Poesie personali


Scritta da: Melina Altieri
in Poesie (Poesie personali)
La mente vaga
nello spazio di un mondo
infinito senza tempo,
l'angoscia di un mondo
lontano e, di una realtà
palpitante quasi esaltante.
Esuberanti sono i miei pensieri,
sogni di un mondo migliore,
laddove non ci saranno differenze.
Ode il mio cuore un
richiamo lontano,
mentre nell'anima scorre
un dolce triste ricordo!...
nella mente una piccola luce,
vedo un'sola, e sento nel
cyuore un brivido d'amore
un profumo di salsedine
e il canto di un gabbiano
che vola dal suo amore lontano...
Pensieri proibiti, mentre vola il gabbiano
solcando le limpide acque marine...
Và verso la libertà.
Mi coglie la nostalgia
amica perenne della vita mia.
Mi rivedo come la bella "Castellana
in un mondo di porcellana".
Composta venerdì 13 maggio 2011
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    Scritta da: Melina Altieri
    in Poesie (Poesie personali)

    Per te mamma

    Ricordo che da bambina
    giocavi con me a nascondino,
    al giro-giro tondo
    com'era bello il mondo...
    Mi divertivo tanto
    anche tu eri un 'incanto!...
    Eri bella, dolcissima
    dalla figura esile finissima.
    Eri la mia mamma
    e, non eri mai stanca...
    rassegnata ha farmi divertire
    non volevi mai finire.
    È vero, com'era bello il mondo
    ma... Non era poi così tondo!
    Sovrasta sempre la cattiveria,
    le guerre, la miseria...
    Che c'è di bello in tutto questo?...
    Non si può pensare al contesto.
    Vivere oppure sopravvivere,
    per cercare d on morire!...
    e, nei ricordi vedo te
    che giochi con me,
    al giro-giro tondo...
    a com'era bello il mondo!
    Composta venerdì 13 maggio 2011
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      Scritta da: Nello Maruca
      in Poesie (Poesie personali)

      La porcata

      Pria che ancor tre volte cantasse il gallo,
      senza d'aver motivo una sorella
      del consanguineo faceva uno zimbello
      mentre la truce elevava a stella.
      Motivo?: Egli tessere non conosce tela
      quella, di contro, tessere sa la trama.
      Indi, altra rotta ha fatto di sua vela
      donando alla magalda indegna fama.
      Il germano sciogliere tien difficil nodo
      perciò domanda aita ai tanti cari;
      Ognuno gli risponde: non è modo;
      ma tutti più di tanto son più che avari.
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        Scritta da: Nello Maruca
        in Poesie (Poesie personali)

        IV (quarto)

        T'affacci, al mattino, e splendi bella
        Aurora ma al sole, tosto, il posto
        cedi e come la mattutina Stella
        Ti ritrai e aita porti a chi ha posto

        speranza, amore in Te, dolce Beata.
        Niuno, giammai, alla prece lasci deluso,
        a ognuno mostri d'essere fidata
        e il Paradiso doni a chi confuso. * Stordito

        Di casa in casa vai portando pace
        non stanca mai di benedire il Padre,
        Tu sei la Madre e Lui è Figlio e Padre,
        entro il Tuo grembo il Figlio tenne pace.

        Tu Colei ch'à generato il Padre:
        sei di Tuo Figlio figlia e di Tuo Padre.
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          Scritta da: Melina Altieri
          in Poesie (Poesie personali)

          Canto

          Canto percghè non è finita,
          canto a te "sorella vita".
          Canto col cuore, canto all'amore,
          a quello fraterno di ogni colore...
          Canto la distruzione
          di bimbi poveri senza amore,
          di niente colpevoli
          e, neanche consapevoli!...
          Piange il mio cuore
          perché vedo il mondo senza calore.
          Canto per darmi coraggio
          e, della vita faccio solo l'assaggio.
          Canto perché amo la gente,
          e vorrei tutto diversamente.
          Canto come un uccello di rovo
          che sa di morire poco a poco!...
          Canto con amore e, prego il "Signore"
          di avere pietà e, perdono col cuore.
          So, che è buono e Misericordiosso,
          spesso molto parsimonioso!...
          Canto a tutti gli italiani,
          ricchi poveri e popolani.
          Canto un'amore universale
          per il mondo di passionali...
          è difficile questa poesia,
          perdo le parole per la via.
          Vorrei regalare più del canto
          tante cose ogni tanto...
          Ma, sono povera di condizione
          spassuionata nel dono d'amore!
          Il "Signore" sà, conosce la verità,
          sono del popolo, vivo la povertà
          Vorrei vedere in alto il tricolore...
          e, canto ai caduti per amore.
          Figli di tanta gente
          caduti per niente atrocemente!...
          Continuerò a cantare
          finché avrò vita
          e, vincerò ogni partita,
          vedrò ogni guerra finita!...
          Composta venerdì 13 maggio 2011
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            Scritta da: Nello Maruca
            in Poesie (Poesie personali)

            Il tradimento

            È detto nel Vangelo che l'apostolo
            fidato per solo trenta monete
            fece la carognata. E, nello sconsolo
            ebbe di morte ardentemente sete.

