Poesie personali


Scritta da: kundera
in Poesie (Poesie personali)
Ho taciuto non volendo vedere il tuo sguardo, la tua vera assenza e tutto perché non volevo vedere la mia di presenza. Ma ora vedo la luce, vedo il coraggio, vedo senso, vedo calore, vedo pienezza; Vedo una vita che voglio vivere davvero secondo le mie scelte. Non abbasserò mai più lo sguardo, non cucirò più le mie labbra per paura di parlare. Sarò ciò che desidero più essere ovvero "me stessa", scoprendo la verità, perché ho scelto di nuotare, ho scelto di muovermi perché la vita è speranza e sempre ricomincia.
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    in Poesie (Poesie personali)

    Lei

    Come laconico barlume d'occhi teso verso la serena immensità celeste,
    mendica l'ultimo orizzonte del tempo e del pianto,
    cogliendo risposta nel frutto acerbo del mai e nei petali appassiti di dolore.
    Lei.
    Sospira e si dimena bramando un orecchio spiegato
    che conceda asilo alle sue urla afone ed erranti,
    - disperate-.
    Lei.
    Fu madre di una delicata creatura che mai conobbe battito di cuor
    - o di ciglia-
    ma solo un fermo scuotere di corpo inflessibile a lontane preghiere
    e al pianto - materno - del cielo.
    Il vento soffia forte, sente il puzzo, lo esala.
    È... La morte.
    Tra preghiere e scongiuri, false promesse
    giunge ancor il suo gemito, stanco, ma arriva.
    Cullato da sinfonie piagnucolanti.
    Morte non può vincere.
    Il Creatore solo sa quanto vorrebbe cedere la sua vita
    - tutta intera-
    per un solo respiro di quella sua creatura.
    Ancora una volta è la mano del Padre a restituire la vita.
    Avviene il miracolo.
    Anima rigettata come esca nel mare e ripescata dall'amore.

    - in tempesta-
    Lei.
    Osserva quelle sue piccole mani cresciute per agguantare la presa del mondo,
    maturate per sete e fame.
    Dal buio della morte alle strade del vento giunge ai piaceri della terra
    Lei.
    Affamata, smarrita, impaurita.
    Cerca e trova.
    Con affanno ruba vita, tra un battito e un altro...
    Fornace del desiderio. Consumato
    -forse.
    Si perde, si ritrova, si arrende, si mescola e recupera la bellezza smarrita,
    come fuoco che divampa
    -cammina-
    e lascia traccia.
    Composta giovedì 14 ottobre 2010
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      in Poesie (Poesie personali)

