Poesie personali


Scritta da: Nello Maruca
in Poesie (Poesie personali)

CLVIII

In un minuto padre e madre spare,
quattro fratelli e bionda sorella
ricca d'ingenuità e splendore di stella
e non teme in bellezza lun'eguagliare.

E'un Angelo su me ch'è a vegliare
e tutto m'avvolge della sua mantella
che rigetta ogni micidiale palla
e in altro loco la porta a posare.

Anchilosato, disteso accanto
a grande palma resto tempo quanto
non so né mai potrò, certo, sapere

ché la coscienza da me s'è dipartita
e steso qual morto e non più in vita:
poggio la testa su mamma, cadavere.
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    Scritta da: Roy Batty
    in Poesie (Poesie personali)

    Mattino di Pasqua

    Mattino di Pasqua
    Cos'è che porta gioia?
    La luce dalla finestra al mattino
    I prodigi per i quali mi inchino.
    Il sorriso degli amici
    le parole che mi dici.
    Le lacrime dall'emozione
    l'amor in ogni sua sensazione.
    La fine di una guerra
    un fiore senza terra.
    La vita dentro un fiore
    Il desiderio che non muore.
    Il sesso puro e spensierato
    ogni attimo vivo e sospirato.
    L'amore di una madre
    l'orgoglio di tuo padre.
    Lo spruzzo delle onde
    Il rumore tra le fronde.
    Tuo figlio che ti abbraccia
    Il vento sulla faccia.
    L'immensità del mare
    sapere e poter fare.
    La mano porta a un vecchio
    la luna dentro il secchio.
    La vita che si rinnova
    la morte che non la trova.
    Composta domenica 24 aprile 2011
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      Scritta da: Don Juan
      in Poesie (Poesie personali)
      All'Italia,
      a quella valle di sogni e speranze,
      a quel balcone che s'affaccia sul mare,
      a quel fiore baciato dal sole,
      a quella musica, a quella voce
      che si staglia netta nell'aria.
      All'Italia,
      martoriata, derisa e poi ignorata,
      schernita a denigrata,
      derubata e saccheggiata.
      All'Italia di predoni e truffatori,
      falsari e cartomanti,
      politici e politicanti.
      Questa non è la mia Italia,
      questo fazzoletto sporcato di vergogna
      non è la mia bandiera.
      Il tricolore è la mia bandiera,
      il rosso della passione ardente,
      il bianco d'una nuvole che disegna il cielo,
      il verde d'una speranza che non muore mai.
      La speranza che questo calvario finisca presto,
      la speranza che si chiuda questa immensa parentesi,
      la speranza che torni il bel paese,
      la speranza di vedere ancora nel mare
      il riflesso di questa terra magica,
      la terra dei poeti, degli artisti e dei cantanti,
      la terra del lavoro, del sudore, dell'amore.
      Ridatemi la mia Italia,
      restituiteci l'orgoglio d'un vessillo senza eguali,
      riconsegnateci quel che c'appartiene.
      Composta sabato 30 aprile 2011
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        Scritta da: Gennaro Keller
        in Poesie (Poesie personali)

        In cerca dell'arte

        Vai cercando l'arte,
        io lo so,
        io so dov'è:
        è nei boschi, è nei campi,
        è nel cervello dell'uomo,
        è in fondo al viale
        in un tramonto d'estate;
        è nei tuoi occhi,
        è sui tuoi fianchi,
        è nel sorriso di un bimbo
        ignaro della miseria del mondo.
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          Scritta da: Gennaro Keller
          in Poesie (Poesie personali)

          Silenzio notturno

          Due volti: una speranza
          due mani: un volto prega.
          Monosillabi scanditi,
          tamburo sordo di latta;
          ogni presenza vana,
          ostacolo irriverente,
          ambizioni frustrate.
          Domani un altro giorno
          di inutili illusioni.
          Chiunque, può darsi,
          saprà approdare ad un porto sicuro
          nel buio del mare delle ambizioni.
          Quando il giorno verrà a schiarirti
          io sarò già risuscitato.
          Un urlo lacerante
          dirompe nell'animo:
          agitazione disumana!
          Mille secoli ancora
          separano l'uomo dalla civiltà.
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            Scritta da: Jean-Paul Malfatti
            in Poesie (Poesie personali)

            Scritto nelle stelle

            Pensavo fosse
            sol un'impressione.
            Eppure era tutto
            vero e reale
            e non frutto
            dell'immaginazione.

            Tutto era
            scritto nelle stelle
            ed in esse rimarrebbe
            per sempre,
            come se il
            tempo e lo spazio non
            esistessero.

            Pensavo sarei
            riuscito a cambiare
            il verso delle cose
            ma non ce l'ho fatto,
            le mie conoscenze
            erano limitate
            e troppo confuse.

            Tutto era
            scritto nelle stelle
            ed in esse rimarrebbe
            per sempre,
            come se le notti
            ed i giorni fossero
            una sola cosa.
            Composta sabato 30 aprile 2011
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              Scritta da: Simone Sabbatini
              in Poesie (Poesie personali)

              Volare giù

              Nelle notti a luna vuota
              il vento gela il fondo delle vie del cuore.
              Mi trasformo: la mia preda
              solletica l'istinto fino al non ritorno,
              ed è lì che si divide, e fa il mio nome:
              "Marionetta!" sussurra forte "è l'ora, Marionetta!"
              E sento il nylon tirarmi tra i vestiti
              braccia, testa, piedi ed ogni muscolo del corpo,
              ma tirarmi storto, dietro la luce e verso il fuoco.
              "Burattinaio ubriaco!" le rispondo. Ma più non riesco:
              non c'è terra sotto i piedi, e questa luna
              è vuota pure di parole. Non so
              se giù si arriva al mare, e quale.
              Il mio cadere è a forma di spirale, la mia voce
              gira gira, intreccia lettere e parole,
              taglia i fili ma non posso che girare.
              La noia, il mare, il vuoto: mi vien da vomitare.
              Il buio. La voglia di arrivare
              mi fa sentire il fondo – o è un'impressione?
              Il sangue cade e si raggruma.
              Composta mercoledì 18 luglio 2007
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                Scritta da: Simone Sabbatini
                in Poesie (Poesie personali)

                Sai dire il mio nome?

                Credevo ci fosse almeno un po' di sole
                - sembrava quasi a volte vederlo apparire
                dove la nebbia si arrende, diradandosi un po' -.
                E invece di colpo ho sentito un tuo no,
                e non una luce a darmene avviso.
                Da allora mi sembra la nebbia la sola costante
                quando non piove, né grandina o nevica,
                non sempre tuonando. Ma spesso sto fuori e nemmeno mi bagno,
                più spesso ho paura e mi barrico dentro.
                Composta mercoledì 21 settembre 2005
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