Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)
Almeno hai mai pensato al mio lato più segreto?
All'alma mia l'ho confidato ora non mi tiro indietro,
elemosino almanacchi per studiare il coraggio
perché ammiro chi persegue a paraocchi un miraggio;
resto ostaggio della vita non ho idea su che si fonda:
metto in prima è una salita, scalo vado in seconda,
alla rotonda c'è un uscita dice "esci e torna indietro
se poi cresci e ci riesci la virtù è solo nel metro";
la lezione più importante, tendi i lobi alma mia
è rinunciare alla virtù, in virtù della pazzia.
Composta mercoledì 11 aprile 2012
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    Scritta da: Maria De Benedictis
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Fuori Maria, Io dentro

    Gli anni per me son maturi,
    li ho consumati in fretta.
    Fuori, adesso, donna,
    ma dentro...

    Le ferite rimarginate restano dolenti
    e quelle aperte sanguinano ancora.
    Mi parlano le voci dei pensieri pù segreti
    e combatto i "se" e i "ma" dei miei tormenti.
    Supero le delusioni accumulate
    e corro oltre le paure, le ignoro.
    Scavo dentro le insicurezze
    e trovo i miei languidi rimpianti,
    con loro stagnano i dolci ricordi
    e si sollevano come fermo-immagin i momenti felici.
    Allora irrompono le emozioni,
    esplodono sentimenti,
    sento forte il cuore
    e mi ritrovo ancora,
    sono io:
    fuori la maschera di Pulcinella,
    dentro un malinconico Pierrot.
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      Scritta da: My history with you
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Cosa vuoi che sia!

      E adesso cosa vuoi che sia,
      Asciugo l'ultima lacrima e vado via...
      Sai una cosa?
      Sarebbe bello poter star sveglia fino a che non vai a dormire...
      E sarebbe altrettanto bello svegliarmi cinque minuti prima di te per mandarti il buon giorno...
      Per essere il tuo ultimo pensiero la notte e il tuo primo pensiero la mattina...
      Sarebbe fantastico amarti ed essere amata...
      Ma adesso cosa vuoi che sia,
      Asciugo l'ultima lacrima e vado via...
      Composta domenica 18 luglio 2010
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        Scritta da: margherita1
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Amore telematico

        Ho pensato che non c'era niente di male
        a volerlo incontrare.
        Ci scrivevamo mattina e sera
        fino a consumare la tastiera.
        Lui era dolce, sensibile, alla mano
        tanto diverso da sembrare un marziano.
        Allora un giorno di Primavera
        decidemmo di incontrarci una sera.
        L'appuntamento era nel centro cittadino
        lui tutto in blu, io vestita giallo canarino.
        Attesi ansiosa che arrivasse l'adone
        nascosta nell'atrio di un portone,
        sbirciavo la strada all'imbrunire
        dicevo prima o poi dovrà venire!
        Quando al di là del marciapiedi
        vidi un tipo in blu, fermo in piedi.
        Biondo, ciuffo riccio e ribelle
        gli occhi blu come stelle,
        il fisico forte e snello da nuotatore
        già cuore e cervello gridavano 'Amorè!
        Ma proprio nel momento che uscivo allo scoperto
        una bionda alta e bella arrivò in quel momento,
        si abbracciarono teneramente
        allontanandosi per mano frettolosamente.
        Dietro nascosto dal fustone apparve un ometto
        altro un metro, largo come un vaporetto,
        alla luce del lampione brillava lucido il cranio
        io guardavo sporgendomi pian piano.
        Il rospo stava fermo nella gola
        non mi usciva neppure una parola.
        Poi lo vidi rovistare nelle tasche con fare circospetto
        non capivo che diavolo fosse quell'oggetto.
        Allungavo il collo per spiare
        per capire cosa volesse fare.
        In mano una piccola rosa gialla come il mio golfino
        vi legò una candelina gialla col nastrino,
        la luce brillò all'ombra del lampione
        sentii il rospo lasciar posto al magone.
        Allora gli andai vicino tendendogli la mano
        lui disse solo "ciao sono il tuo marziano"!
        Composta mercoledì 11 aprile 2012
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          Scritta da: circe
          in Poesie (Poesie generazionali)

          .....come una Pasqua

          Sono una piccola formica felice
          anche per me oggi è giorno di vacanza
          non devo trasportare pesi enormi sulla testa
          zampettare in affanno tra gli altri miei colleghi
          scavare lunghi cunicoli comunicanti.
          I magazzini sono ben riforniti
          le derrate alimentari riordinate con cura nelle dispense
          non sia mai scarseggino le scorte
          l'ombra di carestia sempre alle porte...
          Anche per me, dicevo, oggi è giorni di vacanza
          si lo so, per sovrani e regine ventiquattro misere ore non sono che un istante,
          di tempo libero loro dispongono in quantità,
          ma a me operaia, da lungo tempo a digiuno di libertà,
          ventiquattrore sono preziose e paiono tante.
          Potrei tentare l'arrampicata libera
          conquistare la cima della zuccheriera distrattamente aperta
          da lassù lasciarmi rotolare giù per le pendici bianche e saccarine...
          Organizzare spedizioni speleologiche tra i cristalli di sale sparsi sul tavolo
          Tracciare la mia piccola scia sulla farina candida e intatta
          caduta fresca ieri sera sulla spianatoia
          Ciondolare lungo le rive del lavello dove galleggiano pacifici barchini a forma di mestolo
          Oppure rimanere qui sdraiata su questo petalo di orchidea
          a contemplare la via lattea illuminata da un raggio di sole tra il pulviscolo.
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            Scritta da: Maria Leonardi
            in Poesie (Poesie generazionali)

            L'amore,ecco.

            L'amore... ecco.
            O ci assassina, o ci illude o ci ubriaca.
            L'immaginare i desideri basta a se stessi e ci deterge di speranza.
            Inghiottiamo il nostro Io,
            facendolo disperdere tra gli spruzzi del mare,
            dividendo e flagellando la nostra persona,
            fagocitata dal mio autolesionismo.
            Poi ci accorgiamo di una spina sul fianco,
            di un "tatuaggio" sbagliato...
            per capire poi di essere così diversi, così distanti.
            Composta lunedì 9 aprile 2012
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              Scritta da: Rocco Fierro
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Nata per morire

              Eri nata da una mamma felice
              e un papà orgoglioso,
              Ma, la tua piccola vita, era già segnata.
              Eri nata per lottare, per la vita,
              e riuscire a viverla,
              come tutti dovrebbero fare.
              appena nata il, tuo piccolo corpicino
              è stato portato via dal calore della mamma,
              e, portato in una camera, per essere assistito.
              I tuoi occhietti, appena aperti,
              non hanno potuto vedere altro
              che, fastidiosi e freddi, tubicini
              attaccati al tuo piccolo corpicino...
              Ma tu non sei riuscita a vincerla quella partita,
              che, come posta, si è presa la tua vita
              e con essa, di tua madre, il cuore
              e tutto quell'amore che non ti ha potuto mai dare...
              Composta martedì 10 aprile 2012
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