Poesie generazionali


Scritta da: Paola38
in Poesie (Poesie generazionali)

Pioggia

Una stradina stretta, un cielo con nuvole nere
in lontananza una grondaia, vicino una piccola luce che malamente
illumina la stradina, la figura scura del campanile si allunga
nel cielo senza stelle.
Tanta pace intorno, un brivido di freddo e notte fonda, una voce
in lontananza, il battito della pioggia mi a compagnia per un sereno riposo.
Composta lunedì 31 dicembre 1956
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    Scritta da: Marycla
    in Poesie (Poesie generazionali)
    La pioggia batte nel mio cuore
    che è in fuga dall'amore,
    quell'amore che fa bene,
    male, ma mi fa amare.
    Quest'amore proibito
    incatenato da illusioni
    ma comunque pieno di passioni.
    La pioggia batte ancora fortemente
    si placa solo al sentir di quella dolce melodia
    che sempre mi fa calmar l'ira:
    di violenza, di assenza, di sesso.
    Pensieri che mi toccano
    come quella mano che toccava ogni singolo io.
    Ho un odio profondo
    ancor più grande della caduta del mondo,
    già cadutomi addosso ormai da tempo,
    per quelle mani, per tutte le mani
    che sfiorano la mia pelle
    e ridono a crepapelle
    alle urla, ai lamenti, ai singhiozzi, ai pianti.
    Come l'uragano
    come il letto di un torrente
    come la piena di un fiume
    come un maremoto
    così, come tutti questi come
    spazzano via tutto
    anche quell'amore tutto aspira.
    Come quando la notte cade sul mare,
    tutto buio, c'è solo il riflesso della luna
    così, nella mia anima buia
    c'è solo una luce
    che placa la pioggia.
    Vieni,
    fammi sentire lo stesso dolore di quella mano
    ridi ai miei pianti, alle urla
    fammi del male,
    lasciami segni indelebili e non
    costringimi a peccare di lussuria
    così di quel brutto ricordo
    avrò un ricordo più forte,
    quello dell'amore.
    Composta martedì 19 giugno 2012
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      Scritta da: baby22x22
      in Poesie (Poesie generazionali)
      Di notte al chiaro di luna
      bello e ben vestito
      bluargentato con tutta la sua maestosità
      mi aspetta impietrito
      attende un mio abbraccio.
      Io,
      affascinata dalla sua folta chioma
      non penso che a lui.
      Lo abbraccio,
      lo stringo al mio petto
      riverso in lui le mie passioni,
      tristezze,
      dolori.
      Lui,
      mi ascolta,
      mi conforta
      vive per me.
      L'alba poi inesorabile
      illumina tutto il suo volto
      sfuggente,
      vecchio,
      appassito
      spoglio
      schiavo del tempo, delle avversità.
      Il suo corpo non sopporta tutto il dolore
      i suoi bracci robusti sono a pezzi.
      Si sveglia così ad un nuovo giorno
      aspettando
      la luna
      la notte
      che nasconde dentro se...
      li fermo
      da secoli
      il mio Albero vive.
      Composta sabato 14 gennaio 2012
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        Scritta da: Anna De Santis
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Con te

        In te trovo la forza per accettare tutto
        per dimenticare il resto
        per continuare e ricostruire quello che è distrutto
        hai messo la prima pietra ed ora c'è un palazzo
        difficile da gestire per la convivenza
        ma sai che la pazienza
        è stata sempre la mia prerogativa
        dire tanti si e pensarla diversamente
        per non allontanarmi da te
        per non far parlare la gente.
        C'è sempre il modo di poter digerire e vivere al meglio
        quando il fine sei tu
        vale la pena mandar giù anche bocconi amari
        ma sento le tue mani e che mi adori
        sento il tuo respiro ancora sulle labbra
        il tuo odore che non mi lascia e rimani dentro
        il tuo amore che come una coperta mi tiene al caldo
        con te non vedo oltre e quei momenti che ci separano
        altro non ricordo.
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          Scritta da: Bamby85
          in Poesie (Poesie generazionali)
          l'infinito blu del cielo che affonda nel mare
          uno sguardo
          tante stelle
          il battito di due cuori sconosciuti e vicini...
          Così tutto è incominciato
          e col tempo si è logorato ed è finito
          adesso che ho capito
          che non mi hai mai amato
          è con Te che ho speso i miei giorni
          è per Te che ho ammesso i miei sbagli
          ed è in Te che da sempre sognavo rifugiarmi
          Delusa di tutto e di Te.
          Vorrei chiudere gli occhi e niente più ricordare
          ad un tratto accorgermi che è facile dimenticare
          ripartire da Me e ricominciare ancora una volta ad amare
          ma il battito di questo ingenuo e stupido Cuore
          non mi fa splendere il sorriso e non mi mette di buonumore.
          Mi abbaglia questo caldo sole d'estate,
          mi bagna l'eterno movimento di questo immenso mare
          nei cui profondi abissi tutti i miei pensieri vorrei affogare.
          Composta martedì 12 giugno 2012
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            Scritta da: LOs
            in Poesie (Poesie generazionali)
            Voci giovani,
            soffocate da chi ha paura di sentire.
            Menti fresche,
            censurate perché troppo sincere
            pronte a combattere per i propri sogni
            Parole scritte,
            mai pubblicate per timore
            Informazioni,
            sussurate al vento, che
            a chi sa ascoltare le porterà

            Paura di ogni pensiero,
            del più innocuo.
            Mostrare se stessi è un reato
            manifestare le proprie emozioni
            è essere deboli o falsi.

            In questo mondo vince la finzione?

            Forse è solo un incubo o solo un sogno.
            Composta domenica 12 giugno 2011
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              in Poesie (Poesie generazionali)

              Questo abbraccio rotondo

              Questo gesto dove si era nascosto, questo abbraccio rotondo?
              Scuro e morbido, come la notte d'estate,
              in cui le stelle pulsano tutte.
              Chi mi ha lasciato in eredità questo ponte sensibile,
              che dalla solitudine mi conduce a te?
              Un suo pilastro è il mio palmo,
              l'altro pilastro è la tua mano.
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