccole barche abbandonate al fiume della follia, riassumono una vita:
          perché nella semplice assenza della loro compagna di sempre
          ognuna cela in sé il senso stesso dell'abbandono

          Scarponi pesanti, duri, vissuti e scarpe eleganti, leggere, da ballerina
          giacciono insieme, nella polvere del tempo, in un dolore cieco, che non fa distinzioni
          mentre freddi fiocchi di neve, stelle senza più cielo,
          cadono lasciando accesi solo i piccoli falò del cuore.

          Una neve, bellissima e bugiarda, cancellerà stanotte il profilo dei camini
          e le impronte di migliaia di anime scalze - a piedi nudi in viaggio –
          sulla strada che unisce la fragile memoria dell'uomo
          ad un ingiusto Paradiso.
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            Scritta da: Margherita S.
            in Poesie (Poesie personali)

            Il mostro nel letto

            Gli occhi aperti nel buio contagiano d'oscurità la mente.
            Irrompe la danza tribale libera e forsennata del pensiero illegittimo.
            Scintille di parole convulse
            strepitio troppo vicino e snervante
            frasi non volute.
            Echi incandescenti di voci prigioniere.
            Arde il fuoco nero che spegne
            dalle gambe alle tempie brucia il controllo.
            In bocca cenere di pace.
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              Scritta da: lefkas55
              in Poesie (Poesie personali)

              La mia isola

              Nel mare infinito
              si lascia andare
              il mio animo smarrito
              in quest'immensità
              naviga lento
              il mio pensiero
              lo spinge dolcemente
              il vento.

              Cullati dalle onde
              dolci rilievi sfumati
              spuntano all'orizzonte.

              Isola felice
              terra di sogno
              toccherò il tuo suolo
              da te sempre ritorno
              e ogni volta
              mi sento a te strappata
              quando ti lascio terra amata.
              Composta nel luglio 2009
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