Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Carlotta

Questo ha di buono
la vita: che non ti dà
mai tregua
con le sue sorprese.

Folle d'amore
per Carlotta,
per l'umido muso rotondo,
per gli occhi neri grandi
inconsapevolmente malinconici,
per il grato scodinzolio
davanti alla ciotola,
per le lunghe orecchie ricciolute
(eredità di nobili cani da compagnia
di re finiti con la testa sul ceppo),
per le zampette gracili ancora
-è piccola, una bimba! -,
per la morbidezza
di velluto e di seta
del pelo bianco e biondo,
mi sveglio al mattino
stupita
di questa nuova dolcezza
che si è riversata
nel cuore,
di questo tenero moto
affettuoso, che
imprevedibilmente
misteriosamente
rende più lieve
il fardello dei giorni.
Composta mercoledì 20 aprile 2011
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    Scritta da: Elona
    in Poesie (Poesie personali)

    Shoqeria - l'amicizia

    Vjen ne kete jete si qenie e pafajshme,
    rritesh dale ngadale si enderr e paka-
    shme, studion, lexon, meson, ne aktivitete
    me guxim vepron, perreth nje nje mjedis
    te ngrohte jeton, fale shoqerise si qenie
    me shpejtesi po perparon.

    E bukur harmonioze, e ashper kapricose
    e ftohte si akullnaja e ngrohte si rreze
    dielli, te shpije ne folene e vet, te mbron
    te ndihmon, kjo eshte shoqeria qe gjith-
    mone nje qenie me deshperim e kerkon.


    Vieni in questo mondo come un essere
    innocente, ti cresci poco a poco come
    un sogno intoccabile, studi, impari, in
    attività con corraggio agisci, attorno
    in un ambiente caldo vivvi, grazie all'
    amicizia come essere con velocita
    stai perrcorrendo.

    Bella, armonica, aspra, capriccosa,
    fredda com il ghiaccio, caldo come i
    raggi del sole, ti porta nel suo nido,
    ti protegge, ti aiuta, questa è l'amicizia
    che une esser con disperzione lo
    cerca.
    Composta giovedì 26 novembre 2009
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      Scritta da: patrizia64
      in Poesie (Poesie personali)

      A mio figlio

      Ancora non sapevo che esistevi
      E già ti amavo...
      Lo scialle azzurro della nonna mi annunciò che eri arrivato.
      Gli occhi scuri e lo sguardo pensieroso, corrucciato...
      Cercavi già di capire il mondo...
      Ma in un istante un sorriso aperto
      E negli occhi il mare, ne hanno preso il posto...
      La fame di sapere,
      di toccare,
      di assaggiare...
      eri felice di esserci.
      Ma poi si cresce...
      le maglie scure, le prime sofferenze.
      Cercavo di abbracciarti per condividerle con te...
      Ma avrei voluto fossero solo mie le tue lacrime.
      E poi la rabbia, lo sguardo cupo... l'indice puntato.
      Ma il coraggio che possiedi trova spazio e trasforma...
      Non c'è più rabbia nei tuoi occhi ma sogni realizzati.
      Non ne è rimasta neanche per me...
      Ma solo abbracci ed io per questo...
      Posso solo ringraziarti...
      Composta lunedì 28 novembre 2011
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        Scritta da: Ilaria
        in Poesie (Poesie personali)
        La notte mi osserva, mi scruta dentro.
        Alla luna piena di ieri si è sostituito un cielo denso di nubi,
        l'aria è più fresca e l'estate volge alla fine del suo cammino, ma tornerà il prossimo anno.
        Penso a chi non c'è più.
        A chi se ne è andato fisicamente tanti anni fa ma che mi risuona dentro ogni giorno, senza abbandonarmi mai.
        A chi non ho potuto salutare ma che mi ha accompagnato lungo la strada, nonostante tutto, nonostante me.
        A chi ho conosciuto poco, ma che è andato via troppo giovane.
        Penso a chi se ne andrà e mi spezzerà il cuore.
        Penso anche a chi invece mi si è spento dentro e con cui non ho più legami.
        Penso a chi ho voluto portarmi dentro fino ad oggi.
        Penso a chi non ha mai voluto legarsi.
        Penso a chi non ho mai conosciuto.
        Penso agli amori possibili e figuro il cammino delle maree.
        Penso agli amori impossibili e provo a capire perché.
        Penso al motivo per cui trasciniamo la nostra vita nel dolore consapevole di quanto questa sia così breve e costellata di delusioni, piccoli dolori, grandi perdite, brevi gioie.
        Mi domando perché la soluzione più facile sia l'immobilità e poi improvvisamente tutto è chiaro: la prima reazione alla paura è la paralisi.
        E allora la stasi è la soluzione alla paura, fisica e emotiva.
        E allora è meglio non prendere decisioni, è meglio accontentarsi, meglio essere felici a metà o non esserlo mai.
        È ovvio ripetere gli stessi errori, percorrere la medesima strada infonde sicurezza.
        La paura di restare solo ti fa restare.
        La consapevolezza che la solitudine è il passo necessario per ritrovarsi e per ritrovare la giusta strada ti fa andare.
        Tu cosa farai?
        "Testa o croce?"
        Vincerò la scommessa.
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          Scritta da: DANA
          in Poesie (Poesie personali)

          Un sorriso pronto a volare

          Ho il sorriso pronto a volare
          dammi l'altezza, che volo con te

          Non troppo in alto rasente i dettagli
          a perdermi nulla, del bello che è

          I nidi alle labbra morbide al tocco
          e gli occhi grati, di lieto stupore

          Le bocche stirate dal troppo silenzio
          vulcano sopito, ricami di fumo

          Sognando sgrani perle d'amore
          ma labbra a fiorire, devi allenare

          Di mani pudiche spavalde al sole
          è polline al vento è danza cortese

          Al suono del tempo non fare rumore
          perché quando ami, di puro sgomento

          C'è cuore che ritma nei passi ruggenti
          da nuda virtù, a tutto il tuo senso

          Per quanto sia grande lo spazio che hai
          il volere volare finisce giammai.
          Composta giovedì 1 dicembre 2011
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