Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)

Per la patria... tutto

Farei tutto per la patria, perché è lei che mi
ha cresciuto e mi ha fatto crescere

il vino d'Italia, le Alpi, le colline, noi li abbiamo
nel sangue, l'Italia ci scorre nelle vene

dobbiamo essere fieri di essere italiani...
solo allora potremo gridare a gran voce:

"fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta..."
come una vera famiglia tutti insieme

perché siamo legati tutti da un'unica fede
perché siamo italiani.
Composta martedì 22 marzo 2011
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    Scritta da: piumarossa70
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Questa sera piove
    sulle pianure aride a Wounded Knee
    sugli hogan sulla grande montagna
    sulle barricate a Comwall
    sulla terra rossa
    alla tomba di geronimo in Oklahoma
    Questa sera piove
    nei sogni dei bambini in Salvador e Nicaragua e San Carlos
    nei sogni delle madri in Brasile e Cile
    e a Pine Ridge e a Wind River
    questa sera piove
    nel vento luttuoso
    dell'inverno c'è una preghiera
    si vi vo ho oh shi win
    si vi vo ho oh shi win
    non verremo spazzati via.
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      Scritta da: Assia & Niki
      in Poesie (Poesie generazionali)

      A mio figlio

      Ti amo per quello che sei e non per ciò che diverrai...
      Ti amo con le tue debolezze, le tue incertezze,
      le tue fragilità...
      Ti amo perché non mi ascolti mai e i nostri confronti assomigliano a degli scontri...
      Ti amo perché dal primo momento in cui sei diventato parte di me,
      ti sei trasformato in un grande pittore: mi hai regalato un mondo pieno di colore,
      ti sei trasformato in un poeta: mi hai regalato versi di puro amore,
      ti sei trasformato in un cantante: hai riempito le mie giornate di una dolce melodia...
      Sei il mio amore più grande,
      sei l'amore infinito,
      con nessun altro tesoro ti sostituirei
      perché di mille sfumature colori i giorni miei.
      Composta venerdì 18 marzo 2011
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        Scritta da: Venere
        in Poesie (Poesie generazionali)
        Ho voglia che i tuoi fugaci abbracci diventino qualcosa di più serio ed esplicito.
        Ho voglia che i tuoi occhi mi guardino come non hanno mai fatto e che mi facciano capire quello che provi.
        Ho voglia che col tuo sguardo tu possa entrare nel mio cuore e capire cosa vuoi da me.
        Ho voglia che le tue mani mi tocchino come nessun altro mi abbia mai toccato.
        Ho voglia che le tue labbra sfiorino le mie in un bacio infinito.
        Ho voglia che il tuo cuore e la tua anima possa diventare un tutt'uno con la mia.
        Semplicemente... ho voglia di te.
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          Scritta da: Francesca Zangrandi
          in Poesie (Poesie generazionali)
          Ricordati che se vivi c'è sempre un motivo.
          Puoi essere la persona più cattiva di questo mondo, o la più buona, però se hanno scelto te un motivo c'è.
          Per tanto tempo ho chiesto risposte al cielo per capire perché esistessero delle persone che ti fanno del male, ti fanno soffrire, e mai... Dico, MAI, una volta una risposta.
          Continuavo a vivere e a soffrire per persone che la mia sofferenza, i miei tagli non li meritavano; eppure se piango e soffro vuol dire che li meritano.
          Poi, ora... Leggendo delle piccole frasi in un diario ho capito.
          Sì, soffro! Lotto! Ma se non avessi mai incontrato voi, persone, non avrei mai sofferto, non avrei mai lottato e sarei mai diventata la persona che sono ora.
          Sarei rimasta così...
          Su un filo senza prove d'equilibrio.
          Grazie, persone,
          grazie per il vuoto,
          grazie per l'abbandono,
          grazie per il tradimento,
          grazie per la cattiveria,
          grazie per farmi scrivere.
          Mi avete ferita ma non quanto io potrei ferire voi, perché se prima a terra c'ero io, un domani ci sarete voi.
          La differenza è che io non farò nulla per farvi cadere come non farò nulla per farvi rialzare.
          Vi chiedo scusa per quando perderete l'equilibrio...
          perché solo in quel momento vi perdonerò.
          Composta sabato 29 settembre 2007
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            Scritta da: Ilaria
            in Poesie (Poesie generazionali)
            Ti ho preso per mano,
            passeggiando con te davanti ad un tramonto che con i suoi forti colori dava energia,
            tutto questo per farti capire i valori importanti della vita.
            Mi restavi a guardare per ore e invidiavi la mia indipendenza,
            la mia capacità di saper pensare ancora.
            Con gli occhi lucidi velati da compassione,
            ti imploravo di smetterla,
            ti dicevo che mi stavi uccidendo
            e mi portavi con te nel tuo mondo di illusioni,
            quant'ho pianto,
            quante lacrime sincere hanno solcato il mio giovane viso,
            e tu continuavi a non capire...
            Mi hai detto: "smetterò di soffrire se mi lascerai morire",
            e quello schiaffo così impulsivo non potei evitarlo,
            piangevi e io stavo male con te,
            tu testardo come sempre mi dicevi che quella roba ti rendeva felice.
            Ed io in un oceano di confusione asciugavo le tue lacrime calde e mi chiedevo se potevi farcela.
            Poi quella sera la lettera di tua madre ha distrutto il mio cuore, c'era scritto:
            "lui vivrà in te", ed io...
            ripensavo alle nostre passeggiate e con me porterò sempre il sapore amaro delle tue lacrime drogate!
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              Scritta da: diezeit
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Sei l'idea perversa dell'impossibile