      Sulla fronte, come un lampo

      Ravviva la coltre di nubi
      bagnata dal ricordo di tempesta,
      così il bacio
      - abbagliante di peccato -
      dissipa il tumulto delle ombre.
      Poi, s'affioca nel nulla.
      Straniero...
      Il ritmo del tempo riparte veloce,
      rimescolo il mio riflesso allo specchio;
      bocca sfatta di rossetto,
      viso stropicciato, piegature sulla pelle.
      Stesso vestito sventrato, deriso, abbandonato.
      Attorno agli occhi
      kajal nero oltraggia la realtà
      cola e macchia il silenzio
      solcato da note stillanti lacrime...
      La verità della visione
      intorpidisce l'aria.
      Divampa la lussuria
      nell'ardore di una luce scarlatta.
      Lui, spettatore, acclama discosto e
      cede alla tentazione della Natura.
      Come sempre.
      Addenta il frutto del destino acerbo.
      Ora inebriati dallo stesso odore selvaggio.
      Essenza di sempre...
      Infervora il desiderio del letale bacio, un altro ancora a ridestar l'abbaglio.
      Immutato suono di parole presagite
      come eco aliena al cuore
      Esausta...
      Ucciderò l'amore.
      L'ordito del passato si dipana come trama di un canto...
      Svenata di lottare sola,
      sfido i limiti della terra,
      ulissiache colonne d'Ercole,
      preludio dell'incompiuto "Nostos".
      Nessuno il nome che l'Amore porta...
      Composta venerdì 11 giugno 2010
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        Scritta da: Ancimelor
        in Poesie (Poesie personali)
        Vivo il presente, e nessun sentiero mi guida, ascolto i miei
        vagabondi pensieri e rifletto su di loro.
        Guardo ancora, e poi, mi soffermo a sognare su di essi.
        Dopo, scruto e vedo bene dove ero ieri.
        Vedo uno strano, insolito e spensierato passato.
        Tranquillo rivedo il volto mio quando ero bambino,
        ancora lontano dal quel mondo che non conoscevo.
        Poi una mano calda e al sicuro mi sentivo.
        Suoni di giochi e colori festosi, rumori e parole dentro un tramonto.
        E come un fanciullo il tempo, che si perde lontano
        e il ricordo mi duole.
        Osservo un viale, poi davanti a me, una strada,
        ecco come ero leggero.
        Ancora un piccolo letto, e un protettivo tepore.
        E sempre fuggevoli e più distanti i sereni ricordi.
        Solo il silenzio mi sente.
        Un lenzuolo, una coperta e ritorno al presente.
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          Scritta da: Ancimelor
          in Poesie (Poesie personali)
          La silenziosa notte è padrona del mio animo.
          Avvolge nell'ombra tutti i miei segreti e non mi turba.
          Davanti a me, pone ora, quesiti leggeri, essa mi culla, la mente.
          Con il suo vestito nero, sinuosa è bella mi incanta.
          La notte mi vuole, mi chiama, come una donna, mi ama.
          E il mio petto batte come il cuore di un cavallo davanti al fieno profumato è d'orato.
          Sento il bisogno del sottile odore di pino appena tagliato.
          In lei io trovo lieto ristoro, e sogno.
          Piacevole è dolce sento la calma è come
          un tiepido vento che mi accarezza la fronte.
          E ancora mi da dolce riposo, quando la vita s'aggiorna.
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            Scritta da: Ancimelor
            in Poesie (Poesie personali)
            Parole senza carne e ne ossa

            Parole profonde come il silenzio

            come gocce di vino sul cuore

            come montagne sopra

            le spalle di un uomo silenzioso

            parole come facce di cani senza denti

            parole senza un bastone di verità

            poi impiccate dall'orgoglio e inaridite dall'odio

            parole nascoste sotto vecchi tappeti e poi calpestati dall'arroganza

            parole che turbano parole
            parole sciolte dentro le bocche e come sputo pronte a sgorgare

            parole di fnago che sporcano ragionevoli dubbi

            parole che volano dentro la testa

            Sono solo parole che uccidono...

            parole senza sale che tramano l'inganno

            parole piene di mortali trappole che soffocano sospiri e attese

            parole che hanno combattuto e che mi hanno liberato

            parole dedicate all'amor mio che ho solo sognato

            parole dedicate a piccole cose

            parole trattenute da pensieri senza fiato

            parole che bastano e parole che mancano

            parole che inebriano e scuriscono il mio volto nella luce

            parole vomitate da chi non sa cosa farne

            parole come l'eco di un secchio vuoto

            adesso si è sazi di parole

            adesso aspettano un solo gesto e poi...

            e ancora parole li dove vi è codardia e solo sterile silenzio.
            Composta sabato 7 maggio 2011
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              Scritta da: M. Spagna
              in Poesie (Poesie personali)
              ... Opera fragile e attrattiva,
              mai veduto giostre sull'acqua e lascio sentire alla natura l'essenza di un sogno in viaggio...
              -Oggi qui, domani là, cosa farò e dove sarò nel mio sogno in viaggio? -

              Fuorché in sogno
              Non avrei mai creduto
              e veduto ciò appassionatamente già sognato

              e lo ripenseremo al sogno
              Perché l'indomabile essere offre interesse
              Solo nelle notti ammalate di desiderio
              Solo in cui la polvere della verità
              Viene a mischiarsi ad una sabbia di caldo fieno
              In cui qualche cocciuta sciagura della vita
              Diventa una molla di folla fantastica

