Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)
Ieri ti ho rivisto:
in un attimo la mia pelle ha rivissuto i momenti trascorsi,
il mio cuore ha cominciato ad agitarsi,
il fiato si è fatto più corto,
il volto d'un colpo rosso,
le mani fredde e tremolanti...

sei rimasto sepolto nella mia mente e nel mio cuore,
ma è bastato un attimo,
un semplice incrociarsi casualmente nelle strade della vita
per far riaffiorare tutto ciò che era nascosto nella nebbia del passato!

Avrei voluto fermarmi, chiamarti...
ma tutto scorre!
Ho seguito così l'andamendo del traffico,
il corso della mia via,
lasciando scorrere dietro le mie spalle ciò che è stato,
e vivere la mia esistenza attuale!

Inutile voltarsi, bisogna guardare avanti
per evitare di sbattere!
Composta mercoledì 18 maggio 2011
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    Scritta da: Ancimelor
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Ostili pensieri
    Quando ostili pensieri, afferrano i tuoi polsi tremanti fatti di carne e trascinano il tuo spirito con violenza dentro il mare della tua paurosa e sconosciuta fantasia la incontrerai anche l'ambiguità umana, che ti terrorizzerà.
    E sotto quelle acquee, vedrai pure, la tua vera immagine,
    seppellita dal tuo mondo incerto, deformato da onde inafferrabili.
    E allora, la, troverai il tuo cuore intrappolato nel morbido e pacato silenzio.
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      Scritta da: Ada Roggio
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Rifletto

      Un attimo rifletto,
      rifletto.
      Quanti danni ha realizzato il re denaro.
      E quanti ancora ne causerà
      Io non mi sto preoccupando del futuro, ma del presente
      Il presente un fiume in piena di problematiche irrisolte
      Il presente, l'oggi, il vivere così disordinatamente alla ricerca di uno spiraglio.
      Ma noi possiamo farcela, si..., possiamo farcela, solo se restiamo uniti.
      Possiamo farcela se esponiamo i nostri ideali, persone semplici come noi che non hanno denari, per comprare questo o quello per apparire. Bastano gli ideali andare in mezzo alla gente, gente come noi, gente come noi che non crede più alle favole che racconta quella gente, promesse... non mantenute, favole ormai svanite
      Denaro speso senza una giusta ragione
      Mentre la gente muore di fame
      Denaro speso nelle centrali nucleari
      La catastrofe di Fukushima che ha fatto venire i brividi a tutto il mondo
      Si poteva evitare
      Denaro speso per guerre e armamenti
      Mentre la gente muore di fame
      Animali estinti per colpa dell'uomo
      Piante estinte per colpa dell'uomo
      Tutto per colpa del re denaro.
      Mentre la gente muore di fame
      Tutto questo per rincorrere il re Denaro, non porta altro che sofferenze, malattie, dolore, invivibilità, morte, estinzione.
      Mentre c'è chi si arricchisce stando a guardare
      L'uomo disperato muore di fame.
      Composta mercoledì 27 aprile 2011
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        Scritta da: Arturo Donadoni
        in Poesie (Poesie generazionali)
        Al di là di quegli alberi forse c'è un prato verde
        forse c'è acqua limpida
        al di là di quei monti forse c'è un tappeto di fiori
        forse c'è quel silenzio che ti riempie il cuore.

        Al di là di quegli alberi ci sono solo ciminiere
        c'è solo del fumo nero
        al di là di quei monti
        in un lago di catrame c'è solo una città.

        Ora il prato verde
        l'acqua limpida
        il tappeto di fiori e quel silenzio
        te li posso solo raccontare

        Quando i miei occhi erano vivi come ituoi
        la mia anima pura come la tua
        ho bevuto l'acqua limpida che poi ho sporcato
        ho corso sul verde prato che poi ho bruciato
        ho dormito sul tappeto di fiori che poi ho strappato
        c'era quel silenzio
        ma non l'ho sentito.

        Un giorno ti prenderò per mano
        lo farò te lo prometto
        ti porterò al di là di quegli alberi
        al di là di quei monti
        e ti renderò ciò che ho avuto
        e a tè ho negato.
        allora forse potrò dormire
        nel silenzio in quel verde prato.

