Poesie personali


Scritta da: Giuseppe Freda
in Poesie (Poesie personali)

Dormiveglia (canzone)

Occhi.
Girano e pensano.

Ruvida chiesa
di stile romanico.
Sepolcro di tempo.
Sudario di secoli.

Falce di luna
sospesa sui tegoli.
Vento d'autunno
la sfiora gelido.

Nastro magnetico
farcito di musica.
Sali di ghiaccio
sparati nei muscoli.

Bimbo sdraiato
a leggere favole.
Testarda speranza.
Pazienza dei popoli.

Di false leggi
stupido codice.
Boria pomposa.
Farsa da stupidi.

Toga di giudice.
Carcere putrido.
Poltrona comoda.
Scherno degli umili.

Formaggio svizzero.
Di marca Zenith.
Preciso e rigido
Come un oracolo.

Misura i tempi,
ma non li elimina.
Ridine o piangine,
ma non gli credere.

Ha il buco anonimo
di stampo elvetico.
Pigiama elastico.
Ti può comprendere.

Purché tu eviti
di confidartici.
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    Scritta da: Jean-Paul Malfatti
    in Poesie (Poesie personali)

    Son tornato

    Son tornato
    dove non son
    mai stato prima...
    Lì trasportato
    da una poesia
    senza rima...
    Un mondo dal quale
    ero già sparito.
    Un mondo crudele,
    la cui gente mi aveva
    mortalmente ferito.

    Lì son tornato
    da uno pseudo coma.
    E non ero
    né a Como
    né a Roma,
    ma invece in un
    mondo immaginario
    in cui non sentivo più
    i battiti del mio cuore
    triste e solitario.
    Composta sabato 14 maggio 2011
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      Scritta da: Giuseppe Freda
      in Poesie (Poesie personali)

      Melpòmene (aulica canzone jazz)

      Attenta.
      Palla di neve
      Liquida
      Vola traverso
      L'aere.
      Sfiora una faccia
      Rosea.
      Coglie la mia,
      Melpòmene.

      Contenta?
      Soffi linguaggio
      Plumbeo.
      Brodo di lagna
      Tragica.
      Fiume di melma
      Gravida
      Di nostalgia.
      Che càzpita.

      Avanti.
      Mozza la fune
      Fradicia
      Unta di mota
      Putrida.
      Salpa la rotta
      Libera
      Dell'ironia.
      E guìdami.

      (assolo vari, poi:)

      Capisco.
      Sciogli la fune
      Libera
      Unta di lagna
      Solida.
      Salpa la rotta
      Trepida
      Dell'ironia.
      E dàmmela.
      Composta sabato 14 maggio 2011
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        Scritta da: Nello Maruca
        in Poesie (Poesie personali)

        IV

        E ricomincia, poi, da capo, l'anno
        e il ragazzo senza ritrosia
        s'appresta a scuola come tutti fanno
        Ma lui con gioia e molta bramosia.

        Alcuni vogliosi altri con meno vanno.
        Vogliovi tutti, quest'anno, in gelosia
        e i meriti vedere a chi andranno
        e chi maggiore terrà di voi più frenesia.

        Comincia, indi, la corsa alla lettura,
        moltiplicare numeri, dividere,
        addizionare, sottrarre e far scrittura.

        Ognuno vuol mostrare sua statura
        e amore alla maestra accendere
        e dimostrare agl'altri la bravura.
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          Scritta da: Nello Maruca
          in Poesie (Poesie personali)

          III

          Un bel mattino, mamma, meglio lo veste.
          Quest'oggi compi il tuo primo passo
          Di responsabilità, mamma, t'investe
          Prendila oppure, ahimè, sarai lasso.

          Al volto di mamma alza le ciglia meste
          Come dire cos'è questo gran sasso
          e le responsabilità quasi tempeste
          e questo dir che pare fosse processo?

          Termina il primo anno con successo
          e l'ultimo giorno torna a casa presto,
          con allegrezza grida: Sono promosso

          l'abbraccia mamma con fare sommesso
          Al petto se lo stringe lesto lesto,
          lacrimano gl'occhi, il viso è rosso.
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            Scritta da: Nello Maruca
            in Poesie (Poesie personali)

            II

            Buona tiene la mamma formazione
            Cresciuta, com'è, in casa patriarcale.
            Per l'Onnipossente ha venerazione;
            d'indole docile, cuore regale.

            Pur nel rispetto di Dio ha afflizione
            e, certo non più presente la gioviale
            Costumanza seppur nell'orazione
            Trova sollievo di linfa vitale.

            Cresce il bimbo sano e robustello
            e tra privazioni e qualche stento
            Sopporta la famigliola il suo fardello,

            Indi, il ragazzin ch'è florido e bello
            Raggiunge il suo primo bell'evento.
            E varca di Scuola soglia e cancello.
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              Scritta da: Silvia
              in Poesie (Poesie personali)

              Sfuggente sei

              Sfuggente sei, davanti ai miei occhi.
              Sfuggente sei,, per le mie mani.
              Toccami solo un istante, perché io senta che sei qui.
              Associo volti ai tuoi occhi
              Ma niente è anche lontanamente simile a te.
              Sai di buono e il tuo sapore io l'ho rubato
              Per assaggiarti ogni istante.
              Perché tu non sei qui.
              Mentre arriva la sera, io volo via
              Provo a raggiungerti
              E mille follie potrei fare per stringerti ancora una volta a me.
              Tu aiutami ora a tenermi in equilibrio.
              Tu aiutami a rendere queste lacrime meno amare.
              Aiutami ti prego a non amarti.
              Aiutami a non desiderare ancora la tua bocca sulla mia.
              Perché io non so se ce la faccio.
              Perché questo non era calcolato e brucia.
              Sfuggente sei, mentre sento i tuoi passi sul cuore
              Saluti da un vetro.... ed io non posso trattenerti.
              Composta giovedì 2 ottobre 2008
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                Scritta da: Melina Altieri
                in Poesie (Poesie personali)
                Mamma mia bella,
                eri per me la grande stella.
                L'angelo invisibile protettore.
                Innanzi al "Signore" né decanti l'amore.
                Nel mio cuore ho la tua immagine.
                Anela il mio animo di speranza.
                Fatiscente il dolore mi prende,
                irrora i miei occhi, infine comprende.
                Odo lontano un passo felpato,
                resto attonita e, vedo te nel passato!...
                Eri bella dolcemente soave...
                Nel grande prato fatto di luce
                di una intensità fosforescente,
                Intenso dolore, copiose lacrime,
                con amore ti salutai...
                Addio mamma addio!...
                Figura evanescente!
                Composta venerdì 13 maggio 2011
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