              E sì, ora lo sento,
              il cuore in gola,
              lo stomaco che non mi aspetta.
              No, ti prego, non voglio
              Ricadere in ciò che eravamo.
              Fa male, Dio, strappalo da me.
              ho paura di tutto ciò,
              non si ferma, corre, mi ha preso tutto il corpo,
              e ricompone la mia anima.

              Impossibile, sto qui, come mesi fa,
              a scrivere di te. Devo smetterla.
              Io non devo amarti, tu non ami me.
              Ma il calore che mi accompagna quando
              Ci tocchiamo mi rende instabile.
              Li vedi gli alberi che passano? E
              Il sorriso che mostro solo a te, per non farti vedere
              Che muoio per te? Vedi qualcosa in me?
              Io vedo tutto da quando ti conosco.

              Ed ora, in silenzio, senza farlo sentire a nessuno,
              dirò ciò che non mi è permesso, perché mi provoca troppo dolore.
              Ti amo... Gianluca!
              Composta mercoledì 16 febbraio 2011
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                Scritta da: Giuseppe Catalfamo
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Emilia

                Sbaglio non fecer i genitori tuoi
                al nome darti alla venuta luce.
                Perch'impersoni quell'Ital terra
                per gentilezza e bontà, detta Dotta.

                Nobil Emilia ch'in terrena vita
                niun sacrificio ti scoraggia,
                nell'assolver quei doveri sacri
                per la tal fede che professi insegna.

                Di Cristo insegnamenti osservi
                nel lenir l'altrui sofferenze
                con sentimento, amor e affetto
                ripudiando qualsiasi compenso.

                Tal sublim esempio fosse eseguito
                da tutti color che sù terra vive
                à miser che fatal destino impose
                quelle ferite sarebbero guarite.
                Composta giovedì 19 luglio 1973
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                  in Poesie (Poesie generazionali)

                  Metropolis

                  I ragazzi che imbrattano i muri,
                  sporcano la città!

                  ... i ragazzi che fanno i graffiti
                  cercano la porta dell'immortalità:

                  i ragazzi che fanno i graffiti
                  colorano un mondo nascosto
                  su universi di cemento,
                  lasciano la traccia
                  che sfida le porte del tempo,
                  a volte scambiano la neve per nettare,
                  cercano dolcezza nell'etere.

                  I ragazzi che fanno i graffiti, forse,
                  non li hai mai capiti!
                  Composta mercoledì 20 febbraio 2008
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