Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

È la quiete

Valli lontane,
luna d'argento e lagna d'un cane.
Il venticello profumato di croco carezza il silenzio;
vagan le nuvolette spolverando la luna.
Nella cuna di querce e nell'orto assonnato l'incessante grillio.
È il silenzio.
Dorme il pollaio ricoperto di penne,
dormono le viuzze stanche,
dormono i campi di stoppie,
la casetta con le grate sull'aia dorme;
dormono i fiori, riposan le rose, le cose tacciono:
è la quiete.
Sonnecchia il paese e l'uomo riposa.
Ma qualcuno veglia,
posa il mento sul palmo e guarda,
contempla e pensa, riflette l'infinito.
Composta mercoledì 1 gennaio 1958
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    in Poesie (Poesie personali)

    Chi siamo

    Seme del cielo
    ci culliamo in terra sconoscenti.
    Perle del tempio allor,
    ora tarli del bello.
    Sterpi sballottati al vento,
    siamo fabbri del fango,
    e quel ch'è brutto,
    schiavi di questo e del suo frutto.
    Pulci nemiche del leone,
    caparbi.
    Rigettiam le messi perché buone
    confusi e sbalorditi,
    scrutiamo il sole inebetiti
    e non preghiamo.
    Infaticabili talpe,
    al buio lavoriamo per nulla
    e la meta sviamo.
    Ciechi.
    Siamo tomba di pensiero inerte,
    superbi.
    Composta lunedì 10 marzo 1958
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      Scritta da: Walter Girardi
      in Poesie (Poesie personali)

      Essere Genitore

      Ci sono situazioni, ci sono dei momenti
      in cui non servono parole per esprimer sentimenti

      Detto con gli occhi, dettato dal cuore
      un sorriso, uno sguardo, pieno d'amore

      Tra le mie braccia, dolce creatura
      tu non temere, non avere paura

      Ti insegnerò a ridere, ti insegnerò a parlare
      leggere, scrivere e camminare

      Ti sarò sempre accanto, in ogni momento
      per ogni problema, per ogni tormento

      Nei momenti di gioia sarò con te a festeggiare
      nella tristezza ti saprò consolare

      Sarò la tua guida, d'amore fonte infinita
      Ti starò accanto per tutta la vita.
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        Scritta da: ROBERTO POZZI
        in Poesie (Poesie personali)

        Nudo

        È proprio così che mi sento
        e che vorrei continuare
        a essere:
        nudo!
        Mi piacere liberarmi
        dei fantasmi del passato,
        dei repressi pregiudizi,
        dell'incomprensibili attese,
        e delle immobilizzanti paure
        che minano quel vero amore.
        cui tengo con una passione
        più forte di quella
        per la vita stessa!
        Ormai mi sono già spogliato
        dinanzi a tuoi occhi
        di tutti i ridicoli costumi,
        non mi sono rimaste più
        tante vergogne da rivelare.
        o da nascondere
        per poterti amare!
        Ho appena gettato via
        anche l'ultima maschera,
        quella dell'apparenza,
        l'unica che ho indossato
        per non lasciarmi andare
        al quel sentimento divino
        che io ho per te!
        Adesso sono davvero nudo,
        psicologicamente indifeso,
        sono alla tua mercé,
        tu puoi disporre di me
        come meglio credi:
        la mia anima è qui,
        sul tuo piatto,
        per soddisfare tuo qualsiasi
        desiderio sentimentale!
        Molti pensano che per amare
        bisogna prima di mettersi in gioco
        denudando il proprio corpo,
        per confermare all'amato
        quell'affetto che si sente,
        Forse non così è capitato,
        ne'strano né per puro caso
        che con te è successo l'opposto,
        ribaltando le regole della seduzione
        ho messo a nudo la mia anima
        invece del mio corpo,
        lasciando la conoscenza carnale
        come il sospirato atto finale
        della nostra romantica
        commedia d'amore!
        Composta sabato 26 ottobre 2013
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          Scritta da: Nello Maruca
          in Poesie (Poesie personali)

          La Resa

          Iella da ragazzino ebbi per mano
          e grandicello pur per man mi tenne
          e, poi, quando mia gioventute venne,
          puranco allora mio reagir fu vano.

          Allorquando scansare essa volevo,
          più fortemente a presa mi teneva
          e ancora più forte a essa mi stringeva
          mentr'io contro essa sempre più mordevo.

          Stretto mi tenne da bambino a vecchio,
          mai seppi chi m'aggravò di tal malocchio,
          or che m'appresto a varco d'ultimo guado
          lascio che vada come ad essa aggrada.
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            Scritta da: Nello Maruca
            in Poesie (Poesie personali)

            Il Fato

            Or quando il danno la tua vita tange
            ed a nessuno puoi addurne il danno,
            al fato riportar puoi tutte frange
            che sol'esso a vita dà sì tant'inganno.

            Non ti curar, perciò, di danno e inganno,
            prosegui per la via irta e spinosa
            ché quello da portare è il tuo affanno;
            nato non sei a condurre vita gioiosa.

            Né conviene tener cruccio entro core,
            né a fato convien pensiero donare
            ché quando mala sorte salta fore
            contro essa nullo pote nulla fare.
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              Scritta da: Grazia Finocchiaro
              in Poesie (Poesie personali)

              Come neve

              Non avranno più bagliore
              gli astri nel cielo
              quando l'orrido giorno
              seccherà la mia pelle,
              spegnerà del cuore
              la fiammella,
              diverrà gelo nelle pupille,
              nessun alito nelle mute parole.

              Non apparirà dopo piogge
              l'arcobaleno,
              non sarà più carezza
              dalla mano,
              tra le labbra
              non sboccerà il sorriso

              non più varcherà nella mente
              il vissuto di tempi fanciulli.

              Nell'incredulità
              tutto apparirà sopito,
              s'amplierà una quiete
              somigliante
              al cader della neve.
              Composta lunedì 30 novembre 2009
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                Scritta da: Grazia Finocchiaro
                in Poesie (Poesie personali)

                Chiami amore ancora

                Chiamami
                se ti sorprende la mia indolenza
                e dalla mia bocca non sboccia
                alcuna parola,
                se la forza del vento
                mi sospinge lontana
                frenami tra le tue braccia,
                forse dal tuo pugno
                si schiuderà la carezza
                che avrà più forza delle mie lacrime

                quando tra le pareti filtra la solita luce
                e disarmonica è la musica,
                sia il tuo vigore
                a scuotere il mio corpo assopito,
                da che i nostri passi
                non si seguono né s'affiancano
                l'alba ritarda il suo canto.

                Chiamami
                seppur non ho più la cesta per le fragole
                se il gelsomino più non infiora
                se da dietro la collina
                l'oro del sole s'alza un po' sbiadito

                chiamami
                come più non ho udito...
                chiamami Amore, ancora.
                Composta martedì 31 gennaio 2012
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