Poesie personali


Scritta da: Marisa Marimare
in Poesie (Poesie personali)

I cassetti di casa mia

Nei miei cassetti c'e la storia di una vita
nel mio disordine c'è un ordine scandito
dal susseguirsi di giorni mesi e anni.
Quando li apro, apro i cassetti della mia memoria
tornano in mente lampi di vita, dolci ricordi, attimi struggenti.
Vecchie fotografie che ritraggono
visi sorridenti, la giovinezza, i sogni
faccine al cioccolato, primi passi
vacanze al mare, prati fioriti, il tuo primo cane,
amici che non ci sono più persone amate portate via dalla nemica morte.
Un nastro colorato legato a un dono
vecchie cartoline
disegni fatti dai tuoi bambini
quaderni custoditi coi primi pensierini
un vecchio mazzo di carte
con le quali abbiam passato sere felici con gli amici
matite colorate, una gomma, due bottoni
biglietti di auguri per i tuoi anniversari
un vecchio orologio che non hai buttato via.
È tutto ciò
per gli altri non conta nulla
così quando non ci sarai più diranno:
facciamo pulizia e questo gran tesoro sarà buttato via
coriandoli di vita portati via in questa gran bufera che è la vita.
Composta martedì 29 dicembre 2009
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    Scritta da: Franco Mastroianni
    in Poesie (Poesie personali)

    L'orso polare

    Forse solo
    l'accento
    poteva far pensare
    a
    pizze prelibate
    a
    mozzarelle di bufala
    intrecciate

    mentre il pane
    servito nel sacchetto
    sapeva di commercio
    un tanto... all'etto

    gli gnocchi
    poverini
    senza nessuna colpa
    cercavano nel piatto
    del pomodor
    la polpa

    per non parlare poi
    della... temperatura
    forse sotto una pianta
    senza foglie
    sarebbe stato meglio
    almeno... era natura

    io amo mangiar lento
    mi piace... assaporare.

    Ma
    quella sera
    pensavo... solo ad uscire
    me ne volevo andare

    credevo

    che
    la portata dopo
    la servisse... l'orso polare.
    Composta domenica 27 dicembre 2009
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      Scritta da: Erika Moon
      in Poesie (Poesie personali)

      Amiche

      Su una panchina, osservando i gabbiani
      volare.

      È così che iniziammo a parlare di voi,
      dolci uomini nostri,
      pungenti come spogli rovi,
      inclinati ai nostri impercettibili
      perché.

      È l'amore a parlare sussurrando
      dalle bocche di due amiche
      che hanno voglia solo, nel mondo,
      di provare.

      Su una panchina, lontane dagli altri
      con sorpresa negli occhi
      e la voglia di dire un "si".

      Imparammo solo allora che non è importante volare insieme.
      È' solo necessario avere la stessa meta. Per Amore.

      Siete cambiati, dolci uomini nostri
      siete stati sbagliati e disonesti.

      Aspettando la meta per perdonarvi, noi,
      insieme, affrontiamo il viaggio.
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        Scritta da: Erika Moon
        in Poesie (Poesie personali)

        Il rumore del silenzio

        Quando ci tremano le mani
        noi le alziamo fino al cielo.
        Per vivere.

        Quando amiamo scendono
        le piccole lacrime e le grandi.
        Per sopportare.

        Ogni sorriso che sboccia timido
        sente dentro noi un attimo.
        Per viverlo.

        Quello che siamo rimane e a volte corre.
        Per non morire.

        Ogni volta che non siamo
        perdiamo un po' di noi. Cadiamo.
        Per crescere.

        È giusto fare il possibile,
        al confine esiste l'impossibile.
        Per assaggiarne il sapore, noi.
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          Scritta da: Lillanica
          in Poesie (Poesie personali)

          Amalo

          Non cercai un nuovo amore,
          ma quando me lo ritrovai di fronte
          i miei occhi lo fissarono, anche non volendo...
          La mia mente iniziò a pensarlo in
          ogni respiro fuori uscito dal mio corpo...
          Le mie mani cercarono il suo viso
          per poterlo avvicinare per poi
          appoggiare lentamente le mie labbra sulle sue
          e far sentire a lui quel respiro che raccontava la sua importanza...
          Fu così che il vento mi sussurrò: "amalo!"
          Composta lunedì 28 dicembre 2009
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            Scritta da: Leandro Mancino
            in Poesie (Poesie personali)

            Lettere d'amore nascosto

            Apri il tuo cuore alla sofferenza,
            non vivere mai senza.
            È la via per l'amore,
            l'unica che fa risvegliare il cuore.
            Non guarderesti il mondo senza turbamenti,
            non penseresti al suo odore ed ai suoi movimenti.

            Liberati dalle false aspirazioni,
            scopri in te le vere ambizioni.
            Che l'amore ti prenda da dentro,
            lentamente si avvicina per far centro.
            Non è un arciere con il suo grande arco,
            bensì una nave che attende l'imbarco.

            Non badare alle persone,
            pensa solo alla pulsazione,
            a quel che in te produce reazione,
            quando basta la sua visione
            per produrre attrazione.
            Rossa come un tizzone,
            si accende in te la passione
            bella come una tradizione.
            La tua unica religione,
            sola ed unica destinazione.
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              in Poesie (Poesie personali)

              L'angolo nel mare

              È una grotta nel letto
              di serpentine lenzuola scalpitate da sussurri echeggianti;
              di montuose colonne vertebrali scosse da silenzi vibranti;
              di una lingua che come un terzo occhio,
              nell'oscurità di ombre in movimento,
              ammira, assaporandola,
              la rugiada calda
              di una luna liquefatta
              sbrilluccicante nel nero cielo.
              Composta domenica 27 dicembre 2009
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                Scritta da: BrutalBruzzi
                in Poesie (Poesie personali)

                Helmassira...

                Il piede straniero
                Non calpesta più la sabbia del deserto,
                la terra torna
                nel seno della Patria
                Madre buona e severa.
                E nel vento caldo
                e nella pioggia di fuoco
                Allah chiama Re Hassan ii°
                a guidare il suo popolo
                Nella Marcia Verde
                della riconquista e della festa!
                Marakech applaude trecentocinquantamila figli del Sahara
                Il Corano e la Bandiera
                Sono le armi
                a Semar le donne
                Partoriscono la Libertà
                Edakhla e Laayoune
                Cantano l'Unità
                Come l'Oceano che
                Scaglia le sue onde impetuose sugli scogli
                e sulla spiaggia
                Gridando alla sua gente:
                "Nessuno mai potrà dividerci!"
                Guerat festeggia il trionfo
                Della Nazione e del suo Condottiero
                i datteri al sole brillano come diamanti
                e le stelle nella notte
                Formano un tappeto argentato
                Dono al suo popolo di Dio.
                Re Hassan adesso è un fiore
                Affonda le sue radici nel cuore della sua Terra
                e il suo nome è ricordato nella Storia
                Il suo pensiero vive
                Con Re Mohamed iv°
                Ancora una volta
                Il vento chiama
                i figli del deserto!
                Composta sabato 30 giugno 2001
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