Poesie generazionali


Scritta da: Antonio Pellegrino
in Poesie (Poesie generazionali)

Domenica

È una bella giornata di sole
sembra quasi un cambio stagione
esco fuori per scaldare il mio cuore
questi raggi fan passar ogni dolore

È un sole di poca durata
ma spero che abbraccerà mezza giornata
sembra esser misterioso
ma di questi tempi è molto prezioso

M'accorgo del giorno di festa
il mio animo e contento apposta
è davvero una giornata fantastica
La domenica.
Composta domenica 26 febbraio 2012
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    in Poesie (Poesie generazionali)

    A mia madre

    Mi manca il pane di mia madre
    Il suo caffè
    La sua carezza
    Che cresce con la mia infanzia
    Giorno dopo giorno
    Amo la vita
    Perché se morissi
    Non sopporterei il pianto di mia madre!

    Accoglimi se un giorno diventerò
    Mascara per le tue ciglia
    E coprimi le ossa di erbe
    Portate dal tuo candido seno
    E stringimi forte
    Con una ciocca dei tuoi capelli
    Con un filo del tuo abito
    Sperando di diventare un dio
    Diventerò un dio...
    Quando toccherò in fondo al tuo cuore

    E quando tornerò, usami come combustibile
    Per rischiarare il fuoco
    Come filo da bucato sul terrazzo di casa
    Perché non posso resistere senza la preghiera dei tuoi giorni
    Sono invecchiato
    Ridammi le stelle dell'infanzia
    Perché possa condividere coi giovani uccelli
    La strada del ritorno
    Verso il nido della tua attesa!
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      in Poesie (Poesie generazionali)

      Maracujà

      Al calare della sera quando oscilli
      tra le tue lunghe foglie lanceolate
      mi prende la passione al tuo sbocciare
      stelle vaganti, fiori, vistose stelle
      ermafrodite: maracujà-cobra
      maracujà giallo, maracujà-açù.
      Ma presto ti separi dallo stelo, delicato
      cilindro, perdi per sempre il tuo fiore,
      supplichi invano, coperto dalle foglie
      verde sonorità soavemente scompare.
      Fiore, tu illumini i miei rami
      ai primi ritmi del mattino
      canto d'uccelli e di grilli
      lontani tamburi - poi cadi e muori
      per dare vita al frutto:
      la foresta spalanca la sua bocca
      nell'umido terreno ti riceve
      dentro al Kulenè, Grande Xingu
      i tuoi petali sparse sulle onde.
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        C'era una volta

        C'era una volta... ad ogni fermata per lui...
        LEI!... pronta da ricordare con una bella preghiera.

        Salve ooh Regina Maria!... Madonna di Dio, son le tue
        quelle voglie di carezze mancate di un'amore rivangato
        sempre convulso da inetti variegato nella vita da insetti
        versata a fiamme e fuoco dagli ingrati loro per virtù bruciato
        di tutto alle armi è stato passato il suo per un poco di buono
        lungo il percorso d'un sfiammato parkinsoniano.

        Mentale il suo viver era disabile tal una lampada ai santi votiva
        accesa con la spersa dignità vera al vento spesa sfumata in carità
        per recitar rosario ballando lambada con onestà in quaresime di pianto.

        Nervoso tra le nubi ricorda i sogni come strali ch'ancora estrae
        dal fosco buio interior quello strillar d'obbligo il tempo nero distrae
        e, incoraggiano li dolori innocenti tra li temporali
        d'incoscenti laser che gli ammalorano sul corpo.

        Dal natio luogo a parte il soffrire speso...
        quando! il venire dell'anima dal cielo verrà
        Giampiero è quello che attende la vita
        per un nuovo avvenire.

        Mah, quanta pena ha da scontare in sofferenza?
        Qualsiasi persona delusa è senza pazienza,
        la pietà umana cerca con affetto l'amore
        perché privo di iniziative, nel corpo incrinato è lui!

        Senza prospettive illuso è ancora nel suo pianto
        diabolico sopravvivere d'eterno invano non è d'umano
        illeso da cascate rumorose sui sassi del destino...

        Lui marmoreo, aspetta e spera di giorno
        in giorno finché la sera, per non spararsi
        nella notte cieca al buio pesto nella quiete surreale
        sfinge trattenuta d'oleosa tristezza, tinge
        di bei colori i disperati solchi sul suo volto,
        in un paesaggio di rughe è nel fato, malocchio
        che ti liquida ooh vita.

        Là, nel ghetto all'aria solitaria torna a smarrirsi la vita
        chiara sospira allo specchio lo sconforto di un volto
        La fine tragica dell'esistenza tutto, s'esalta con
        la mia voglia di morire se, non si può allungare
        la vita vediamo se si può allargare... con la morte
        per non subire mai più.
        Composta giovedì 16 febbraio 2012
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          Scritta da: Antonio Pellegrino
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Caratteri opposti

          Il cervello di una donna capisce la menzogna
          stupido l'uomo che crede aver raggirato una donna
          alle volte lascia passare una menzogna
          o per convenienza, amore o vergogna.

          La stupidità del cervello maschile sta quand'è in compagnia
          crede che incanta girando la via,
          non curando i particolari
          se quella vuole facilmente lo scopre
          basta che prende l'amico del cuore
          cambia la faccia e dolci parole
          ecco che sa tutto quello che vuole!
          Composta mercoledì 15 febbraio 2012
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            Scritta da: CHARMANTE
            in Poesie (Poesie generazionali)
            Parlano di te con me
            sostengono che sei un fanfarone vanaglorioso
            e mentre alludono con leggerezza senza conoscere
            la mia mente considera e ripercorre l'uomo che dimostri a me.
            Interessato, premuroso e delicato
            è realtà a volte fisicamente lontano
            ma pur sempre vicino.
            Non posso dichiarare ne difendere il tuo essere,
            solo mostrarmi indifferente, estranea e impassibile
            loro non sanno che tu sei mio.
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              San Valentino

              È dire a chi si ama: "ti sto vicino",
              è gioia in un sorriso più sincero,
              felicità che accende un volto vero,
              è pensare che un giorno assieme è poco
              solo quando è finito, come un gioco;

              e tu, che più non vedi questo volo,
              guarda la sera le stelle del cielo
              e dimmi poi se sei davvero solo.
              Composta domenica 14 febbraio 2010
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                Scritta da: madrid11
                in Poesie (Poesie generazionali)

                A Te

                Non vergognarti di confessare che un po' mi ami.
                Tu sei l'uragano e io l'alta marea,
                Abituati l'uno a travolgere,
                L'altro a non cedere.
                Quando guardo nel fondo scuro del cielo,
                Tremano le stelle come ardenti piccoli fuochi.
                Vorrei annegarmi nella loro luce,
                E con loro fondermi in un tuo bacio!
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                  Scritta da: Roxana_Kat
                  in Poesie (Poesie generazionali)

                  Perché?

                  Pensieri, pensieri...
                  non sopporto più questo pensare,
                  questo ricordare passate avventure...

                  Da quando ti ho rivisto ha rincominciato
                  a battermi forte il cuore...

                  Mai avrei immaginato che, così rapidamente,
                  fosse rinato per me l'amore...

                  Amore, amore...
                  Perché non ti fai sentire?
                  Dove ho sbagliato... qual è stato il mio errore?
                  Soffro da giorni per te, amore.
                  Composta venerdì 3 febbraio 2012
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