Poesie personali


Scritta da: Michele Gentile
in Poesie (Poesie personali)

Rimorso

Una via d'uscita
da queste terre
aride
disperate,
le mie braccia
orfane del tuo risveglio.
So cosa mi prende
so cosa mi prende.
Il vuoto
tuona all'infinito
incide le acque,
le tramuta in prezioso
smeraldo e
le frantuma
in mille liquide ore
di schiavitù.
Ulula il vento
mi trascina lontano
ai margini di ogni parola
strappa la tenerezza
scavando anche
ridendo...
imploro giustizia
costretto al rimorso
e so cosa mi attende
e so cosa mi attende.
Composta martedì 29 ottobre 2013
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    Scritta da: Enzo Di Maio
    in Poesie (Poesie personali)

    Il giorno mio

    Quando verrà er giorno mio
    e mi troverò davanti a Dio, a meno che
    nun me mannino laggiù, ar cospetto
    de Belzebù,
    me piacerebbe facce un discorsetto:
    "senti un po', Gesù Crì, je direi,
    nun è che dopo aver creato er monno
    te sei riposato un po' troppo?
    Nun sò se te ne sei accorto
    ma laggiù ogni giorno è un quarantotto."
    Avevi detto: "Pace in terra",
    e invece nun c'è giorno senza guerra.
    Hai fatto l'omo de mille colori. chi è rosso, chi è bianco,
    ghi è giallo e chi è nero,
    hai voluto fà er pittore
    e adè na vita che se vive ner terrore.
    C'hai voluto punì e te sei pure incazzato
    pe du cojoni che in fondo
    solo un torso de mela se sò mozzicato,
    e oggi nun t'accorgi che pure
    l'arbero e la terra t'hanno solato.
    Guarda un po' che poi fà, Signore mio,
    er settimo giorno da mo che è passato
    e tu ancora nun te senti riposato.
    L'aggiù, e confermarlo posso,
    n'antri du giorni e nun ce rimane più
    neppure l'osso.
    Composta mercoledì 30 ottobre 2013
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      in Poesie (Poesie personali)

      Scatto apotropaico

      Di che ti impicci cuore
      perché lo sfondo del male
      sondi tra le viste del mondo
      e in un fremere d'orrore
      ne fai rapporto scrupoloso?
      Desisti e guarda oltre
      estesi ne sono propaggini e forme:
      cuore, ne trarresti solo pena e dolore!
      Il male nasce scotta e vive
      e terrifica ne è la teratologia!
      Innumerabili i suoi figli
      le variazioni e evoluzioni.
      Desisti prima che ti avvisti
      e riconosciutoti ribelle
      o avverso al suo dominio
      ti persegua e ti torturi:
      insaziato ha sempre fame e sete.
      Mal sopporta affronti e oppositori;
      vanificata ogni protesta, vendette
      insuffla e probi persegue,
      pestifero emana i suoi odori
      con mastice in ragne imprigiona.
      Dalla notte dei tempi
      da bene e virtù divorziato
      tenace reclama il suo regno,
      a Lucifero avvinto
      paffuto succhia al suo seno,
      scelleratezza si legge
      sui suoi stendardi; mai arreso,
      mai pago, arruola anime prave;
      insano e stolto sani irride
      pensieri e azioni intorbida
      desideri e passioni impure diffonde;
      coscienze spoglia di bontà e d'amore,
      a tenebra fonde e tempera ogni luce;
      essente essere incarbonisce
      e spazzacamino non c'è per i suoi fumi.
      Da millenni una stirpe di demoni
      impegni annota sui suoi taccuini;
      se cammina, ai bivi, ai trivi
      o ai quadrivi sempre sa dove andare,
      se inciampa o sta per cadere
      sul male inciso fa perno e si regge.
      Angeli decaduti o uomini lo perpetrano
      per tenere alta la sua reputazione!
      Composta giovedì 10 ottobre 2013
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        Scritta da: A. Cora
        in Poesie (Poesie personali)

        Minuta versione

        Le
        alte vette
        dei monti, ove il cielo
        sfiorare

        I grandi flutti che rovescia il
        frastuono del mare

        Il corso regale dei fiumi, del'oceano il
        vasto ondeggiare

        Degl'astri l'immenso vagare
        Del'altrui il fare o
        non fare

        Osa uomo, additare, ammirare, giudicare
        condannare, punire
        ammazzare

        Le tue grandi imprese
        mostrare

        Per sentirti del mondo padrone
        senza mai osservare, ciò
        che hai strappato
        altrove

        Perché potrebbe farmale
        perché potresti
        patire

        La tua minuta
        versione.
        Composta lunedì 14 ottobre 2002
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          Scritta da: A. Cora
          in Poesie (Poesie personali)

          La stessa collina

          Il
          tempo
          che scorge nei
          giorni la vita, più forte
          fuggire

