Scritta da: Maria Concetta Arcioni
in Poesie (Poesie personali)
Vapori odorosi
Vapori odorosi,
un'allegra
minestra di fave.
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Vapori odorosi,
un'allegra
minestra di fave.
Camminiamo su carboni ardenti
Dettati dalla vita
Camminiamo su lande sperdute in cerca di noi
Camminiamo sulle fiamme
noi uomini avidamente
Abbiamo versato nella terra di nostro padre
Padre nostro
Padre su ogni cosa
Tu che sei nei cieli
Abbiamo spaccato la terra
Abbiamo incendiato i popoli
Abbiamo abbattuto la natura
Abbiamo ucciso la parte migliore di noi stessi
Abbiamo lasciato cadere la vita
Per rincorrere, la ricchezza, il potere
Abbiamo lasciato la bellezza, la purezza
Non abbiamo saputo ascoltare nostro padre
Non abbiamo voluto dargli ascolto
Non abbiamo creduto alle sue parole
Abbiamo solo cercato il regno
Per farlo nostro!
Albero piegato dal vento
freddo arrogante maestrale
le fronde rivolte al sole
nascondono teneri amanti
distesi a violare tramonti
l'ombra ristora il pastore
il viso scolpito dal sole
seduto sulle radici padrone
di monti e orizzonti
Albero del monte selvaggio
ritrovo di amici e briganti
custode di antichi segreti
tenuti tra i rami e le foglie.
Spogliati,
della tua vita e
lanciala in alto un angelo
la prenderà.
Spogliati,
delle tue incertezze e
della tua verità persa nelle scale,
divora la mia anima
e spogliati ancora,
fammi vivere del tuo odore
e del tuo dolore
Spogliati,
e impara a vivere
e ad amare,
non giudicare
ammira chi si spoglia della sua vita per
donarla ad altri,
Spogliati,
e getta la tua ignoranza
giù da quella finestra,
impara a spogliarti e
insegnalo anche ad altri.
Spogliati senza amore
e invidia chi non sa amare
non vincere se hai già vinto
Spogliati,
con la paura di
vivere senza cieli da esplorare
non dimenticare chi si spoglia per te
Spogliati,
e illumina le tenebre
Spogliati,
e uccidimi lentamente
con il tuo amore perso nella mia solitudine.
Lingue di fuoco
fantasicavano
nella tua mente
mentre il colore
verde
sfumava verso il giallo
che lambiva
le punte delle creste
sfiorando delicatamente
con un dito
hai dato inizio
alla danza delle
tre teste
sfiorando quello spago
hai dato vita
a
quel fantastico drago.
In queste frasi è racchiuso il mio cuore,
in queste parole è presente la mia anima.
Non scrivo per ricevere approvazioni,
ne per far sapere al mondo ciò che provo,
scrivo per essere libero.
Nel cuore del mattino
batte un sole che s'accende,
d'improvviso
fiamma ardente di colori.
S'imbeve nell'aurora
bagna il viso di splendore
il polso già gli freme,
nuove scene ha da riempire
con pennellate e luce,
col vento spettina il fogliame.
Sul cuscino vi è l'impronta
di Speranza che si desta
e racchiude nella mano
una pioggia di scintille...
le ha raccolto dalle stelle
che promettono sorrisi,
io li leggo e li riporto
nel disegno di domani,
linee rette e linee curve
tra le attese, sul foglio bianco...
arlecchino si colora,
prende vita il nuovo anno.
Il traffico, nelle pause,
concede spesso attimi
di riflessione
che prendono lo spunto
dal comportamento
delle persone.
La gente rimane anonima
sino a quando,
motivi diversi,
indesiderati, non intervengono
a pungolarne la mente:
un sorpasso,
una frenata,
un semaforo,
un vigile.
Quanto inquietudine!
Eppure a casa
li aspetta il Natale.
Stringo pugni
raccolgo vetri
mischio l'odio con l'amore
sparo al passato e colpisco il presente
corro nel vento
e cerco di svuotare il mio fiume
di felicità per far spazio al mio mare di sofferenza.
Se io fossi un angelo
cadrei in bocca al mare.
Se io fossi una stella
offenderei il sole.
Se io fossi la luna
spegnerei il sole.
Se io fossi il mare
affogherei nel cielo.
Se io fossi il cielo
mi specchierei nel mare.
Se io fossi il paradiso
invidierei l'inferno.
Se io fossi pioggia
scapperei con il vento.
Se io fossi vento
porterei il caldo alla sofferenza.
Se io fossi la morte
darei la vita a chi non ha mai amato.
Se io fossi la vita
cancellerei la morte a chi soffre.
Se io fossi me stesso
ringrazierei la vita e
perdonerei la morte.
Chiederei a Dio un sorriso per ogni bambino,
domanderei alla natura acqua per ogni creatura della terra,
ma anche se questi miei desideri
venissero esauditi
dovrei sempre fare i conti con l'uomo,
distruttore del creato
e creatore di distuzione.