            Legò la fune in cima all'albero
            vicino; Un cappio intorno al collo
            e penzolò a valle. Il volto paonazzo
            del tracollo disse dello spergiuro pazzo.

            Tu hai fatto di più di chi tradì Gesù:
            dato m'hai alle ortiche e non sei pentita.
            Niente per me affetto, per gli atri sempre più.
            Lavato t'hai le mani e crediti pulita.

            Così come Pilato lo fece per Gesù
            così, senza ritegno, per me l'hai fatto tu.
            Pilato nelle arterie sangue diverso tiene
            lo stesso, invece, scorre nelle nostre vene.
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              Scritta da: Nello Maruca
              in Poesie (Poesie personali)

              Il biondino

              Al biondino, al mio piccino
              gli dono un bel bacino;
              glielo do sul bel visino
              mentre dorme sul cuscino.
              Lo faccio dolcemente
              per lasciarlo ancor dormiente
              ché se dorme è santarello
              ma se sveglio è monello.
              Quando un piede mette a terra
              ricomincia già la guerra.
              Indi, fo, la ninna nanna
              per rifargli fare la nanna.
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                Scritta da: Nello Maruca
                in Poesie (Poesie personali)

                Gli usurpatori

                Un tempo al litorale viaggiavan tutti
                fossero sani, storpi, malandati o zoppi
                pur quando i più piangean per fame e lutti
                e i montanari a valle scendeano a gruppi.

                Era il tempo cui s'avea rispetto
                della donna, dell'anziano e del maestro
                e, certo le croci non stavano sul petto
                dell'assassino, del ladro oppur del mostro.

                I ricchi vantavano palazzi e fondi,
                i poveri stavano quieti al loro canto.
                Erano è vero, sì, due separati mondi
                ma d'audacia pochi facean vanto.

                Era il periodo in cui ognuno teneva
                il culto della legalità e onestà
                e d'amore e d'umiltà viveva
                nella passione di sua moralità.

                Gli abbienti non sono piùnè conti,
                nèduchi nè marchesi, ma violenti
                personaggi da triviali atteggiamenti
                da crudeltà d'infuriati bisonti.

                Legati sono forte ad uomini di corte
                non d'alto rango per nascita e casato
                ma dirigenti d'associazioni incerte
                capaci di donare distruzione e morte.

                I più violatori d'usanze e leggi
                che or questo arruffando or derubando
                quello, divenuti sono cupi personaggi
                che delle nefandezze cantano vanto.

                Hanno usurpato spiagge, hanno usurpato
                fondi, hanno innalzato alberghi, palazzi
                han costruito, ovunque han cementato
                realizzando ville con piscine e spiazzi.

                Con la minaccia dell'armi e lo potere
                dei soldi imposto hanno, asservendo
                ribaldi, di leggi fare loro volere
                e piegare ognuno al lor comando.

                Non più leggi di Stato ma voler di cosche.
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                  Scritta da: Nello Maruca
                  in Poesie (Poesie personali)

                  All'adespoto

                  Tu che all'ombra te ne stai, fango a dare
                  In ogni dove, non t'accorgi che il tuo fare
                  è spregevole e villano nel donare
                  Di spergiuro, di bastardo e stupratore
                  a chi intendi assai vilmente screditare
                  Perché speri di salire quella china
                  Irta e lontana che così tanto t'appare?
                  Se divieni più civile la cima s'avvicina.

                  Quanto al rito mafioso parmi essere
                  Lontano. Tu l'affermi e io ti credo:
                  alcun scambio non è stato. Sono vere
                  le asserzioni. Malaffare non ci vedo.
                  Quanto poi, ai lanzichenecchi, mercenari
                  Di professione eran tutti per sbafare?
                  E il regalo assai costoso magari
                  Ti fa gola? Ti consiglio: Sappi aspettare

                  Alla prossima annunciata sii leale
                  e coraggioso. Alla fine del tuo scritto,
                  Con caratteri ben chiari, scrivi il nome
                  e il cognome così come qui facc'io.
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