          Non lascia agl'occhi stupiti, ancor
          un'istante, quel caro passato
          osservare

          Quei monti, dalle cime più chiare, quelle, estese
          pianure, quelle già brulle
          vallate
          Ove la nebbia d'ottobre pareva avesse
          la casa

          Quel rotolato riavvolto rumore del mare, ch'allora
          faceva i pensieri più dolci
          volare

          Sempre la stessa collina, più verde nei giorni
          col sole, più scura le notti
          di luna

          E del fiume che scorre, tra i
          tanti rimpianti
          tesori

          Sempre lo stesso
          rumore.
          Composta mercoledì 30 ottobre 2013
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            in Poesie (Poesie personali)
            Da tempo vado matto per una vettura,
            è limpida di un candido colore
            che a me appare come un bianco candore
            e per la sua particolare targa,
            son certo, la riconoscerei tra mille.
            Appena da lontano l'intravedo
            le faccio l'occhiolino con gli abbaglianti
            ma pure lei come la padrona al volante
            di me non si cura e passa avanti.
            Solo quando è sola nel parcheggio
            mi permette tutto e, lungi da occhi indiscreti,
            si lascia anche con dolcezza accarezzare.
            Adesso, però, sempre più io mi domando...
            la Musa non sarà mai una megera
            se mi ha così davver tanto stregato?
            Un dì la presi in prestito mentale
            solo allo scopo di diventar poeta
            seppur un pensierino ce l'avevo,
            ma visto che pure lei è un'arpia
            d'ora in avanti mi terrò a distanza.
            State certi, però, che per il mio gran canto
            un bel dì, di sicuro, mi pagherà il conto.
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              Scritta da: Ada Roggio
              in Poesie (Poesie personali)
              Preghiera del giorno.
              Signore,
              vorrei tanto che ci sia la pace,
              pace tra la gente, pace nella vita,
              pace quotidiana, pace in tutte le famiglie.
              Vorrei che impariamo dai propi errori a evitare infiniti dolori.
              La Vita è una sola,
              non abbiamo un'altra opportunità.
              Dobbiamo cercare di superare tutte le avversità.
              Dobbiamo cancellare lacrime,
              dobbiamo cancellare la falsità,
              dobbiamo amarci di più.
              La guerra non porta altro che infinito dolore.
              Rimettiamo sul viso attonito dei bambini,
              dell'umanità un bel sorriso,
              tanta pace,
              tanta bontà.
              Composta martedì 29 ottobre 2013
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                Scritta da: Fedel Franco
                in Poesie (Poesie personali)

                Medaglietta

                Medaglietta regale. Scoperta dinanzi a sacro portale.
                Potenti fasci di luce si irradiano dalle sue mani.
                Una madonna sormontata da una croce<.
                Eterno premio consolatore per chi ha ascoltato
                la santa voce;
                preludio del castigo
                che toccherà al feroce.
                Due cuori colpiti duramente<. Quello del figlio
                cinto dalle spine dei pagani;
                il suo, trafitto dalla pugnalata del peccato.
                Dodici stelle, fulgidi astri degli apostoli
                e delle tribù di israele
                testimoniano l'immensa fede nella beata vergine;
                degli stolti è redentrice;
                dei peccati del mondo corredentrice;
                oh maria, dacci la grazia di essere degni
                del tuo celeste amore.
                Illumina la strada di chi, confuso
                e scellerato, si è smarrito nel peccato.
                Perché in ogni tuo figlio
                mai si spenga tra dure prove
                l'ardore, il coraggio e il fervore
                di celebrare ogni giorno la tua gloria.
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                  Scritta da: marina61
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Due fiori delicati il giglio e la rosa
                  la purezza la semplicità
                  il profumo e le spine
                  simboli della donna
                  fiore da tenere fra le dita con molta cura
                  da proteggerla amarla rispettarla
                  anche nei momenti più crudi della vita
                  quel fiore deve sempre sentire il calore
                  la gioia di averla accanto.
                  Nel mondo ci sono tante donne
                  che già da bambine hanno conosciuto
                  il tunnel nero del maltrattamento
                  dell'abuso e se lo porteranno per tutta la vita
                  la paura di ogni uomo che a loro si avvicina.
                  Signore fa' che questi orrori vengano
                  definitivamente annientati
                  rendi inermi quegli uomini violenti senza cuore
                  metti in loro una tua luce che li illumini
                  li freni ogni qualvolta che le loro mani
                  non sono guidate dalla ragione ma dall'odio
                  conservato e maturato sin da quando
                  erano a loro volta vittime o spettatori innocenti
                  di violenze non comandate da chi ha fatto violenza
                  dettata dall'ignoranza dalle brutture della vita
                  che li ha resi dei protagonisti negativi.
                  NO alla violenza all'abuso di potere e alla superiorità del denaro.
                  Rispetto comprensione e amore SÌ.
                  Composta venerdì 8 marzo 2013
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