        Se questa mia speranza sarà vana
        scusami figlio mio
        perdonami per quello che ti ho rubato.
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          Scritta da: Hypomone
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Innocente

          Dai luoghi più impervi (il divano di casa)
          ho rivisto la vita
          risuscitare dal suo fango
          l'amore inteso al nostro
          che simile a quello del mondo,
          dalla parvenza immortale,
          si volse al mio sguardo
          ch'era fatto solo d'ombre.
          Talvolta ho vissuto preda dei giorni,
          tu ne fosti vittima per anni
          sino a perdere totalmente il senno.
          Io di certo non sono d'animo leggero, forse solo velatamente innocente,
          e saprei raccontarti le storie più false
          di quelle che presumi vere.
          Composta martedì 26 aprile 2011
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            Scritta da: Violina Sirola
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Cronaca

            Racconto di popoli scalzi - ribelli, di mercanti
            di morte;
            di un bimbo nato in una carretta di mare
            la mamma travolta, stanotte;
            la brutta avventura di guerra,
            la Libia in rivolta. Elenco i sequestri
            di beni alla mafia,
            i morti per droga,
            i danni del mare, la radio sussulta
            trasmette: è buio in Giappone.

            Italia sei bella!
            sul mare c'è un vecchio
            che tira la corda, è una fune
            legata alla luna
            riflette sul mare il sorriso
            "sinistro" di un viso stirato
            - è arte -
            nasconde la faccia sua
            oscura la spesa
            del gioco
            - un azzardo - Se tira più forte si spezza la fune?
            Racconto:
            è nata una bimba in una carretta
            sul mare sorgeva l'aurora
            la luna non c'era.
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              Scritta da: scricciolo
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Essere così

              E mi chiedo se essere come sono è poi così sbagliato
              Esserci sempre per tutti
              Fidarsi, giustificare, comprendere, perdonare
              Uscire, e guardando una vetrina dire ecco questo è proprio per lei, per lui
              E provare dentro già l'emozione di quella gioia nei suoi occhi
              Mandare un messaggio per avvertire che fai tardi
              Fare un qualcosa ancor prima che l'altro lo concretizzi nella sua testa
              Regalare un sorriso sapendo di cambiare in meglio una giornata nata storta
              Abbracciare all'improvviso per dire in silenzio ci sono
              Trovare sempre il tempo per una chiacchiera o semplicemente per ascoltare
              Dedicare l'ultimo pensiero a tutti colore che hai nel cuore
              Un sms una mail una telefonata...
              o nel buio della notte solo una preghiera a Dio di proteggere i miei affetti...
              e forse così sbagliato non è, voler bene così
              di sbagliato c'è solo quell'una tantum che tutto ciò in minima parte lo vorresti dedicato a te!
              Composta giovedì 24 marzo 2011
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                Scritta da: scricciolo
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Per tanti come te meglio una come me!

                Donare il proprio cuore senza chiedere nulla in cambio è tipico di una come me
                Essere il mondo per qualcuno restando il niente per se è tipico di una come me
                Imprimersi a fuoco nel cuore degli altri, senza spesso rimanere nel cuore degli altri è tipico di una come me
                Ascoltare più che parlare è tipico di una come me
                Fare tanto per gli altri e fare niente per se è proprio di una come me
                Volere bene tanto e volersi bene niente è tipico di una come me
                Essere presente sempre nella vita degli altri e dedicarsi poco a se è di una come me
                Far sognare gli altri e veder svanire i propri sogni è tipico di una come me
                Accarezzare il cuore degli altri e farsi graffiare il proprio è proprio di una come me
                Amare in silenzio e farsi urlare l'amore è tipico di una come me
                Ingoiare le lacrime ma farsi inondare da un temporale è di una come me
                Darsi sempre e totalmente farsi prendere e gettare tipico di una come me
                Entrare in punta dei piedi ma farsi calpestare è tipico di una come me
                Essere ciò che si è e accettare chi sembra quel che non è tipico di una come me
                Dire sempre la verità anche a chi da solo mezze verità è tipico di una come me
                Amare per sempre anche chi non ti ha amato per niente è proprio di una come me
                Continuare a credere anche quando ti stracciano l'anima è di una come me
                Dare sempre una risposta a chi non ascolta neanche la domanda è tipico di una come me
                Essere una comparsa fra mille falsi protagonisti è di una come me
                Eppure proprio di quelle come me tu hai bisogno per non sentire tutto il peso della tua inutilità!
                Composta domenica 29 agosto 2010
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