              Fuorché in sogno
              Nel capolavoro
              La personalità è nel Mondo
              Inalterabile
              Sorto e risorto nell'ora dell'illuminazione del dubbio
              Ed entra nella nostra metafora della vita
              Nella nostra vita perquisita in cui
              Come la doppiezza di un indovino risveglio
              Vediamo con lui e in lui
              Le persone di cui avevamo amato...
              Ma veramente amato

              Indolore e indorato
              è il momento che possiamo riemergere noi stessi
              Concederci a loro che ci hanno aspettato fanciulli
              Sullo sfondo di un mare delicato
              e salato
              Come il silenzio più commovente dei venti stormi

              Fuorché in sogno
              Non ho mai avuto il tempo
              Non ho mai veduto
              La fragilità del più candido dei pensieri
              e i prestabiliti accenni della partenza...
              Più lunga.
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                Scritta da: Gaspare Serra
                in Poesie (Poesie personali)

                Lunghissima attesa...

                Tutto
                tace
                tra l'immenso dei tuoi occhi
                e il contrario dei miei.

                Occhi
                esplosi in silenzio
                inseguono luoghi danteschi
                sfuggiti alle memorie del tempo.

                Un soffio di cielo
                spegne ogni luce, ogni sguardo
                come fiamma rubata dal vento.

                Tra di noi
                solo odore di tempesta
                e un mite nido
                disfatto
                come negli ultimi giorni di festa.

                Lunghissima è stata l'attesa,
                adesso è finita.
                Nessuna fine è più rumorosa
                di un nuovo inizio che non ha parole...
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  Arcobaleno

                  Le nostre corse lunga la battigia
                  finivano rotolandoci nella sabbia
                  da dove uscivi completamente grigia

                  Ascoltavamo la sera la voce del mare
                  accovacciati a interpretare la risacca
                  io in costume tu in una bianca casacca

                  Ti combinavamo scherzi innocenti, come
                  bagnarti di sorpresa, e se indossavi la maglietta
                  tutta bagnata, ti si vedeva tutto!

                  La spiaggia era per tè un luogo straordinario
                  la "leggevi" come un dizionario
                  e ogni residuo di sasso o di conchiglia era
                  come una reliquia di famiglia!

                  Sfoggiavi i tuoi studi di geologia interpretando
                  spirali, madreperle, quarzi e piriti, scientificamente
                  con padronanza di paleontologia

                  Mi appassionavano le tue conoscenze naturali
                  la tua passione per tutto ciò che era colorato
                  e mi spiegavi perché come e perché era pigmentato

                  Il tuo mondo era colorato e pian piano anch'io
                  ti aiutavo a cercare sul bagnasciuga di Coroglio
                  residui levigati sgargianti di colori e dal taglio
                  inconfondibile e di cui eri esperta, ne facevi poi
                  mirabili monili, anelli e orecchini che poi sfoggiavi con orgoglio


                  Stare insieme a tè era una continua sorpresa
                  ogni giorno mi coinvolgevi in un impresa colorata
                  cercare oggi delle pietre blù, domani dei sassetti rosa
                  poi resti di conchiglie levigati che chiamavi "occhi di Maria"

                  Un giorno mi hai mostrato un intarsio colorato
                  che avevi magistralmente eseguito
                  con il materiale ricercato, sono rimasto estasiato!

                  La tua vita era colorata, e tutto ciò che facevi era un baleno
                  e quando parlavi, emanava colore persino la tua voce
                  Ti ringrazio comunque di avermi fatto vedere il tuo arcobaleno!
                  Composta sabato 7 maggio 2011
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                    Scritta da: Erika Moon
                    in Poesie (Poesie personali)
                    La mia anima non c'è
                    o forse io non la sento.
                    Non so neanche cosa sia.

                    So solo che mi stanno strappando
                    l'amore dal cuore e le lacrime dai pensieri.

                    Per evitare ciò che non voglio,
                    per non cadere in un burrone,
                    per non scontrarmi contro un destino troppo crudele

                    sto impazzendo.

                    E così scrivo i miei pensieri misti e stupidi, in versi finti.
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