in Poesie (Poesie personali)
Memoria
Ricerco - brancolando -
immagini sepolte,
imprigionate da una lastra tombale
che suggella una memoria stremata,
svigorita.
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Ricerco - brancolando -
immagini sepolte,
imprigionate da una lastra tombale
che suggella una memoria stremata,
svigorita.
Le tue parole, alfine,
l'argine, hanno rotto, di un silenzio
che urlava la tua voglia d'amare,
ed han fugato - come per incanto -
affanni silenziosi, quasi muti,
come porte sbarrate,
a nascondere il buio
della mia solitudine.
Mi emoziona l'aurora
che dipinge con i suoi colori
la felicità;
mi sorprende il fiorellino di campo
con la sua grazia
di magico microcosmo;
m'intenerisce il sorriso di un bambino
che profuma di candore
e di solare innocenza:
e penso a un Creatore...
M'impietosisce e a un tempo mi rattrista
Il volto spaurito di un bambino
specchio di miseria e di abbandono:
e penso all'Uomo!
Macabre smorfie
sui volti sfigurati
d'involontari clown
nella scena finale...
Poi cala il sipario.
Spirali di fumo
di una sigaretta
danzano tra i muri
d'una stanza vuota.
Cirri leggeri
solcano l'oceano del cielo
come strisce di seta
ai primi lampi dell'aurora.
Desideri inespressi
volteggiano lievi
nel grembo di un'aria rarefatta
e ti cercano.
Come bagliori d'un incendio,
mille raggi dipingono nel cielo
nuvole di sangue.
Reminiscenze ambigue
di un passato incerto...
Nobili torri elevate sulla sabbia...
Ideali sognati
quando in essi non riconoscevo
gli odiati figli di un'antica madre:
l'Utipia.
Ora sento sul collo
l'alito famelico
di una torma di cani che m'assale.
Il dubbio reclama -
forse illegalmente -
diritto di cittadinanza nella verità.
E annego in un bicchiere
l'essenza amara di mille riflessioni.
Poi muovo i miei passi - barcollando -
tra le pareti della mia prigione
che i fumi dell'alcol
rendono più angusta:
una dimora che mi stringe
e che soffoca un'ansia senza tempo:
l'anelito indomabile
di libertà!
Mi ritrovai
sull'orlo di quel baratro greve
che è l'umana solitudine
quando qualcuno
mi tese una mano.
Talora svaniscono, i sogni,
come ombre
che - vaghe - si dileguino
in un immenso oceano di nebbia.
Quando mi guardi così
vorrei baciarti
quando osservi il cielo
o chiudi gli occhi
per sentire il mare
ed ogni mio sussurro
vorrei baciarti
quando fissi attenta le cose
le più piccole insignificanti
e ne cogli il respiro
vorrei baciarti mentre dormi
quando mi svegli al mattino
se siamo al semaforo fermi
e mi dici
che alla nostra età siamo ridicoli
vorrei baciarti adesso
così come sei
vorrei baciarti l'anima.